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Panoramica delle norme UNI e CEN che riguardano i professionisti ICT

La norma tecnica UNI 11506, pubblicata il 26 settembre 2013, definisce i requisiti diconoscenza, abilità e competenze delle figure professionali operanti nel settore ICT

La famiglia di norme UNI sui professionisti ICT
La norma tecnica UNI 11506, pubblicata il 26 settembre 2013, definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenze delle figure professionali operanti nel settore ICT ed è il capostipite di una famiglia di norme che attualmente comprende:

  • la norma multiparte UNI 11621, pubblicata il 29 gennaio 2016
    • UNI 11621-1: metodologia per la costruzione di profili professionali
    • UNI 11621-2: profili professionali di "seconda generazione"
    • UNI 11621-3: profili professionali relativi alle professionalità operanti nel Web
    • UNI 11621-4: profili professionali relativi alla sicurezza delle informazioni.
  • la norma Europea EN 16234-1, pubblicata il 6 aprile 2016, basata sulla UNI 11506, che diverrà, al massimo entro sei mesi dalla pubblicazione, il riferimento "a norma" in 33 Paesi europei.

Genesi della norma

La norma UNI 11506 è nata in seguito alla legge 4/2013 che “regola” le professioni “non regolamentate”.

In particolare l'art.6 “Autoregolamentazione volontaria”, promuove l'autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell'attività dei soggetti che esercitano le professioni “non organizzate” basata sulla conformità della medesima alla «normativa tecnica UNI».

Nel settore ICT non esisteva una norma specifica, che inquadrasse i professionisti in schemi chiari e comprensibili.
Quindi una norma era particolarmente necessaria in un mercato dove ad una funzione corrispondevano nomi diversi e con lo stesso nome si chiamavano professionisti che svolgevano compiti diversi.

Col tempo la fantasia si è scatenata nel definire le figure professionali operanti nell'informatica: accanto ai vari “programmatore”,”computer specialist”, “business analyst”, “CIO” ecc. erano comparsi nomi quali “guru”, “evangelista”, nonché il mitico “smanettone”, figura dai contorni imprecisi ma molto ricercata sul mercato.
Servivano pertanto delle definizioni univoche ed il più possibile universali.

Per questo motivo Uninfo (Ente di normazione delle tecnologie informatiche federato all'UNI) ha incaricato la commissione APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) di confezionare una norma che definisce i requisiti relativi all'attività professionale delle figure che operano in ambito ICT.

Con grande lungimiranza la commissione non si è limitata al minimo indispensabile richiesto dalla legge 4/2013, ma ha saputo guardare avanti e mettere in cantiere una norma valida per tutto il settore.

Per questo ha invitato a partecipare ai lavori anche esperti di professioni regolamentate, in particolare del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, la cui partecipazione è stata possibile grazie alla segnalazione ed insistenza del CIII (Comitato Italiano Ingegneri dell'Informazione).

Così è nata la UNI 11506 che definisce i requisiti relativi all'attività professionale delle figure che operano in ambito ICT, indipendentemente dalle modalità lavorative e dalla tipologia del rapporto di lavoro, stabilendo i requisiti fondamentali per l'insieme di conoscenze, abilità e competenze che le contraddistinguono. La norma adotta il quadro europeo di riferimento e di definizione delle competenze e dei relativi skill: “e_Competence Framework” contestualizzandolo alla realtà nazionale.

“indipendentemente dalle modalità lavorative e dalla tipologia del rapporto di lavoro” significa che la norma è stata concepita fin dall'inizio per essere valida sia per le
Professioni Ordinistiche che per le professioni non regolamentate. Questa è stata la chiave che ha reso possibile una collaborazione convinta e fattiva di tutti gli stakeholders che ha portato ad un prodotto ad ampio spettro, sia a livello nazionale che europeo.

Sviluppi successivi

La UNI 11506 è stata la prima norma in Europa a coprire questa esigenza reale ed ormai pressante, quindi il CEN ha deciso di sviluppare sulla sua base una norma Europea, affidando il compito ad un comitato tecnico con presidenza e segreteria Italiane di diritto.

La norma EN 16234-1, che ne è scaturita, è stata pubblicata il 6/4/2016. Dato che ogni norma europea deve essere adottata da tutti gli organismi di normazione
nazionali membri del CEN essa diventerà entro sei mesi il riferimento "a norma" in 33 Paesi europei. Questo fatto rende particolarmente ci rende particolarmente orgogliosi, dato che spesso, negli altri settori della normazione, dobbiamo “subire” l'iniziativa di altri paesi.

Visti i risultati ottenuti e lo spirito di collaborazione instauratosi tra gli esperti, la commissione ha proseguito il suo compito generando la norma la norma multiparte UNI
11621. La UNI 11621-1 norma la costruzione di profili professionali basati sul sistema e-CF e i profili stessi di generazione 2 e di generazione 3, al fine di facilitarne e uniformarne l’applicazione in differenti contesti operativi che possono differenziarsi per tecnologia e problematiche applicative.

La 11621-2 Definisce i 23 profili professionali ICT di seconda generazione e costituisce la base per certificazioni valide a livello europeo.
Le 11621-3 e 4 definiscono dei profili ICT altamente specializzati di professionisti che operano rispettivamente nel Web e nella sicurezza informatica.
Nella commissione sono attualmente attivi dei gruppi di lavoro che stanno normando altri profili specializzati (privacy, informazione geografica)

Utilità delle norme

Questi standard mettono finalmente ordine nella definizione delle competenze e dei profili professionali ICT, portando così vantaggi a tutti gli stakeholders del settore:

  • Per le aziende: facilita la ricerca e l'inquadramento del personale potendolo incasellare in uno schema di riferimento chiaro e valido a livello internazionale.
  • Per i committenti: facilita la ricerca del professionista adeguato alle proprie esigenze.
  • Per il professionista, sia autonomo che dipendente: facilita la consapevolezza della propria posizione nel mercato.
  • Per gli Enti certificatori: aiuta ad allineare l’offerta di certificazioni con i fabbisogni di mercato ed aumenta la trasparenza nel panorama europeo degli e-Skill.
  • Per le politiche dell’Unione Europea: stabilisce un linguaggio di comunicazione tra i decisori delle politiche dell’Unione Europea e l’ambiente ICT, anche per la preparazione degli e-curricula.

L'impatto delle norme sull'attività degli ingegneri dell'informazione

Le norme sopra descritte hanno la stessa valenza per tutti gli operatori ICT, iscritti o meno ad Albi Professionali. Questo è sancito chiaramente al punto 0.2 della UNI 11621-1 di seguito riportata. La presente norma ha lo scopo di supportare la definizione di profili professionali e mira a diffondere l'utilizzo della norma UNI 11506 e a costituire un punto di riferimento per la predisposizione di leggi, regolamenti ed altre norme tecniche sia in materia di attività professionali non regolamentate operanti nel settore ICT ai sensi della LEGGE 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, sia in materia di attività professionali regolamentate in ordini o collegi, di cui al Decreto del Presidente Della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, disciplinate nel Decreto del Presidente Della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328 e successive modificazioni e integrazioni.

Questo risultato non è banale in quanto esisteva una scuola di pensiero, anche in un'esigua minoranza degli esperti della commissione APNR, che sosteneva che
l'informatica fosse appannaggio esclusivo delle professioni non regolamentate.

Ora è chiaro invece che la discriminazione è tra chi ha le competenze ICT e chi non le ha, quindi non si dovrebbero più vedere bandi che richiedono la laurea in GIURISPRUDENZA o SCIENZE POLITICHE per lo svolgimento delle attività connesse all’attuazione del Piano Telematico di un Comune (caso realmente accaduto).

Se queste norme aiuteranno il mercato ad orientarsi su professionisti capaci avranno raggiunto il loro scopo.