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Moesgaard Museum: il calcestruzzo per un antica memoria e un nuovo landmark

Nel centro Est della Danimarca, precisamente a Skåde, a 10 Km a sud di Aarhus, lo studio Henning Larsen Architects ha progettato e realizzato un nuovo edificio polifunzionale in calcestruzzo per il Moesgaard Museum

Nel centro Est della Danimarca, precisamente a Skåde, a 10 Km a sud di Aarhus, lo studio Henning Larsen Architects ha progettato e realizzato un nuovo edificio polifunzionale in calcestruzzo per il Moesgaard Museum che, in poco tempo, è diventato anche un riconosciuto landmark di questo paesaggio visibile anche dal mare e dalle vicine colline.

Con una superficie di 16.000 mq il Moesgaard Museum contiene la più grande esposizione di reperti e cimeli della storia della cultura vichinga, oltre a essere un polo multifunzionale della cultura e della conoscenza per tutta la Danimarca.
L’edificio è stato realizzato a lato di un’antica casa padronale che ospitava il vecchio Moesgaard e si contrappone a essa proprio con la sua architettura contemporanea, collegate solamente dalla distesa del grande parco che le abbraccia.
L’elemento caratterizzante questa nuova architettura, infatti, è la particolare copertura di cui è dotata, in pendenza, rivestita di erba, muschio e fiori dai colori vivaci che rende l’edificio un landmark visibile da varie angolazioni del paesaggio circostante.



Il gesto delicato e poco invasivo di quest’architettura lo rende quasi invisibile sotto la coltre verde del terreno che lo ospita. L’intero edificio ha infatti uno sviluppo in verticale che sprofonda nel terreno e in elevazione esso quasi scompare confondendosi con la morfologia del pendio naturale e si solleva solo grazie alle vetrate trasparenti e agli elementi strutturali inclinati di cemento armato che danno sostegno a un’architettura che sembra quasi effimera.

Solette, travi e pilastri in calcestruzzo si stagliano sul verde della collina e se esternamente l’edificio accenna lievemente la sua presenza, nel suo interno invece esso provoca una sorta di profonda spaccatura in profondità, perseguendo uno sviluppo per più livelli e che nel punto più alto raggiunge i 12 metri di altezza.

Questo percorso a gradoni è articolato da una successione di spazi che ospitano mostre ed esperimenti scientifici in grado di coinvolgere attivamente il visitatore. Con i luminosi cortili piantumati, le terrazze e le piccole grotte, il museo si presta a ospitare generi di mostre interattivi e alternativi. Il cuore dell'edificio è l'atrio centrale che occupa circa 750 mq e contiene anche le funzioni di servizio come biglietteria, caffetteria e un armadio per gli utenti.


La sala espositiva dedicata invece alle mostre temporanee è dotata di elevati standard per la logistica, la sicurezza e il controllo del clima interno proprio per essere in grado di ospitare grandi mostre di respiro internazionale oltre che eventi, conferenze, fiere e sfilate di moda.

Importanti sono stati anche i requisiti di risparmio energetico e della contenuta dispersione del calore integrati nel progetto. La geometria e l'orientamento del manufatto hanno tenuto conto della massimizzazione del suolo disponibile per la sua realizzazione per evitare sprechi del terreno a disposizione. La superficie del tetto rivolta a sud, è stata opportunamente studiata in modo da creare un edificio a basso consumo energetico che ha ottenuto la massima Classe Energetica A e contribuisce a ridurre notevolmente anche l'importo complessivo delle acque reflue.

Uno studio ottimale dello sfruttamento della luce naturale nella parte restante del museo ha ridotto la necessità di ricorrere all’illuminazione artificiale, diminuendo di conseguenza il consumo energetico complessivo.


Crediti foto:

  • Photo by Jan Kofod Winther
  • Photo by Jens Lindhe
  • Photo by http://www.henninglarsen.com