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Condoni edilizi, che disastro: 5 milioni di case italiane ancora da verificare

Indagine Soggea sulle pagine di Repubblica: 5 milioni di domande di condono edilizio sono ancora in attesa di essere esaminate e le case, nel frattempo, restano a rischio crollo anche per eventi sismici minori come quello di Ischia. In totale, si stima che più di 500 mila case sono costruite su zone di inedificabilità sismica

In Italia ci sono circa 5 milioni di richieste di condono edilizio ancora da esaminare, per abitazioni potenzialmente a rischio crollo e comunque non in regola a livello sismico. Il tutto, limitatamente ai comuni con più di 20 mila abitanti, il 'panel' sul quale si è basata la ricerca di Soggea, che si riferiscono alle richieste di condono presentate a partire dal 1985.

Lo ha rivelato Repubblica, aggiungendo che oltre ai mancati controlli su chi ha costruito in passato, non vengono controllate neanche le costruzioni più recenti: secondo il CNI solamente nel 7.8% delle concessioni edilizie in zone sismiche c'è un controllo a lavori ultimati da parte di un funzionario pubblico. Tutte le verifiche avvengono su carta o con autocertificazioni.

Tornando all'indagine Soggea, su 51.5 milioni di domande arrivate ai comuni dal 1985 (Governo Craxi), 5.3 milioni attendono ancora risposta: a Roma ci sono 231 mila richieste inevase, a Palermo 55 mila, a Napoli 45 mila. Secondo Soggea, la stima delle case costruite in zone di inedificabilità sismica (sulla costa, in aree sismiche o di inedificabilità assoluta) arriva a 534 mila unità.