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La classificazione sismica con DOLMEN per accedere al Sisma bonus

La classificazione sismica con DOLMEN per accedere al Sisma bonus

Ing. Alessandra Bazzarin, lng. Gianmarco Massucco, Ing. Paola Marchiò - CDM DOLMEN
 
L'Italia è un paese fortemente sismico e i recenti terremoti di grande intensità hanno evidenziato la vulnerabilità del patrimonio costruito. Gli eventi sismici hanno comportato enormi costi sociali, in termini di vittime e di incidenza sulla vita comunitaria, e economici per l’emergenza e per la ricostruzione. Al fine di ottenere prevenzione sismica e cura del territorio la legge di stabilità 2017 ha introdotto il Sisma bonus, una detrazione fiscale che prevede la possibilità di fruire di un incentivo nel caso in cui sull’abitazione, sia essa prima o seconda casa, sull’immobile adibito ad attività produttiva o sulle parti comuni dei condomini, vengano effettuati degli interventi di rinforzo volti alla riduzione del rischio sismico. Possono godere di questa nuova detrazione gli edifici esistenti situati nelle zone 1, 2 e 3, secondo l’Ordinanza n. 3274.
Lo strumento attuativo è il D.M. 28 febbraio 2017 che stabilisce le Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e le modalità per attestare l’efficacia degli interventi.
I privati e le imprese, che effettuano interventi al fine di ridurre il rischio sismico di immobili dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, potranno avere una detrazione:
  • pari al 50% per interventi che non comportano cambiamento di classe,
  • pari al 70% se si ha il passaggio di una classe,
  • pari all’80% se i lavori determinano la riduzione di 2 classi di rischio.
Per i condomini che effettuano interventi sulle parti comuni e sull’intero edificio si hanno detrazioni:
  • pari al 75%, se si ha il passaggio di una classe,
  • pari all’85%, se i lavori determinato la riduzione di 2 classi di rischio.
Per tutti gli interventi la detrazione avrà un limite massimo di 96.000 €.
 
La conseguenza più importante di questa nuova detrazione si potrà vedere in termini di prevenzione e di riduzione del rischio sismico; questa misura fiscale è una novità importante per l’Italia.
 
L'applicazione della classificazione sismica permette, inoltre, di definire una mappatura, sia a livello comunale che a livello nazionale, della sicurezza degli edifici, utile da più punti di vista e che influirà anche sul valore economico dell'edificio.
Le linee guida coniugano sia il rispetto della salvaguardia della vita umana (secondo i livelli di sicurezza previsti dalle NTC) che la considerazione delle possibili perdite economiche e sociali (in base a stime derivanti dalla ricostruzione dopo il sisma del 2009 in Abruzzo).
 
Il rischio sismico, valutato secondo le Linee guida, costituisce la misura matematica e ingegneristica per valutare la perdita attesa in seguito a un possibile sisma.
Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione
La Pericolosità è la probabilità che si verifichi un sisma (è rappresentata dalla suddivisione in zone sismiche), la Vulnerabilità è la valutazione delle conseguenze del sisma (ossia la capacità degli edifici di resistere alle azioni sismiche) e l’Esposizione è la valutazione socio/economica delle conseguenze.
 
Sono stati introdotti due parametri che servono a classificare il rischio: PAM e IS-V.
·      PAM, indica la Perdita Annuale Media attesa, è un parametro economico che rappresenta il costo dei danni conseguenti a terremoti nell’arco della vita della costruzione, suddiviso per anno e espresso percentualmente al costo di ricostruzione CR.
·      IS-V (indice di sicurezza), noto anche come Indice di Rischio, è il rapporto tra l’accelerazione di picco al suolo che porta al raggiungimento dello Stato Limite di Salvaguardia della Vita e l’accelerazione prevista per un nuovo edificio nel sito in esame.
 
 
Si mettono in relazione due parametri per individuare la classe di Rischio e si privilegia nel confronto la classe più bassa (rischio maggiore). Le linee guida hanno definito 8 classi di rischio sismico da A+ a G, in cui la classe A+ è quella con rischio minore.
 
 
Al fine di accedere alle agevolazioni fiscali (Sismabonus) sono disponibili due metodi per determinare la classe di rischio:
·      Metodo convenzionale
·      Metodo semplificato
 
Il metodo convenzionale può essere applicato a ogni tipologia costruttiva, si basa sui metodi di analisi previsti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni e consente di valutare la Classe di Rischio sismico nello stato di fatto e dopo l’eventuale intervento, con conseguente passaggio di classe di rischio.
Per prima cosa è necessario individuare la domanda sismica, ovvero l’accelerazione al suolo PGAD e il relativo tempo di ritorno TrD, funzione del sito su cui sorge l’edificio, della classe d’uso e dalla vita nominale dell’opera.
Per ogni stato limite (SLV, SLD, SLO e SLC) si determina la massima accelerazione al suolo PGAC per la quale la struttura risulta verificata allo stato di fatto.
Date queste accelerazioni si ricava:
TrC = TrD (PGAC/PGAD)n
In cui n=1/04.1
Ad ogni tempo di ritorno TrC è associata la frequenza media annua di superamento λ per gli Stati Limite analizzati (SLV, SLD, SLO e SLC): λ =1/TrC
 
Utilizziamo queste informazioni per determinare la Perdita Annuale Media attesa.
Le norme associano un Costo di Ricostruzione CR ad ogni stato limite (si veda tabella a fianco).
I valori minimi e massimi di perdita economica per una costruzione sono impostati rispettivamente allo 0% e al 100% del Costo di Ricostruzione, si associano tali valori rispettivamente allo Stato Limite di Inizio Danno (SLID) e allo Stato Limite di Ricostruzione (SLR).
Riportiamo, quindi, in un grafico in ordinata le frequenze λ ottenute dalle analisi e in ascissa i relativi costi di ricostruzione.
 
Si valuta il PAM come l’area sottesa alla spezzata individuata dalle coppie di punti λ e CR per ciascuno degli stati limite, a cui si aggiunge il punto λ = 0 che corrisponde a CR=100%, mediante l’espressione seguente:
 
 
Abbiamo, quindi, con questo parametro effettuato una valutazione di tipo economico del rischio sismico.
 
Il secondo parametro, IS-V, è dato dal rapporto tra capacità e domanda della costruzione in termini di accelerazione di picco al suolo PGA per lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita. Determinati i due parametri risultano individuate le relative classi di rischio, tra le quali viene scelta la peggiore. Le stesse operazioni andranno eseguite per lo stato post intervento in modo da valutare la nuova classe di rischio, da confrontare con la precedente.
 
Il metodo semplificato è invece basato sulla classificazione macrosismica dell'edificio ed è un metodo speditivo consentito solo per gli edifici in muratura. Questa procedura è valida sia per una valutazione preliminare indicativa, sia per valutare la classe di rischio in relazione all’adozione di interventi di tipo locale. Consente al massimo il miglioramento di una classe di rischio.
Bisogna individuare la tipologia strutturale che meglio descrive la costruzione e la relativa classe di vulnerabilità media, considerando eventuali fattori che possano determinare un peggioramento della classe di vulnerabilità media di partenza.
Definita la Classe di Rischio di una costruzione in muratura è possibile valutarne gli eventuali interventi di miglioramento e di mitigazione del rischio; nelle Linee Guida vengono quindi esplicitate le condizioni per il passaggio della Classe di Rischio.
 
Il software DOLMEN permette di fare la classificazione sia con il metodo convenzionale che con il metodo semplificato.
Per quanto riguarda il metodo convenzionale si modella la costruzione nel CAD 3D Struttura e si salva lo scenario di domanda sismica generando gli spettri a partire dalla vita nominale, dai dati inerenti il sito,...
Trattandosi di strutture esistenti è probabile che il sisma richiesto da Normativa non sia sopportato dalla costruzione in esame, è quindi necessario abbassare la vita nominale fino ad ottenere una configurazione che la struttura può sopportare; a questo punto si salva lo scenario pre-intervento.
Le NTC 2008 indicano come calcolare il periodo di ritorno (TR ) del sisma in funzione della vita nominale dell’opera e della probabilità di eccedenza nel periodo di riferimento (PVR); gli spettri sismici sono definiti solo per periodi di ritorno superiori a 30 anni. Le Linee guida per la classificazione del rischio sismico permettono di considerare periodi di ritorno dell’azione sismica inferiori a 30 anni scalando proporzionalmente le ordinate dello spettro associato al periodo di ritorno di 30 anni. DOLMEN ricava gli spettri interpolati e segnala i valori di ag ottenuti.
Nel caso in cui la costruzione sia verificata per un’azione sismica con TR inferiore a 10 anni oppure non sia verificata, è necessario indicare che la struttura non è verificabile, viene così assegnata la classe di rischio G senza eseguire nessun altro calcolo. Altrimenti con lo stato pre-intervento viene valutata la corrispondente classe di rischio.
A questo punto si modifica la struttura per schematizzare l’intervento che si intende realizzare; una volta raggiunta la situazione voluta si salva lo scenario post-intervento. Si può quindi effettuare il calcolo della nuova classe di rischio; DOLMEN consente di redigere una relazione che contiene un’introduzione teorica, un report dei parametri calcolati e l’asseverazione definita dall’allegato B delle Linee Guida, già compilata.
 
 
DOLMEN consente anche di applicare il metodo semplificato. La prima informazione da fornire per ottenere la classificazione riguarda il materiale di cui è costituita la struttura. Il programma presenta una tabella analoga a quella riportata dalle Linee Guida e chiede di selezionare una delle proposte, in questo modo viene associata la classe media di Vulnerabilità Globale che, in funzione della zona sismica, definisce la classe di rischio sismico.

In funzione della tipologia strutturale scelta il programma abilita la selezione di un solo gruppo di meccanismi locali con le rispettive peculiarità; se la sezione relativa ai meccanismi locali viene lasciata priva di selezioni la classe di vulnerabilità pre-intervento non viene abbassata. Dopodiché si passa ai possibili interventi locali che permettono di migliorare la vulnerabilità della costruzione, la scelta dipende dalle opzioni selezionate in precedenza. Si arriva quindi alla visualizzazione dei risultati della classificazione e, anche in questo caso, viene generata una relazione composta da un’introduzione teorica e dall’attestazione compilata con tutti i dati e i parametri ottenuti. 

Per maggiori informazioni visitate la pagina del sito CDM DOLMEN: http://www.cdmdolmen.it/Prodotti/sismabonus.htm
 
Sull'argomento CDM DOLMEN sta organizzando alcuni eventi formativi. Consulta il sito di CDM DOLMEN per essere informati sui prossimi eventi.
 
 
 

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