Verso il 62 Congresso degli Ordini degli Ingegneri: intervista ad Armando Zambrano
In attesa dello svolgimento del 62 Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, previsto a Perugia e Assisi dal 28 al 30 giugno prossimi, INGENIO ha intervistato il Presidente del CNI, Armando Zambrano, per conoscere quelli che saranno gli obiettivi e le sfide che la categoria degli ingegneri dovrà affrontare nei prossimi anni e come il CNI potrà supportarli.
Cinque sono state le tematiche di dibattito nei lavori precongressuali in preparazione della mozione del Congresso e su cui si dibatterà approfonditamente nel corso dell’evento:
- Formazione per la professione tra criticità e opportunità
- Politiche di prevenzione del rischio: cultura, normativa, formazione, sussidiarietà
- Responsabilità e nuovo protagonismo dei professionisti nella società del rischio e dell’incertezza
- Una nuova visione dell’organizzazione professionale: rischi e opportunità
- Ordini professionali 2.0: la sfida dei profili professionali e delle attività non riservate.
Col Congresso il CNI si accinge ad aprire quindi un nuovo momento di discussione con una squadra che, come è noto, da circa sei mesi è alla guida della categoria con un nuovo mandato che durerà fino al 2021.
Quale il bilancio di questi primi sei mesi? “In questi mesi – commenta Zambrano - abbiamo costruito e ripreso un percorso basato su un programma che parte da Ingegneri Italiani, presentato nelle precedenti elezioni, ma che è stato migliorato, riorganizzato e in qualche modo ricostruito sulla base delle esperienze di questi cinque anni.”
La Rete. Un percorso che gli Ingegneri stanno facendo anche all’interno di una rete, la Rete delle Professioni Tecniche, con la quale condividere temi che accumunano le varie professioni tecniche pur salvaguardando sempre l’identità e gli interessi della categoria. “I temi che affronta la Rete sono temi trasversali, che interessano tutti i professionisti tecnici – ha ribadito Zambrano - il codice degli appalti è uno di questi, il tema dei ribassi, il job act, le tutele dei professionisti... Sono temi sui quali tutte le professioni tecniche dopo un’attenta discussione, studio e verifiche, hanno sempre individuato un punto comune. Ed è proprio questa la forza della Rete, perchè individuare un punto comune e portarlo all’esterno significa essere più convincenti e più forti.”
Tariffe. Anche sul tema delle tariffe una posizione condivisa della Rete può aiutare, ma sottolinea il Presidente – “il tema è molto più ampio e complesso su cui stiamo lavorando sia con il Ministero del lavoro che con gli altri ministeri. Il tema è delicato perchè tocca interessi, pregiudizi e idee che si ha sulle professioni e che riguarda anche responsabilità. (…) Nel momento che abbiamo capito che il tema è la qualità della prestazione e da questa discende la necessità di una tariffa, credo che il comportamento degli altri soggetti interessati, Parlamento, Antistrust può cambiare. Oggi ci sono le condizioni per individuare una tariffa di riferimento."
L’idea a cui fa riferimento il Presidente è quella di utilizzare i parametri giudiziali, quelli che servono in caso di contenzioso al giudice per definire l’entità del compenso, rendendoli utilizzabili anche nel caso di preventivo, ma “si tratta di un passaggio che andrà affrontato nel momento in cui, a fronte di quelle tariffe, ci saranno degli standard professionali di qualità”.
Ma quali saranno gli altri temi del Congresso? “Parleremo di tutte le cose che interessano oggi agli ingegneri, e sulle quali stiamo mettendo in campo forti energie. Il progetto di formazione che riguarda gli iperammortamenti per l’Idustria 4.0 è sicuramente una di queste” . Per il Presidente del CNI, infatti il tema è molto importante perchè “se le industrie del nostro paese iniziano ad organizzarsi per rendere più efficiente il loro meccanismo produttivo, grazie anche alle competenze degli ingegneri, credo che abbiamo fatto un grosso servizio per il paese.”
“Ma non possiamo dimenticare il tema del BIM su cui stiamo lavorando, perchè prestazioni di qualità significa anche utilizzare il BIM. C’è il tema delle lauree professionalizzanti, una battaglia del CNI portata avanti insieme ai Periti e ai Geometri, facendo anche chiarezza sulla questione delle competenze che ogni tanto torna sulla cronaca. Alla laurea professionalizzante in ingegneria - spiega Zambrano - dovrà corrispondere una competenza specifica che oggi però non c’è e che dovrà quindi essere individuata.”
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