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Landscape Architecture, mobilità lenta e riqualificazione di Piazza Roma per Quinto di Treviso - MADE associati

Un progetto di riqualificazione urbana parte integrante di un intervento più ampio che comprende la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili all’interno di un’area ad elevato valore ambientale.

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Vista di Piazza Roma, sullo sfondo la passerella in corten

La posizione privilegiata  di Quinto di Treviso, a contatto con un'area boschiva di grande pregio come quella del paesaggio fluviale del Parco del Sile, ha portato il progetto di riqualificazione di Piazza Roma a far parte integrante di un intervento più ampio che comprende la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili all’interno di un’area ad elevato valore ambientale. 

Dal punto di vista metodologico la strategia adottata è stata quella di costruire un equilibrio tra: i dati iniziali rilevati nell’area, le esigenze espresse e legate alla filosofia generale del piano Ambientale del Parco del Sile e le condizioni contingenti, al fine di rendere il progetto a tutti gli effetti sostenibile e quindi realizzabile.

L'intervento è stato realizzato per stralci successivi: il primo tratto della passerella sul fiume Sile, il secondo tratto della passerella in un'area a canneto e la riqualificazione della piazza del paese.
Il Progetto di Piazza Roma costituisce il 3° stralcio del sistema di percorsi pedonali e ciclabili che collegano il centro del paese di Quinto con il suo tessuto territoriale. La piazza è un punto fondamentale del sistema in quanto favorisce il reale coinvolgimento dell’attuale vita del paese con le qualità del paesaggio fluviale. 


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Questo coinvolgimento, opportunità di conoscenza e fruizione, per le sue qualità ambientali e storico culturali ha potenzialità di frequentazione ampie: per la cittadinanza, che attraverso la riqualificazione si riappropria di uno spazio in passato poco usato, e per le possibilità di coinvolgimento di un turismo consapevole ed allargato coinvolto attraverso i molteplici collegamenti ciclopedonali presenti (il GiraSile, la TrevisoOstiglia, la Via dei Mulini).
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Una delle passerelle sul fiume Sile

Il progetto

Il progetto intende agire attraverso semplici dispositivi compositi al fine di riscoprire l’antico protendersi del nucleo urbano verso il fiume dando valore ai diversi affacci “naturali” e storici che il contesto dispone e assegnando una multifunzionalità degli spazi per favorire nuove attività pubbliche e quindi rinnovate socialità.
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La piazza è un unico ampio spazio urbano che si distende dal Municipio verso il fiume. Lo spazio aperto pavimentato si deforma in prossimità delle attività commerciali a formare una superficie utile per plateatici e soste all’aperto. L’ampiezza dell’area permette un uso multifunzionale dello spazio piazza nei diversi orientamenti, per piccole manifestazioni, il mercato, la festa sull’acqua, il cinema all’aperto, ...
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La ricucitura con i bordi e la ridefinizione dei diversi rapporti coinvolge anche il ponte sul Sile che diventa, ridisegnato, un punto privilegiato d’affaccio all’acqua e allo stesso tempo mascheramento e protezione dell’ambito fluviale rispetto all’adiacente ad alto traffico veicolare SR515. Il disegno a terra ricorda il tracciato delle vecchia strada che era posta in asse alla storica villa recentemente di proprietà comunale, Villa Giordani. 

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Una lunga vasca ricavata dalla deformazione del piano di calpestio rappresenta il legame con l’acqua del fiume che “entra” all’interno della piazza, la fontana si estende per tutta la lunghezza del nuovo spazio pavimentato. La piazza, dal municipio al fiume viene riconfigurata con una pendenza continua ma differenziata verso il fiume stesso. Sfruttando questa differenza di quota esistente è stato individuato un nuovo piano di calpestio, costituito da un tavolato di legno, che avvicina lo spazio pubblico all’acqua. Questo nuovo spazio/banchina forma un rapporto privilegiato con l’acqua, alcuni elementi di seduta permettono la sosta all’ombra della nuova vegetazione. 

Nel progetto di MADE la piazza, grazie alla lieve pendenza che dal Municipio degrada verso il fiume e all’eliminazione della precedente barriera fisica che ne occultava la vista, si trasforma in uno spazio proiettato fortemente  verso lo scenario fluviale. 
«La volontà era di riportare i cittadini in piazza, di fargli riscoprire l'antico protendersi sull'acqua del loro Paese che in origine nasceva proprio sul fiume» raccontano i progettisti.
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La pavimentazione

La pavimentazione della piazza è caratterizzata da fasce a correre che dalla sede del Municipio si dirigono verso l’acqua.
Le fasce di diversa dimensione sono costituite da cubetti in porfido recuperati dalla precedente pavimentazione della piazza. Il materiale non sufficiente in quantità per completare l’estensione del nuovo spazio è stato intervallato con una pavimentazione in cls chromofibra con inerti in porfido a spacco.
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Dettaglio sezione sulla piazza: stratigrafia pavimentazione

I diversi materiali sono separati da un profilo ad “L” in acciaio sp. 6mm. di contenimento, fissato alla sottostante soletta in cls. I profili metallici fungono da cassero per il getto delle fasce di pavimentazione in cls con chromofibra. La pavimentazione è continua anche nell’attraversamento della strada; non ci sono gradini o barriere; la strada si solleva di quota attraverso due raccordi realizzati  in asfalto.
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La parte pedonale è protetta rispetto alla strada carrabile da dissuasori a paletto leggermente inclinati e realizzati in acciaio corten. Tutte le parti metalliche sono in acciaio corten con sabbiatura e preossidazione in modo da facilitare le operazioni di posa in opera. Il materiale non subisce degrado da invecchiamento o usura e quindi vengono notevolmente limitati gli oneri di manutenzione da parte della amministrazione pubblica.

Le parti bianche in pietra sono state realizzate in giallo d’Istria. Verso l’acqua lo spazio si estende con una ‘terrazza’ formata da una piattaforma in tavole di legno con sottostruttura a morali orientati perpendicolarmente al fronte del fiume in modo da consentire il deflusso delle acque. 

La differenza di quota, inferiore rispetto alla piazza, permette di ricavare una lunga panca verso l’acqua formata da un cordolo in cemento armato rivestito da lastre di pietra d’Istria sulla seduta. Sul bordo, a segnalare il limite tra la banchina e l’acqua, è collocato un profilo in metallo fissato alla soletta. Il progetto ha previsto l’abbassamento della quota di calpestio della piazza per conformare tutto il piano in modo da piegarlo verso il fiume.

I materiali utilizzati, porfido esistente recuperato, un tipo legno africano particolarmente durevole e il corten, sono la risposta all'esigenza di abbattere i costi di manutenzione. «Sono materiali che non hanno bisogno di manutenzione, come il legno Massaranduba, perché il loro è un invecchiamento naturale più che un degrado» spiegano i progettisiti.

PROGETTO: Riqualificazione di Piazza Roma e aree paesaggistiche contigue al centro storico di Quinto di Treviso, Tv” _ 3° stralcio
LUOGO: Quinto di Treviso (Treviso)
PROGETTISTI: MADE associati architetto Michela De Poli architetto Adriano Marangon  
COLLABORATORI: arch. Francesco Faggian 
AMBIENTE: TERRA srl SICUREZZA: Vito Rizzo 
DATA: 2014-2016 
COSTO COMPLESSIVO: Intesa Programmatica d’Area Marca Trevigiana per l’importo di € 514.200,00; Comune di Quinto di Treviso per l’importo di € 342.800,00
Premi: Progetto Vincitore Bando Intesa Programmatica d’Area “Marca Trevigiana” 2013- 2015
MATERIALI: cubetti in porfido, cls chromofibra tipo “levocell” con inerti in porfido a spacco, pietra d’istria, cor-ten per gli elementi di arredo e il ponte, legno esotico tipo Azobè e Massaranduba
ILLUMINAZIONE: LED
SISTEMA DI IRRIGAZIONE: a goccia
ARREDO URBANO: Le opere di arredo degli spazi sono state tutte disegnate e differenziate come oggetti aggiunti e quindi con possibilità di essere rimossi e/o spostati, e elementi fissi, integrati nel disegno degli spazi e delle pavimentazioni
MATERIALE VEGETALE: Celtis australis, Quercus robur, Hedera helix, Carpinus betulus per le siepi, Rosa pendulina/gallica 
FOTO: architetto Adriano Marangon_ MADE associati archivio