Data Pubblicazione:

Milano: 12 mila gli edifici senza Certificato d’idoneità statica

Bruno Finzi, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Milano, fa il punto della situazione sullo stato di avanzamento delle emissioni del Certificato d'idoneità statica degli edifici milanesi.

Per ottenere il Cis ci sarà tempo fino al 26 novembre 2020

La scadenza per l’ottenimento del Certificato d’idoneità statica degli edifici (Cis) che il Comune di Milano, primo in Italia, ha reso obbligatorio dal 2014, era fissata per il prossimo 26 novembre, ma la giunta del Comune del capoluogo lombardo, l’ha rimandata di un anno. All’appello infatti, mancano ancora troppi stabili: tanti palazzi ancora oggi risultano privi di certificato.

milano6.jpg

Cis: chi lo ha presentato e chi lo ha ottenuto

Ammontano a 22mila gli edifici privati milanesi che hanno più di 50 anni di vita: di questi, circa 9mila dovrebbero essere già in possesso di un collaudo statico, mentre dei restanti 13mila che ne sono privi e per i quali la scadenza sarebbe stata il prossimo 26 novembre, solo poco più di mille hanno depositato il Cis presso gli uffici dell’Ordine degli Ingegneri di Milano. Il 75 per cento circa dei certificati depositati sono risultati privi di prescrizioni, per il restante 25 per cento invece sono emerse piccole criticità: per tali edifici saranno necessari interventi di messa in sicurezza da effettuare entro i prossimi due anni, pena la decadenza del certificato.

Al momento, quindi, risultano essere 12mila gli edifici che non sono in possesso di alcun certificato, una percentuale che potrà “beneficiare” dell’anno di tempo extra concesso dal Comune lombardo. 

«Prevedevamo che più della metà degli edifici esistenti che hanno compiuto 50 anni non fossero in possesso del certificato di collaudo statico anche perché è diventato obbligatorio dal 1974» ha commentato Bruno Finzi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano

Ma cosa rende difficoltosa l’attività ispettiva?

Sempre secondo il presidente Finzi, le motivazioni sono diverse.

bruno-finzi-intervista-cis.jpg

«Si tratta di un regolamento edilizio innovativo che deve essere compreso - ha detto - e inoltre si è verificato un concreto problema di reperimento delle documentazioni originarie degli immobili. Il Comune sta faticosamente cercando di digitalizzare tutte le pratiche cartacee depositate presso l’ente pubblico da più di cento anni, tra l’Archivio del Castello Sforzesco e altri archivi comunali, e questo processo ha influito sui tempi e sul rispetto della data fissata».

La proroga, i certificati con e senza prescrizioni, le modalità per l’ottenimento del Cis, il Piano di Governo del Territorio e il Nuovo Regolamento Edilizio: i dettagli nella VIDEO INTERVISTA al presidente Bruno Finzi.