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Determinazione della prestazione energetica: il caso di edifici privi di impianto di riscaldamento e produzione di ACS

PROBLEMI & SOLUZIONI

Certificando un appartamento privo di impianto di riscaldamento e produzione di ACS, perché nella sezione “Prestazione energetica degli impianti e consumi stimati” risulta un consumo di gas naturale e la classe energetica è superiore a G?

In caso di edifici privi di tali impianti la determinazione della prestazione energetica avviene simulando la loro presenza in una configurazione standard riportata nel decreto.
Pertanto - mentre con le “vecchie” linee guida nazionali occorreva simulare una generazione di tipo elettrico - con il nuovo decreto si assumono dei rendimenti fissati come requisiti minimi per il sistema di utilizzazione (emissione, regolazione, distribuzione) e di generazione (a combustibile gassoso).
Tale modifica genera in primis, nella sezione “prestazione energetica degli impianti e consumi stimati”, una quantità annua consumata di gas naturale diversa da zero.
Inoltre, la classe energetica assegnata a tale tipologia di edificio risulta notevolmente differente rispetto al passato.
In particolare, con la vecchia metodologia tale edificio aveva un’alta probabilità di essere in una classe energetica G in quanto, il non avere un impianto di riscaldamento e/o ACS significava più che raddoppiare il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile (il fattore di conversione in energia primaria dell’energia elettrica da rete era pari a 2,174).

Simulare invece una generazione a combustibile fossile comporta una riduzione del fabbisogno di energia primaria non rinnovabile dell’edificio [il fattore di conversione in energia primaria del gas naturale è notevolmente inferiore a quello dell’elettricità (1,05)].
Inoltre, i valori fissati dal decreto in caso di assenza di impianto per i rendimenti dei sistemi di utilizzazione e generazione sono gli stessi che occorre utilizzare per il calcolo dell’edificio di riferimento con il quale va effettuato il confronto per la classificazione energetica dell’edificio reale. Ciò si traduce nel confrontare due situazioni impiantistiche praticamente identiche e di conseguenza una classe energetica all’edificio migliore della G.
Paradossalmente, se il fabbricato fosse costituito da componenti con trasmittanze conformi ai limiti normativi, all’edificio sarebbe assegnata una classe energetica A1, se non migliore, pur essendo privo di impianti.

Blumatica Energy consente di rappresentare l’assenza di impianti con un semplice click. Indicando per ciascun servizio energetico l’assenza di impianto, infatti, il software provvede in automatico ad effettuare le dovute simulazioni e calcolare la classe energetica.

Per ulteriori informazioni http://www.blumatica.it/software/certificazione-energetica/
 

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