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Il dialogo tra ICT ed edilizia: cos'è uno smart building

Il dialogo tra ICT ed edilizia: cos'è uno smart building

In questa intervista Paolo Dalla Chiara, presidente di All Digital Smart Building, spiega in cosa consista uno smart building e i motivi strategici che stanno alla base dell'alleanza con il SAIE di Bologna.

Dott. Dalla Chiara, l'area Smart Building nasce dalla collaborazione tra due realtà consolidate, come All Digital e SAIE, quali sono le ragioni di questa alleanza?

«L'evoluzione tecnologica nel campo delle telecomunicazioni ha tutt'ora un punto debole: la ricezione e la distribuzione dei segnali veicolati dai diversi broadcaster o dagli internet provider all'interno degli edifici. Qualsiasi scenario di sviluppo in questo campo passa inevitabilmente per l'infrastrutturazione delle città e degli edifici. Come All Digital abbiamo accompagnato fin dall'inizio l'avventura della televisione satellitare, rivolgendoci ai nostri principali stakeholders, ovvero gli installatori, figure fondamentali in Italia per creare dal nulla la rete di ricezione dei segnali. Oggi la partita è molto più ampia e strategicamente importante. Esiste un digital divide dentro all'edificio, dovuto a impianti obsoleti o mal progettati. Di qui l'idea di allearci con la principale fiera italiana nel campo dell'edilizia: l'obiettivo comune è puntare allo "Smart building"».

Che cos'è lo smart building?

«Ormai tutto deve essere Smart. "Smart building" è l'edificio intelligente che aggiunge alle consuete commodities, come acqua, luce e gas, la connessione al sistema "neuronale" del pianeta, cioè la rete. Le nuove applicazioni che usano una banda sempre più ampia hanno bisogno di edifici pensati e costruiti in modo tale da consentire senza difficoltà la ricezione di tutti i contenuti che attraverso la rete vengono veicolati, ma anche di poter "funzionare" attraverso la rete».

Cosa intende per funzionare attraverso la rete?

«Intendo dire che i moderni edifici possono essere controllati a distanza. È il cosiddetto "internet delle cose": climatizzazione, sicurezza, videosorveglianza, controllo energetico, domotica; persino alcuni aspetti legati al monitoraggio della nostra salute o della salute dei nostri cari sono tutte funzioni che possiamo controllare da remoto, a condizione che chi costruisce sappia che il moderno edificio, o l'edificio ristrutturato, necessita di un'impiantistica TLC al passo con i tempi. I segnali in altre parole devono arrivare ovunque».

Ma questo significa costi aggiuntivi.

«Si tratta spesso di investimenti modesti a fronte del valore aggiunto enorme che garantiscono all'immobile, sia in termini di redditività che di appetibilità sul mercato».

Si spiega così l'inserimento di All Digital-Smart Building nel Cluster Project di SAIE

«Esatto. Perché l'innovazione non può che partire dal progetto sia del nuovo che delle ristrutturazioni. Ed è principalmente con i progettisti e i costruttori che vogliamo avviare il dialogo. Bisogna aggiornare la filiera dell'edilizia inserendo un nuovo professionista: lo "smart installer", che dovrà dialogare preventivamente con chi progetta e con chi si appresta a costruire nuovi edifici o a ristrutturarne di vecchi adattandoli alle moderne esigenze».

Chi è lo smart installer?

«È la moderna evoluzione del tradizionale target di riferimento di All Digital, ovvero il mondo dell'installazione, per lo più aziende artigiane con importanti competenze tecnologiche. Non parliamo più di antennisti, ma di professionisti ad alta specializzazione in grado di risolvere i problemi connessi alla "messa in rete" di un edificio e risolvere i molti problemi legati alla ricezione e alla distribuzione dei segnali che provengono con modalità diverse: il cavo, il satellite, wireless. L'utente non deve preoccuparsi come arriva il segnale, la disponilbilità della rete deve essere ovunque. TV e internet devono avere una presa in ogni stanza ed essere integrati. Lo "smart intaller" sa gestire tutto questo».

Qual è quindi la scommessa di All Digital-Smart Building?

«È quella di avviare il dialogo tra mondi che finora hanno dialogato poco: quello dell'edilizia e quello delle TLC e che invece nel futuro dovranno imparare a lavorare assieme a tutto vantaggio della modernizzazione del sistema Paese. D'altro canto è quello che ci chiede anche l'Agenda Digitale».

Fonte: www.alldigitalexpo.it