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Infrastrutture digitali per mettere il turbo alla logistica: ecco le misure da mettere in campo

L’Italia ha bisogno di lavorare sulla digitalizzazione per approdare alla smart logistics. Per farlo avrà bisogno di mettere in campo alcune misure. Scopiamo quali

Non solo infrastrutture fisiche, l’Italia ha bisogno di lavorare sulla digitalizzazione per approdare alla smart logistics. Semplici passi come la dematerializzazione dei documenti, la condivisione dei dati e lo sportello unico doganale. Misure inserite anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in grado di colmare il gap competitivo della logistica italiana. È quanto emerge dal documento presentato da TTS Italia, l’associazione che riunisce le maggiori realtà della telematica nei trasporti e gli ITS, nell’ambito di un evento online organizzato lo scorso 24 marzo. 

 

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Come dovrà essere la nuova logistica

Il documento, redatto da un gruppo di lavoro che ha visto riuniti soci di TTS Italia con istituzioni e associazioni di categoria, arriva in un momento cruciale per la logistica, messa sotto i riflettori dalla pandemia, al centro di grandi trasformazioni dovute al cambiamento dei bisogni, esplorata da molte start up e alla vigilia della presentazione del PNRR in Europa.

Tra le priorità descritte nel documento per accelerare il processo di innovazione e digitalizzazione della logistica, troviamo la  semplificazione delle procedure e la dematerializzazione dei documenti, lo sviluppo completo della Piattaforma Logistica Nazionale (PLN), l’implementazione di misure che favoriscano il dialogo tra i veicoli e l’infrastruttura stradale, la condivisione di mezzi di trasporto e strutture, interventi di sicurezza sulle aree di sosta, riduzioni dei viaggi a vuoto, maggiore ricorso alla blockchain, al platooning, dematerializzazione delle procedure di rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali e, infine, l’adozione di interventi sull’utilizzo degli ITS per la distribuzione urbana delle merci.

L’obiettivo è arrivare a una nuova logistica. “La nuova logistica è il modello che nasce dallo sviluppo di sistemi intelligenti e digitalizzazione – spiega Clara Ricozzi, Vicepresidente del Freight Leaders Council e coordinatrice del gruppo di lavoro di TTS Italia - Una supply chain protagonista dell’economia in grado di fluidificarne i flussi e garantirne la sicurezza. Per raggiungere questo obiettivo il documento indica delle priorità, alcune di queste già inserite nel PNRR, ovvero la semplificazione e smaterializzazione dei documenti di viaggio con il recepimento della normativa per la CMR elettronica. Per mettere in pratica questo punto occorre una legge che recepisca la convenzione internazionale e detti i tempi per l’adeguamento delle aziende alle nuove regole. Un’altra misura è la condivisione dei dati in attuazione del regolamento europeo: avere dati uniformi a disposizione consente di procedere a passo spedito verso la digitalizzazione del settore. Infine, lo sportello unico doganale, ormai al palo da diversi anni, direi immotivatamente, rappresentano strumento utilissimo per le aziende. Si tratta anche qui di dare seguito a un provvedimento amministrativo per attuarlo completamente. Sono piccoli passi che però porterebbero a grandi conquiste”.

“Sulla CMR elettronica – assicura Enrico Finocchi, presidente dell’Albo degli Autotrasportatori intervenuto al webinar di TTS Italia – l’Albo si mette a disposizione per assicurare il coordinamento tra gli Stati. Vogliamo collaborare con UIRNet anche al centro unico di prenotazione per i nodi logistici che riteniamo molto importante”. Lavorare sui dati è la priorità del CCISS guidato da Paolo Sangiorgio. “L’attuazione del Regolamento 1056 – ha detto durante il webinar – è una sfida per la PA per l’obbligo di dotarsi di una struttura per la gestione dei dati”.  

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Un soggetto unico nazionale a sostegno della logistica

Una sfida che non può prescindere da un interlocutore unico per lo sviluppo della smart logistics.  “Questa richiesta – spiega Ricozzi - emerge dall’analisi del Piano di azione nazionale sui sistemi intelligenti di trasporto (ITS) e dalla constatazione che le competenze sulla sua attuazione sono in capo a diverse strutture amministrative. Così l’idea di un soggetto unico a livello nazionale, sul modello di un’agenzia, potrebbe considerarsi una soluzione per accelerare il lavoro su questo fronte, per avere un’unità di scelte che finora è mancata e che in questo momento diventa ancora più importante in vista del PNRR che mette al primo punto proprio la digitalizzazione. Potrebbe anche essere una struttura interna al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) con l’obiettivo di coordinare le altre amministrazioni coinvolte”. “Occorre lavorare in modo coordinato – ammette Vito Mauro, intervenuto all’evento in rappresentanza della Struttura Tecnica di Missione del MIMS– e accelerare la condivisione dei dati. È comunque un momento straordinario anche per l’imminenza del PNRR: è dunque l’ora di pensare in grande e di fare in fretta!”.