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Pavimentazioni in calcestruzzo senza spolvero: quello che non c’è non può rompersi

Pavimentazioni in calcestruzzo senza spolvero: quello che non c’è non può rompersi

Sembra lapalissiano ma ci sono casi, come quello delle pavimentazioni senza spolvero, in cui le cose stanno proprio così: ma partiamo dall’inizio.

La grande maggioranza delle pavimentazioni in calcestruzzo viene eseguita con la tecnica cosiddetta “a spolvero”, consistente nell’incorporare sulla superficie della lastra di calcestruzzo appena gettato uno strato indurente di alcuni millimetri di una miscela di cemento ed aggregati più o meno resistenti all’abrasione.
In questo modo alla lastra di calcestruzzo è affidato il compito di sopportare i carichi veri e propri, mentre lo spolvero costituisce una sorta di pelle che, oltre a ridurre gli effetti dell’abrasione, protegge il calcestruzzo sottostante dall’infiltrazione degli agenti chimici ed atmosferici.
Il problema di tale tipo di applicazione si ha quando, con l’usura del tempo, lo spolvero inizia a consumarsi, con il risultato che il calcestruzzo sottostante (normalmente di media qualità) privato della superficie più resistente, inizia a staccarsi in frazioni sempre più profonde.
Il fenomeno è più evidente quando si tratti di superfici all’aperto, che devono sopportare l’azione del gelo durante la stagione invernale: una delle principali preoccupazioni dei pavimentisti è proprio la presenza dell’aria nei calcestruzzi, in quanto un eventuale eccesso può penalizzare l'adesione dello spolvero.

Per quanto detto le pavimentazioni senza spolvero sono senz’altro da suggerire nelle situazioni in cui si debbano impiegare calcestruzzi soggetti a classi di esposizione impegnative (gelo/disgelo, attacco chimico) e, più in generale, dove vi sia già in partenza la richiesta di calcestruzzi con basso rapporto A/C ovvero resistenze più elevate (tipicamente da C 32/40 in su).

Le pavimentazioni senza spolvero risultano infatti più resistenti all’usura del tempo in quanto, in virtù di una ridotta permeabilità della matrice rispetto alle pavimentazioni tradizionali, non necessitano della protezione superficiale data dallo strato di spolvero, e si comportano decisamente meglio nei riguardi delle azioni esterne una volta che tale rivestimento viene rimosso dal tempo.

Le applicazioni in cui suggerire l’impiego di tale prodotto sono molteplici: parcheggi, aree portuali, stabilimenti per l’allevamento e stoccaggio di prodotti chimici sono occasioni in cui i pavimenti senza spolvero costituiscono la soluzione ideale, anche dal punto di vista economico, per l’utente.
Unical SpA, da sempre impegnata a soddisfare le esigenze progettuali e operative di ogni cantiere, ha creato una linea di prodotti dedicati, specificamente pensati come calcestruzzi a resistenza superficiale migliorata per pavimenti con finitura senza spolvero indurente.
La validità di tale soluzione è dimostrata, a distanza di anni, dalle molteplici applicazioni realizzate di cui si riporta qualche esempio.

Nel 2012 a Pesaro sono stati gettati 1.000 mc di calcestruzzo per la realizzazione della pavimentazione senza spolvero del piazzale esterno di un centro commerciale (classe di esposizione XF4) e a distanza di quattro anni, nonostante l’usura del tempo, la pavimentazione risulta ancora in ottimo stato.

Nel 2013 invece, dovendosi realizzare 8000 mq di uno stabilimento per la produzione di biogas a Villaprati (RA), l’esigenza era quella di eseguire una pavimentazione in un unico strato senza rischiare il distacco dello spolvero: la pavimentazione preesistente, realizzata con il tradizionale pavimento in calcestruzzo rivestito in asfalto, a distanza di soli due anni, aveva manifestato infatti seri problemi di distacco, creando non pochi problemi all’attività produttiva. Sulla pavimentazione attuale invece, l’usura dovuta alle condizioni gravose di esercizio, si presenta con una accettabile abrasione diffusa su tutta la superficie, piuttosto che con il distacco di calcestruzzo.

Più recentemente, nei cantieri navali di La Spezia (dove è stato impiegato un calcestruzzo con l’aggiunta di fibre) e nel porto di Pesaro, sono state realizzate pavimentazioni senza spolvero anche in conseguenza della necessità di rispettare la classe di esposizione all’ambiente marino.

A Milano in diverse applicazioni sono stati forniti dei fibrorinforzati senza spolvero aerati, occasionalmente anche con l’aggiunta di pigmenti.
Come si vede le applicazioni sono innumerevoli, in quanto la mancanza dello spolvero permette di realizzare calcestruzzi con libertà ancora maggiore.
 

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