De Albertis - ANCE: dimissioni a sorpresa
"Il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, ha messo sul tavolo dell’associazione le proprie dimissioni": con questa notizia si apre sul Corriere della Seradi oggi un articolo che riguarda non solo l'ANCE.
Dopo un lungo periodo di gestione Buzzetti, con l'arrivo di De Albertis era stata avviata presso l'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili un'importante azione di rinnovamento interna ed esterna. Internamente, per una riorganizzazione generale con l'obiettivo di ridurre i costi, un atto non rimandabile considerato il crollo delle entrate (ANCE vive sia dei contributi delle imprese che di una quota parte delle entrate collegata al contratto nazionale degli edili).
Ma la rivoluzione di ANCE lanciata da De Albertis riguarda anche le politiche esterne, in particolare le scelte su cui orientare l'azione di lobby politica. «Il nostro mondo e anche la nostra associazione devono cambiare profondamente — dichiara De Albertis —. Servono innanzitutto nuovi modelli di impresa che siano in grado di affrontare il mercato, occorrono politiche industriali per il dopo crisi e va instaurato un nuovo rapporto con la committenza dei lavori pubblici. Il confronto dentro l’associazione riflette questa difficile ricerca».
Un cambio di passo rispetto al passato. Se più in generale la linea del precedente presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, era stata molto attenta alle Pmi e per così dire sindacal-movimentista, De Albertis vuole mettere al centro quella che chiama «la qualificazione delle imprese», un salto di qualità dell’offerta che permetta al sistema di affrontare i nodi cruciali della competizione per come si presenta nella nuova fase. Da qui la grande attenzione, ad esempio, ai temi della rigenerazione urbana e dell’efficientamento energetico. I contrasti di indirizzo dentro l’Ance si sono acuiti nelle scorse settimane con un picco di tensione fatto registrare giovedì scorso. L’annuncio delle dimissioni di De Albertis avrà per l’immediato l’effetto di accelerare il confronto interno e già da domani sarà possibile capire come si schiereranno i vari gradi dell’associazione.
Di questo cambio di visione avevamo dato evidenza anche in alcuni articoli pubblicati su INGENIO, dove avevamo evidenziato che per la prima volta ANCE chiedeva a gran voce l'adozione del BIM negli appalti pubblici.
E ora ? la battaglia tra FUTURO e PASSATO si fa più drammatica: non escludiamo sissioni come quando le Grandi Imprese uscirono per dar vita all'AGI.
In corsivo: fonte CORRIERE della SERA