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LCA per scegliere l’intervento di rinforzo di un edificio in muratura

Valutazione di impatto ambientale di interventi e tecniche di consolidamento e protezione sismica applicate ad edifici in muratura

Valutazione di impatto ambientale di interventi e tecniche di consolidamento e protezione sismica applicate ad edifici in muratura

Nella scelta della tecnica da impiegare in un intervento di consolidamento e rinforzo strutturale di edifici in muratura, lo strumento del Life Cycle Assessment (LCA) può fornire un supporto nel processo decisionale per l’individuazione della tecnologia più sostenibile, volta a ridurre l’impatto ambientale del recupero dell’esistente o per migliorarne le prestazioni ambientali. Il presente studio di ricerca, condotto nell’ambito del progetto PROVACI (Tecnologie per la PRotezione e la VAlorizzazione DI Complessi di Interesse culturale), punta principalmente a valutare i profili ambientali di due diverse tecniche di recupero di strutture in muratura, analizzate considerando tutte le fasi del ciclo di vita e progettate in modo da garantire ben determinate prestazioni meccanico-strutturali: (i) tecnologia di incatenamento e (ii) tecnologia di intonaco armato. Un ulteriore obiettivo dell’attività è quello di elaborare uno strumento in grado di supportare il progettista nelle decisioni strategiche che riguardano una tematica importante come quella della riqualificazione strutturale, che contempli anche criteri di sostenibilità ambientale. I risultati infatti, hanno dato la possibilità di dimostrare inequivocabilmente la validità della LCA come strumento di analisi comparativa delle tecniche di consolidamento a supporto dei processi decisionali, capace allo stesso tempo di individuare la fase del ciclo di vita più critica di ciascuna tecnologia, su cui poter intervenire per il miglioramento del livello di sostenibilità di metodologie di riqualificazione e recupero di opere edilizie.

Introduzione
Gli eventi sismici che hanno colpito diverse Regioni Italiane ed i danni che hanno interessato buona parte del costruito dei centri storici, ha drammaticamente messo in evidenza la necessità di considerare, affrontare ed analizzare gli interventi di recupero, rafforzamento e miglioramento sismico dell’edilizia. Se da un lato molti studi puntano all’upgrading prestazionale analizzando l’edificio da un punto di vista costruttivo e strutturale, dall’altro, tuttavia, si rileva la mancanza di un approccio sostenibile sul recupero dell’esistente. Infatti, in letteratura sono disponibili numerosi lavori relativi allo sviluppo ed all’individuazione di tecniche e metodologie per il miglioramento sismico-strutturale [1-9] di edifici esistenti; esistono invece, pochi studi che estendono la valutazione delle strategie di recupero a considerazioni di carattere ambientale [10-13].
Inoltre, la filiera delle costruzioni è responsabile di notevoli impatti ambientali legati, sostanzialmente, all’elevato consumo di energia, al consumo d i risorse naturali e allo sfruttamento del territorio. E’ stato stimato, ad esempio, che alle costruzioni edili, e a tutti i processi che contestualmente vengono attuati, possano essere attribuiti il 45% dell’energia totale utilizzata, in termini di consumi, il 50% delle emissioni inquinanti e quasi il 50% del volume totale di rifiuti [14]. La sostenibilità delle costruzioni, realizzazione di nuove strutture e recupero di quelle esistenti, rappresenta oggi, alla luce di tali dati, uno degli obiettivi fondamentali della ricerca.
La scelta delle tecniche di consolidamento e recupero di edifici esistenti dovrebbe, ad esempio, non esclusivamente basarsi su considerazioni progettuali-tecnologiche, ma tenere in considerazione anche dinamiche ambientali in termini di consumo di materiali, energia ed emissioni in atmosfera. E’ quindi auspicabile che, il processo decisionale alla base della progettazione del recupero del costruito esistente sia quanto più possibile basato su valutazioni non solo prestazionali ma anche ambientali; una metodologia che consenta dunque, di individuare le possibili strategie di intervento e di scegliere la soluzioni che a parità di prestazione meccanico-strutturale salvaguardi l’ambiente e le sue risorse naturali.
Sulla base di tali considerazioni e nell’ambito del progetto di ricerca PROVACI (Tecnologie per la PRotezione e la VAlorizzazione DI Complessi di Interesse culturale) [15] rientrante nel programma Operativo Nazionale per la ricerca e la Competitività PON-REC 2007-20013 (PON 01_02324), è stata condotta la presente attività, il cui obiettivo è stato valutare la sostenibilità ambientale di tecniche, metodologie e materiali impiegati per il consolidamento e il recupero del costruito esistente. In particolare, attraverso analisi comparative condotte mediante LCA, è stato possibile individuare la soluzione di recupero che, a parità di prestazione meccanica fornita all’edificio esistente, minimizzi al tempo stesso gli impatti ambientali. La metodologia proposta, si pone l’obiettivo di integrare le prestazioni meccanico-strutturali delle tecniche di consolidamento e recupero oggetto di indagine, con dati ambientali relativi agli impatti generati durante il loro ciclo di vita. Uno strumento quindi, in grado di indirizzare ed orientare i progettisti nella scelta di tecniche che rispettino parametri di sostenibilità e che offrano buone prestazioni fisico meccaniche. L’originalità della ricerca risiede nella capacità di rendere facilmente accessibili a tutti gli attori coinvolti in un processo di recupero anche informazioni ambientali relative a diverse tecniche di consolidamento; i progettisti avranno infatti, a disposizione le indicazioni necessarie per poter scegliere la tecnica che salvaguardi l'ambiente e le sue risorse, migliori il livello prestazionale dell’edificio e consenta di riqualificare e rifunzionalizzare l'esistente.