Fino alla pubblicazione del decreto applicativo della riforma Madia tutto resta sospeso. Per gli Ordini Professionali, per ora, nessuna pubblicazione di compensi e spese dei vertici.
Per ora tutto rimane congelato. Fino al nuovo decreto trasparenza i Consigli e gli Ordini professionali e potranno rimandare gli adempimenti per sanare le eventuali irregolarità legate alla legge Severino (legge n. 190/2012).
Questo significa che fino alla data di pubblicazione del decreto applicativo della riforma Madia la pubblicità di informazioni come i compensi o le spese dei vertici dei diversi enti non dovrà per adesso essere garantita.
Un gesto quello di Cantone che va incontro alle richieste espresse, nei giorni scorsi, dalla Rete delle professioni tecniche e dal Comitato unitario delle professioni.
Con una nota, infatti, i diversi ordini e collegi hanno chiesto all'Anac di rinviare il termine ultimo del 31 marzo, fissato per alcuni adempimenti nati nel quadro della legge Severino. Tra gli adempimenti quello dell’obbligo di pubblicità relativo agli organi di indirizzo politico e agli enti controllati, come ad esempio la pubblicazione del curriculum, dei compensi e delle spese (legate alla loro funzione) di tutti vertici.
Non un dietrofront dell’ANAC ma semplicemente un atto di opportunità in attesa che si concluda l’iter della Riforma che si arrivi alla pubblicazione del decreto in Gazzetta.
«Considerato che il Governo», spiega l'Anticorruzione, «ha confermato l'applicazione della normativa sulla trasparenza e più in generale della normativa sulla prevenzione della corruzione contenuta nella legge 190/2012 anche agli ordini professionali» e che anche il Consiglio di Stato, nel suo parere n. 515 del 24 febbraio del 2016, «non ha evidenziato la necessità di alcuna modifica al riguardo», l'impostazione dell'Anac può essere confermata: ordini e consigli professionali dovranno pubblicare i loro dati.