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Ripristino delle strutture in c.a., Gastaldi: «Progettare la vita di servizio»

Matteo Gastaldi spiega l'importanza della progettazione della vita di servizio degli interventi di ripristino delle strutture in c.a.

Il ricercatore: «È importante considerare non solo la vita utile delle strutture nuove, ma anche quella degli interventi di ripristino e di conservazione»

In occasione della seconda edizione della Scuola di Perfezionamento e Specializzazione "Luca Bertolini", Ingenio ha intervistato Matteo Gastaldi, ricercatore in Scienza e Tecnologia dei Materiali al Politecnico di Milano, che ha illustrato le principali cause che possono portare al degrado del calcestruzzo armato, le metodologie oggi in uso per il controllo e la diagnosi di tali strutture, nonché le tecnologie impiegate per il loro ripristino. A riguardo, Gastaldi ha sottolineato l’importanza di considerare la durata degli interventi di conservazione. «Spesso non se ne dà indicazione - ha evidenziato - invece è importante perché questo sposta il problema anche sotto il punto di vista progettuale».

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«Chi progetta lo deve fare per una vita di servizio, come avviene per il nuovo».

Intervenuto durante la sessione di apertura del corso, Gastaldi ha ricordato anche l’immensa «eredità» lasciata dal professore Luca Bertolini scomparso nel febbraio del 2017. 

«Luca è stato un grande ricercatore per quanto riguarda il tema del calcestruzzo armato - ha ricordato Gastaldi - cominciò a occuparsene già dagli anni ‘90 insieme al professore Pietro Pedeferri ed entrambi sono stati tra i maggiori esperti di corrosione delle armature nel calcestruzzo armato, che è il principale problema legato al degrado e alla durabilità di questo materiale. Questo aspetto negli anni ’90 non era ancora considerato e nei codici di progetto non esisteva nessuna prescrizione per la durabilità - ha continuato il professore - solo dal 2008, nelle Norme tecniche delle costruzioni, si è cominciato a parlarne». 

Il fenomeno della corrosione, le tecniche per prevenirlo, monitorarlo e gli interventi di ripristino delle strutture in cemento armato: LA VIDEO INTERVISTA a Matteo Gastaldi 

La scuola di Perfezionamento e Specializzazione "Luca Bertolini"

Durabilità, diagnostica, corrosione delle armature metalliche e tecniche di ripristino delle strutture in calcestruzzo armato. Sono alcuni dei temi che sono stati affrontati durante la seconda edizione della Scuola di Perfezionamento e Specializzazione «Luca Bertolini», svoltasi al Politecnico di Milano dal 9 al 13 settembre. Il corso, che ha una cadenza triennale, è stato organizzato da Cincominet, network di ventuno università impegnate nella ricerca sui materiali da costruzione tradizionali e innovativi, con il sostegno dell’Associazione italiana di ingegneria dei materiali (Aimat) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm).

luigi-coppola-scuola-specializzazione.jpg«L’obiettivo della Scuola è quello di divulgare la conoscenza dei materiali da costruzione - ha spiegato Luigi Coppola, docente di Materiali per l’edilizia e per il Restauro delle strutture presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate (DISA) dell’Università di Bergamo - nonostante il calcestruzzo armato sia il materiale più utilizzato nel mondo delle costruzioni, crediamo che la ricerca ricopra un ruolo fondamentale per costruire opere sempre più durevoli e sostenibili dal punto di vista ambientale». 

Luigi Coppola presenta la 2° edizione della Scuola di Perfezionamento e Specializzazione «Luca Bertolini»

La scelta di trattare tematiche inerenti la durabilità, la manutenzione e il ripristino delle strutture esistenti in cemento armato ha motivazioni precise. «Cincominet ha deciso di approfondire questi aspetti perché oltre a essere estremamente attuali, anche alla luce del luttuoso crollo del viadotto Morandi, sono stati a lungo oggetto di ricerca del professore Bertolini» ha concluso il professore Coppola.

 

sergio-lorenzi-scuola-specializzazione.jpgLa prima sessione del Corso si è chiusa con la lezione di Sergio Lorenzi, ricercatore dell’Università degli Studi di Bergamo, su «I principi e i fenomeni di corrosione delle opere in c.a e c.a.p.» e la «Corrosione sotto sforzo»

Il video contributo in sintesi