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Autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica: il ruolo centrale delle energie rinnovabili

L’autoconsumo: a che punto siamo oggi?

Il consumatore come parte attiva nel mercato energetico 

produrre energia elettrica da fotovoltaicoGli obiettivi di efficienza energetica e di utilizzo di fonti rinnovabili unitamente alla grande diffusione di impianti di generazione dislocati sul territorio (prevalentemente grazie alla tecnologia fotovoltaica) rendono sempre più attuale il concetto di autoproduzione. Le politiche pubbliche hanno il compito di regolamentare e gestire questo sviluppo, fondamentale sia dal punto di vista energetico sia a livello di mercato; la tendenza è infatti quella di liberalizzare il mercato dell’energia rendendo i consumatori parte attiva anche in termini di produzione. In questo contesto risulta quindi centrale la figura del Prosumer (produttore e consumatore).  

L’autoconsumo oggi 

Le configurazioni di autoconsumo previste attualmente dal quadro normativo italiano sono: 

  • RIU – Siti industriali preesistenti: numero chiuso di impianti antecedenti alla legge 99/2009.
  • SSPC – Sistemi semplici di produzione e consumo: sono caratterizzati dalla presenza di un solo consumatore e un solo produttore. Inoltre, per i sistemi efficienti di utenti (SEU) l’energia prodotta deve provenire da fonti rinnovabili o impianti CAR (Cogenerazione ad alto rendimento).
  • Autoproduzione ai sensi del d.lgs 79/99: il produttore consuma non meno del 70% della produzione annua.
  • Collegamento tramite linea diretta tra un centro di produzione e uno di consumo.  

Dal punto di vista tariffario, l’autoproduzione è esente dal pagamento di alcuni oneri; il DL 244/2016 infatti prevede che il pagamento delle parti variabili degli oneri di sistema e di rete sia applicato solo all’energia prelevata da rete pubblica. 

Attualmente, a livello comunitario, le uniche configurazioni possibili di autoconsumo che coinvolgono più utenti sono i cosiddetti sistemi di distribuzione chiusi: sistemi geograficamente limitati e relativi agli ambiti industriale, commerciale e dei servizi. In Italia questo è possibile solo per le configurazioni multi-utente esistenti.  

Le soluzioni per il futuro 

La normativa nazionale che limita le configurazioni di autoconsumo multi-utente potrebbe essere estesa anche ai nuovi sistemi di distribuzione chiusi, proposta già presentata in passato, a patto che questi siano alimentati da fonti rinnovabili o CAR (cogenerazione ad alto rendimento). 

Sono poi in via di approvazione la RED2 e la nuova direttiva elettrica, delle direttive europee che considerano le seguenti nuove configurazioni di autoconsumo: 

  • Autoconsumatori singoli
  • Autoconsumatori che agiscono in forma collettiva
  • Comunità dell’energia 

La RED2 prevede anche l’esenzione degli autoconsumatori con impianti a fonti rinnovabili fino a 30kW dal pagamento di oneri di sistema e di rete sull’energia autoconsumata fino a dicembre 2025. 

Relativamente all’utilizzo di queste nuove configurazioni è ancora da trattare il tema di copertura dei costi da parte di autoproduttori e autoconsumatori, inoltre, tra le configurazioni da abilitare, dovranno essere premiate, tramite incentivi o esenzioni, solo quelle virtuose dal punto di vista energetico (efficienza, basso impatto ambientale, utilizzo di fonti rinnovabili). 

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