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Un robot showman sul palco dell’Alfieri per riflettere sull’interazione uomo - macchina

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino presenta il MAGO DI ROBOZ

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino presenta IL MAGO DI ROBOZ

Il-Mago-di-RobozIl primo precedente illustre risale al 1738, quando Jacques de Vaucanson creò il primo robot funzionante conosciuto, un androide suonatore di flauto. Oggi, a distanza di quasi tre secoli, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino mette in scena umani e umanoidi nello spettacolo Il mago di RobOz, in programma giovedì 19 aprile 2018, alle ore 21.00, presso il Teatro Alfieri di Torino (piazza Solferino, 4).

Diretto da Davide Allena, con testi di Francesca Puopolo, lo show avrà un conduttore atipico: RobOz, il robot commissionato dall’Ordine alla start up torinese HotBlack Robotics e sviluppato grazie all'uso di tecnologie aperte e componenti open source.

Il presentatore artificiale interagirà con i numerosi compagni di scena in un affascinante gioco relazionale tra automa e performer in carne ed ossa: gli illusionisti Alberto Giorgi e Paolo Carta, gli artisti acrobati Golden Power, l’insegnate DANSYNG® Giulio Evangelista, la ballerina Laura Scaringella, l’attrice Nathalie Bernardi, i cantanti Roberta Bacciolo e Gianni Agnolon e il violinista Marco Casazza.

Nel momento storico in cui viviamo, dove il confine tra reale e virtuale è sempre più sfumato, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino propone una singolare serata di intrattenimento, che vuole anche suggerire una riflessione sull'evoluzione tecnologica e sulla necessità di uno sviluppo consapevole ed etico. Unicamente una progettazione scrupolosa e l’impegno di uno specialista mosso dal “libero ingegno” (non rispondente ai soli interessi del mercato, ma garante del cittadino), possono governare l’interazione uomo – macchina, rendendola armoniosa e progettando un futuro “pensiero” della tecnologia umanamente compatibile.

Nell’ambito della serata si terrà anche la proclamazione dei vincitori dei Premi INGegnere INNovativo e Luigi Bertelè, le iniziative promosse dall’Ordine per individuare i professionisti e i neo-laureati “agenti di innovazione dell’anno”.

Concluso l’evento,nuovi impegni attendono RobOz, primi tra tutti quelli con i più piccoli: l’Ordine torinese sta infatti pianificando una serie di attività presso le scuole del territorio e a Casa UGI, la struttura cittadina dell’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ONLUS di cui l’Ente è sostenitore.

L'ingresso all'evento è gratuito, ma è necessario iscriversi attraverso la piattaforma Eventbrite all'indirizzo: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-mago-di-roboz-43864863989 .

ALLE ORIGINI DE IL MAGO DI ROBOZ

Gli automi rappresentano tutte quelle tecnologie che hanno lo scopo di assistere e/o sostituire l'uomo nelle proprie attività. Che essi faranno parte integrante della società dei prossimi decenni è un dato di fatto, ciò che è ancora difficile da prevedere è la velocità con la quale questo processo si attuerà.

Dietro al termine “robot” si collocano molte tecnologie che vanno oltre l'immagine stereotipata che abbiamo in mente: l’elemento essenziale è un algoritmo che valuta i dati e che controlla un’interazione con il mondo reale; tale interazione può essere fisica o semplicemente mediata da interfacce utente.

Il-Mago-di-RobozPer questo motivo, da un lato, esistono i robot industriali classici che, in base ai loro programmi, manipolano, ad esempio, la scocca di un’auto; da un altro lato, un giocattolo robotico che, sulla base di altri programmi, reagisce alle interazioni con un bimbo e risponde a domande, si muove o simula reazioni umane; sino ad un algoritmo totalmente virtuale che può partecipare ad una discussione on line come se fosse un essere umano.

Questi automi potranno supportare l'individuo perché più rapidi nel fare valutazioni di tutta una serie di dati di quanto lo potrà essere l'uomo; ci potranno sollevare da svariate attività ripetitive, lasciandoci più tempo libero; o, ancora, potranno tenerci compagnia e consigliarci.

Ma chi e come avrà programmato l'automa? Come potremo essere sicuri che le valutazioni fatte saranno nel nostro interesse e non nell'interesse di qualcun altro? Al momento, infatti, non dobbiamo preoccuparci del fatto che l'intelligenza artificiale prenda il sopravvento sull’uomo, ma, più semplicemente, di chi detiene il controllo della programmazione e dei dati, del come “pensa” l'automa.

Di questo tratta, in maniera leggera e semplice, lo spettacolo Il mago di RobOz, proponendo allo spettatore una riflessione su come sia necessario avere un “libero ingegno” per governare l’interazione uomo - macchina.

All’interno di questo concetto convivono i due elementi fondamentali di cui la società ha bisogno per potersi avvalere della tecnologia: l'ingegno, ossia il fatto che la progettazione avvenga per mano di soggetti non improvvisati, ma che hanno studiato approfonditamente la tecnologia e, quindi, in grado di governare la complessità di un sistema dalle molteplici ripercussioni; e la libertà, poiché occorre avvalersi della figura di un soggetto che non risponde unicamente agli interessi del mercato, ma che è garante per il cittadino, quindi libero da condizionamenti che ne possano pregiudicare la valutazione. Così come già accade per molti ambiti della sicurezza, perché, sostanzialmente, di sicurezza si tratta: la sicurezza di utilizzare la tecnologia senza il timore che quest’ultima, invece di essere al nostro servizio, sia al servizio di altri.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino ha scelto di puntare i riflettori su un tema tanto attuale per sottolineare come sia necessario promuovere la presenza di una figura “di garanzia” nello sviluppo tecnologico. Una figura che, in recenti normative comunitarie su campi simili come quella del GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, è già stata individuata e che, anche in questo ambito, è necessaria.  In sintesi, un terzo attore che dia supporto al responsabile dell'azienda che opera con la tecnologia per gestire opportunamente la progettazione del futuro “pensiero” tecnologico.

RobOz, il robot protagonista dello spettacolo insieme a numerosi artisti, continuerà a farsi portavoce di un messaggio così importante: infatti, sarà prossimamente impiegato in corsi di formazione e in altre iniziative rivolte ai bambini e agli studenti, per stimolarli alla tecnologia e all’ingegneria. E, a breve, un momento dello spettacolo sarà riproposto nell’ambito degli appuntamenti di Polincontri, il CRAL del Politecnico di Torino.