Strade, emergenza buche: la situazione italiana e la manutenzione
L’indice come sempre è puntato contro il cattivo stato dell’asfalto delle strade. In realtà il maltempo contribuisce a peggiorare una situazione già in partenza critica, che vede una strada non correttamente manutenuta su due. Una manutenzione stradale inefficiente è sicuramente responsabile di molti incidenti che avvengono sulle strade comunali, provinciali e statali. Da indagini periodiche fatte da Siteb, si evidenzia che anche nel 2014 è proseguita la fase recessiva, che ha portato il consumo di asfalto impiegato per costruire e tenere in salute le nostre strade da 44 milioni di tonnellate nel 2006 alla metà utilizzata nel 2014.
Articolo tratto da Realtà Mapei N. 135
La battaglia contro le famigerate buche stradali è quasi vinta, almeno nel capoluogo meneghino. A dirlo sono stati l’assessore ai Lavori Pubblici di Milano e i numeri. Nel 2011, le casse comunali hanno dovuto stanziare oltre tre milioni di euro per rimborsare un migliaio circa di cittadini coinvolti in incidenti stradali causati dalle buche presenti sull’asfalto e per i quali l’amministrazione comunale è stata dichiarata colpevole. Negli ultimi due anni invece gli incidenti dovuti all’asfalto sconnesso si sono dimezzati e così pure i rimborsi.
Cartina al tornasole è stato il calo degli incidenti considerati gravi: se il risarcimento supera i 30.000 euro, il contenzioso passa dal Comune alle compagnie assicurative esterne. I sinistri gravi sono passati da 61 nel 2011 e oltre 800.000 euro sborsati, allo zero del 2014 e probabilmente del 2015.
A cosa è dovuto questo cambio di rotta?
Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Carmela Rozza è stata importante la decisione di cambiare il tipo di asfalto usato per riempire le buche e che sta dando i risultati attesi.
Per il problema buche, il Comune di Milano due anni fa chiese la collaborazione dei cittadini per segnalare i lavori mal fatti, aumentò la vigilanza sugli interventi effettuati dalle imprese e, soprattutto, decise di cambiare il prodotto utilizzato per coprire le buche, ricorrendo a una miscela fatta di asfalto e gomma riciclata da pneumatici che per effetto dell’azione meccanica, fa sì che le auto passandoci sopra la facciano ulteriormente aderire al preesistente asfalto, invece che portarselo via come succedeva in precedenza.
A Milano i controlli tecnici continuano non solo sui cantieri ma anche sui materiali utilizzati. Così, se nel 2013 sono stati registrati circa 30.000 interventi per riparare buche di ogni genere, oltre agli 8.000 interventi per riposizionare porzioni di pavé saltati, il 2015 ha visto una riduzione del 40% delle buche sia nelle zone centrali che in periferia e un -20% di massetti disconnessi.
La situazione stradale italiana
E nel resto d’Italia la situazione come si presenta? Al solito: con le prime piogge è tornata l’emergenza buche, soprattutto nelle grandi città. L’indice come sempre è puntato contro il cattivo stato dell’asfalto delle strade. In realtà il maltempo contribuisce a peggiorare una situazione già in partenza critica, che vede una strada non correttamente manutenuta su due.
Una manutenzione stradale inefficiente è sicuramente responsabile di molti incidenti che avvengono sulle strade comunali, provinciali e statali. Da indagini periodiche fatte da Siteb, l’Associazione dei costruttori e manutentori delle strade, che raccoglie ed elabora i dati relativi al consumo di asfalto, si evidenzia che anche nel 2014 - i dati 2015 saranno pronti a breve - è proseguita la fase recessiva, che ha portato il consumo di asfalto impiegato per costruire e tenere in salute le nostre strade da 44 milioni di tonnellate nel 2006 alla metà utilizzata nel 2014.
Secondo i calcoli dell’associazione, per manutenere correttamente le strade italiane (850.000 km fra strade principali extraurbane, cittadine, secondarie o private) sarebbe necessario applicare all’anno circa 40 milioni di tonnellate di asfalto. Siteb inoltre registra che le arterie più malmesse sono sicuramente quelle comunali, a causa anche e soprattutto delle risorse sempre più scarse messe a disposizione delle amministrazioni comunali, e le arterie provinciali, sulla cui competenza dopo il taglio delle Province resta ancora poca chiarezza.
Perché si formano le buche?
Le buche stradali sono l’incubo di ogni automobilista, motociclista, ciclista e pedone. Guidare con prudenza, rispettando sempre i limiti di velocità, è la soluzione ideale per evitare problemi e viaggiare in sicurezza, ma quando il manto stradale si trasforma in un campo a ostacoli, l’incidente è sempre in agguato.
Il logoramento delle pavimentazioni stradali avviene per diverse ragioni: tra le cause più importanti ci sono i fattori ambientali e il carico del traffico. Quest’ultimo provoca solchi e incrinature nella struttura della pavimentazione, l’acqua penetra in queste fessure e arriva nella struttura sottostante della pavimentazione, provocandone un ammorbidimento e quindi una riduzione della resistenza. Inoltre la pressione dell’acqua erode rapidamente la struttura del materiale granulare, provocando la separazione del bitume dall’aggregato d’asfalto. Conseguenza immediata è la formazione di buche e il deterioramento del manto stradale e dei marciapiedi. L’usura dell’asfalto è normale, ma spesso è sufficiente una giornata di pioggia per creare nuovi crateri formati dallo sgretolamento dell’asfalto.
Quello che è venuto a mancare negli ultimi anni è stata una manutenzione continua ed efficace grazie a prodotti adatti e a interventi di qualità. Spesso gli enti preposti non considerano il tipo di riparazione necessaria per il danno in oggetto, ma puntano a interventi fatti al ribasso: così le riparazioni delle buche stradali durano poco perché spesso l’impresa a cui è stato commissionato l’intervento si limita a ricoprire il buco con un semplice strato di bitume. Inoltre, considerando il problema sul lungo periodo, la spesa necessaria per eseguire in continuazione migliaia di piccoli interventi è superiore rispetto a un’opera pubblica di grandi dimensioni e resistente nel tempo.
Manutenzione stradale targata Mapei
In questi anni i laboratori Ricerca & Sviluppo Mapei hanno studiato e messo a punto una serie di prodotti per fornire un contributo efficace alla manutenzione delle strade.
• MAPE-ASPHALT REPAIR 0/8 è un prodotto fortemente reattivo monocomponente, pronto all’uso, da applicare a freddo, che indurisce a contatto con l’aria e con l’acqua. In grado di riparare velocemente pavimentazioni stradali e industriali in asfalto senza interrompere il traffico, è applicabile anche nei mesi freddi. MAPE-ASPHALT REPAIR 0/8 si utilizza per la riparazione sia dello strato di usura (se la buca non è troppo profonda) sia di binder e strato di usura (se la buca è profonda). Il passaggio di traffico medio-leggero ne migliora la compattazione senza danneggiarlo, resiste al gelo e alla pioggia e, una volta indurito, non subisce alcun rammollimento anche a temperature elevate, garantisce un risultato duraturo e stabile nel tempo del tutto simile a un asfalto tradizionale posato a caldo.
• MAPEGROUT COLABILE TI 20 è una malta cementizia colabile a ritiro compensato, fibrorinforzata con fibre rigide in acciaio, a elevata duttilità per il risanamento del calcestruzzo e il ripristino di strutture dove particolari spessori e conformazioni di degrado impongono l’impiego di malte colabili. Può essere utilizzata anche per il ripristino di pavimentazioni stradali in calcestruzzo e giunti autostradali.
• MAPEGROUT SV è una malta colabile a ritiro compensato, a presa e indurimento rapidi, utllizzata per la riparazione del calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali e arredi urbani.
• MAPEGROUT SV FIBER malta cementizia colabile a ritiro compensato fibrorinforzata con fibre rigide in acciaio, a presa e indurimento rapidi e elevata duttilità, per applicazioni fino a -5° C per il risanamento del calcestruzzo. Si utilizza anche nel ripristino di pavimentazioni stradali in calcestruzzo e giunti stradali.
• MAPEGROUT SV T è una malta tissotropica a ritiro compensato, a presa e indurimento rapidi, per la riparazione
del calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali e arredi urbani e per il ripristino di opere stradali che necessitano di essere riaperte al traffico in tempi brevi.
• MAPEGROUT BETONTECH HPC è un betoncino cementizio colabile a ritiro compensato, fibrorinforzato premiscelato, composto da cementi ad alta resistenza, aggregati selezionali, speciali additivi e fibre polimeriche per il risanamento del calcestruzzo dove è richiesta un’elevata duttilità grazie al comportamento incrudente. Viene utilizzato con successo nella ricostruzione e rinforzo dei cordoli autostradali, nel fissaggio di barriere antirumore e guard-rail, nel ripristino di pavimentazione stradali in calcestruzzo e di giunti autostradali.
Per approfondire, visita il sito: www.mapei.com