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Livello di fabbisogno Informativo: le norme EN 17412-1 e UNI 11337-4

Quanti dettagli inserire nella geometria dei nostri modelli informativi? Quali parametri includere? Queste sono alcune delle domande che ogni esperto BIM si chiede durante la pianificazione di un progetto. In questo articolo viene trattato il concetto di “livello di fabbisogno informativo” per definire i requisiti informativi in presenza di un processo BIM, Building Information Modelling.

Il concetto di livello di fabbisogno informativo è stato introdotto inizialmente dalla norma UNI EN ISO 19650-1, relativa alla gestione informativa mediante il BIM, e successivamente approfondito in una norma specifica, la UNI EN 17412-1. Non tutti sanno che quest’ultima norma è stata la prima norma europea sul BIM ad essere stata guidata dall’Italia.


Dai LOD al livello di fabbisogno informativo

La norma UNI EN 17412-1, introdotta in un precedente articolo, riguarda concetti e principi per la definizione del Livello di Fabbisogno Informativo (Level of Information Need) in ambito BIM.

Il nuovo framework si differenzia dall’uso tradizionale del Livello di Sviluppo (LOD) in quanto, grazie ad una definizione più specifica dei requisiti informativi, è possibile:

  • Migliorare la qualità delle informazioni: confronto automatico o semi automatico tra richieste e informazioni prodotte;
  • Supportare l’ambito contrattuale-giuridico: ridurre la libera interpretazione dei requisiti e controllo di adempienza alle richieste contrattuali;
  • Migliorare la flessibilità ed efficacia dei processi: definire e produrre solo le informazioni necessarie evitando sprechi (e.g. modelli con troppe informazioni) o carenza di informazioni (e.g. dovuti a richieste generiche).

Il framework si compone di due parti:

  1. Prerequisiti;
  2. Livello di Fabbisogno Informativo.

Prerequisiti

Quattro prerequisiti definiscono il contesto per identificare le informazioni richieste:

  • Scopo: Perchè le informazioni sono richieste. Spesso lo scopo è associato ai “BIM Uses” (e.g. visualizzazione, coordinamento, gestione);
  • Milestone/ Scadenze di consegna: Quando le informazioni sono richieste (e.g. fasi progettuali o date specifiche);
  • Attore: Chi richiede informazioni (e.g. committenza) e chi le deve fornire (e.g. progettista);
  • Oggetto: a Cosa è associato il Livello di Fabbisogno Informativo. L’oggetto non è solo l’elemento (e.g. porta, solaio, parete, macchine di cantiere) a cui siamo abituati, ma ha una valenza più ampia includendo anche parti, sistemi (e.g. sistema di ventilazione) o interi edifici.

La definizione dei prerequisiti ricopre un ruolo fondamentale in ambito contrattuale-giuridico in quanto viene chiaramente definito lo scopo per cui le informazioni sono state richieste e successivamente prodotte, l’arco temporale entro il quale devono essere fornite, chi ne è responsabile e a cosa devono essere associate.

Inoltre serve un approccio flessibile che possa fornire le giuste informazioni nel momento giusto a chi ne ha bisogno. Nella pratica quotidiana è infatti noto che in una stessa fase i modelli informativi supportano diversi scopi; per esempio analisi energetiche e analisi strutturali richiedono diverse informazioni. Inoltre, uno stesso scopo (e.g. analisi dei costi) richiede una diversa granularità di informazioni in base allo sviluppo del progetto.

 

Livello di Fabbisogno Informativo

  • Informazioni Geometriche: relative alla rappresentazione geometrica ed espresse attraverso cinque aspetti indipendenti dettaglio, dimensionalità, posizione, aspetto e comportamento parametrico;
  • Informazioni Alfanumeriche: relative ai diversi attributi attraverso l’identificazione (e.g. nome o codifica) e contenuto informativo (e.g. data di scadenza, costo, trasmittanza termica);
  • Documentazione: insieme di documenti (e.g. relazione di calcolo e certificazione di conformità).

Grazie ad una definizione precisa del contesto e di cosa è richiesto è possibile ottenere processi digitali più efficaci. Immaginate di poter ottenere solo le informazioni che vi servono al momento giusto senza dover “pulire” o navigare tra centinaia di informazioni inutili: con il nuovo framework questo è possibile!

Non si parla quindi più di “LOD” richiesti ma di “Livello di Fabbisogno Informativo” richiesto, non più riducibile unicamente ad una semplice lettera o numero.

 

BIM: il Livello di Fabbisogno Informativo, le norme EN 17412-1 e UNI 11337-4

 

Adozione della norma UNI EN 17412-1 in Italia

La norma europea sul livello di fabbisogno informativo è stata adottata in Italia nel 2020 ed è a tutti gli effetti una norma italiana: UNI EN 17412-1. Sul sito dell’UNI è disponibile anche la traduzione in italiano. La parte 1 della norma include i concetti e principi illustrati precedentemente, che devono ora essere recepiti nella norma italiana UNI 11337-4. Per questo motivo attualmente più di cinquanta esperti italiani stanno lavorando intensamente in UNI per aggiornare in testo. Ho il piacere di guidare questo gruppo che racchiude esperti provenienti da diverse organizzazioni tra cui ministeri e stazioni appaltanti, università, studi di progettazione, compagnie di costruzioni, produttori, case software, enti di certificazione, associazioni di categoria e ordini professionali.

Il testo della norma UNI 11337-4 è quindi in fase di aggironamento e una nuova versione dovrebbe essere resa pubblica alla fine del 2022. Questa norma conterrà indicazioni pratiche su come applicare il livello di fabbisogno informativo nel mercato italiano. È importante ricordare che la maggior parte delle norme appartenenti alla serie italiana UNI 11337 è ora in fase di aggiornamento. Questo processo è necessario affinchè i testi italiani siano allineati alle recenti norme sul BIM pubblicate a livello internazionale ed europeo. Gli operatori italiani potranno così lavorare all’estero usando gli stessi principi e concetti.

Colgo l’occasione per ringraziare la segreteria UNI e gli esperti impegnati nell’aggiornamento della UNI 11337-4 e le loro organizzazioni per il lavoro svolto fino ad ora. I gruppi di lavoro UNI sono aperti a tutti gli esperti, se siete interessati a partecipare potete contattare la segreteria UNI scrivendo a Marco De Gregorio.

 

Come applicare il livello di fabbisogno informativo nel mercato italiano

In attesa dell’aggiornamento della norma UNI 11337-4 è comunque possibile richiedere il livello di fabbisogno informativo seguendo i concetti e principi illustrati in precedenza.

Ad esempio, in un capitolato informativo, la stazione appaltante dovrà prima di tutto definire gli scopi richiesti in una determinata fase (e.g. analisi interferenze a fine progetto esecutivo). Inoltre è necessario specificare chi dovrà fornire le informazioni e quali oggetti sono coinvolti nella richiesta. Gli oggetti potranno riguardare tutto il progetto (e.g. tutti gli elementi architettonici, strutturali ed impiantistici) o solo parte di essi per scopi più specifici (e.g. per analsi antincendio, solo alcuni elementi saranno interessati al livello di fabbisogno informativo richiesto). Successivamente, la stazione appaltante dovrà specificare i requisiti relativi alle informazioni geometriche, alfanumeriche e documentali. Ad esempio, per facility management, potrà richiedere una geometria semplificata in 3D con relativi spazi d’ingombro e aspetto simbolico (e.g. colore relativo alla zona d’appartenenza). Inoltre, per ogni oggetto che sarà mantenuto, la stazione appaltante potrà richiedere una serie di attributi (e.g. nome, tipologia, durata garanzia, produttore etc) e documenti (e.g. manuale d’uso).

È consigliabile usare un database per definire il livello di fabbisogno informativo, tuttavia è possibile usare anche un approccio più tradizionale. La definizione del livello di fabbisogno informativo richiede inizialmente più tempo rispetto ai LOD. Tuttavia, una volta definito il livello di fabbisogno informativo, questo puo’ essere riutilizzato come base per futuri progetti e permette di controllare in modo automatico o semi automatico che quanto richiesto sia stato effettivamente consegnato dal soggetto aggiudicatario. Chiunque voglia creare un gemello digitale, infatti, ha bisogno di dati coretti su cui basare le proprie decisioni. Il livello di fabbisogno informativo, risulta essere quindi l’unico strumento per definire nel dettaglio cosa è richiesto ed verificarne la presenza in tempo reale.

 

Il futuro della norma sul livello di fabbisogno informativo

Visto il crescente interesse sul tema, la norma è ora in fase di adozione anche a livello internazionale con il nome ISO DIS 7817-1. Il processo è appena iniziato e sarà necessario almeno un anno prima che il testo venga adottato ufficialmente, per rispettare i tempi dettati dall’organizzazione internazionale per la normazione (ISO).

Il cambio di numero (da 17412-1 a 7817-1) potrebbe sembrare strano ad un lettore non esperto; tuttavia spesso accade che le norme europee adottate successivamente a livello internazionale debbano cambiare numero. Sarà quindi necessario aggiornare i riferimenti alla norma una volta pubblicata.

Riassumendo, per ora in Italia si applica la UNI EN 17412-1 che verrà completata da una versione aggiornata della UNI 11337-4. Tra qualche anno, la norma europea UNI EN 17412-1 potrà diventare internazionale con il numero UNI EN ISO 7817-1.

Inoltre, è in fase di stesura la Parte 2 riguardante l’applicazione livello di fabbisogno informativo nei progetti e una Parte 3 per l’applicazione software. Queste due parti verranno pubblicate nei prossimi anni come norme europee ed internazionali e permetteranno anche agli operatori e alla case software di adottare uno stesso linguaggio e facilitarne così l’adozione a larga scala sul mercato.

Infine una curiosità: anche l’organizzazione americana BIM Forum ha esperesso interesse per questo lavoro ed ora è attiva una collaborazione per allinerare la guida “LOD Specification” al livello di fabbisogno informativo. Un segno importante che mostra come l’eccellenza italiana negli anni stia influenzando il panorama internazionale del BIM.

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