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AiCARR e le politiche energetiche del Paese

1) Prof. De Santoli, tra un anno ci sarà il “cambio della guardia” alla Presidenza di AiCARR. Ci traccia un bilancio di questi suoi anni da Presidente? Cosa l’ha reso più soddisfatto, e su cosa invece dovrà maggiormente concentrarsi il suo successore, la Prof.ssa D’Ambrosio?
Ancora presto per i consuntivi: manca ancora un anno! Credo che AiCARR in questi due anni abbia consolidato, estendendolo, il suo ruolo dando risposta a tutte le più importanti istanze che ci sono giunte dal mondo economico e tecnico scientifico, fossero esse di tipo legislativo, normativo, industriale o professionale.
Con l’obiettivo di supportare i nostri soci in una congiuntura difficile, abbiamo stabilito contatti e stretto alleanze con tutti i riferimenti del nostro settore (l’autorità per l’energia, l’ENEA, il CNI, le associazioni che curano gli interessi di produttori e consumatori), scritto proposte, portato la nostra voce ovunque servisse un parere autorevole ma neutrale sui molteplici aspetti dell’efficienza energetica e degli impianti di climatizzazione.
Abbiamo fatto del nostro mestiere, creare cultura tecnico scientifica, uno strumento affilatissimo a difesa di chi lavora per garantire un futuro all’ambiente e benessere alle persone; abbiamo sfruttato il know-how dei nostri soci, professionisti o universitari, per far crescere la conoscenza e la consapevolezza grazie alla quale la “regola d’arte” diventa uno standard condiviso. Abbiamo convinto le aziende del settore che proprio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo diventa essenziale il ruolo associativo in termini di protezione del settore: abbiamo raggiunto il numero record di adesioni da parte delle aziende (oggi sono 34!) proprio per i servizi che abbiamo messo in campo a loro favore.
Inoltre abbiamo allargato il nostro campo di azione: beni culturali, agricoltura, smart cities, programmazione energetica e finanziaria sono campi integrati che, affrontati da una associazione come la nostra in modo unitario, esprime un potenziale che difficilmente si trova oggi in Italia. Ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto per coinvolgere sempre di più e far crescere i giovani soci, studenti o già lavoratori, e credo che la Prof.ssa D’Ambrosio presterà grandissima attenzione anche a questo aspetto, oltre a consolidare gli ottimi risultati di questi anni in cui i soci hanno ripagato i nostri sforzi con la loro fedeltà ed entusiasmo.

2) A breve ci sarà la scadenza prevista dal D.Lgs. 102/2014 in merito a termoregolazione e contabilizzazione. Ritiene sia una occasione per iniziare un processo effettivo di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio?
Si, il 31 dicembre 2016 è una data sicuramente importante perché scade il termine imposto dal Dlgs 102 che impone, per tutti i condomini ed edifici polifunzionali dotati di impianti centralizzati, l’obbligo di installazione di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità immobiliare. La finalità sia della direttiva sia del suo recepimento è rendere l’utente finale conscio dei propri consumi e metterlo al centro di una reale strategia di risparmio energetico. Tra le altre azioni significative in questo periodo è stato potenziato il Conto Termico, che è entrato in vigore il 31 maggio. Sono questi strumenti che sicuramente porteranno ad un uso più consapevole delle nostre risorse e iniziare un processo effettivo di riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, amplificate da un nuovo quadro economico-finanziario del tutto inedito che prevede una Cassa Depositi e Prestiti vocata essenzialmente a interventi strutturali di lungo periodo in cui l’efficienza energetica gioca una partita molto importante.

3) Quali strategie impiantistiche immagina per gli edifici riqualificati? Si può pensare all’uso di pompe di calore e impianti a fonti energetiche rinnovabili, o resteremo inevitabilmente ancora legati alla combustione di gas metano?
La risposta non è semplice in quanto varia in funzione dello scenario che si sta analizzando. Sicuramente le indicazioni a livello legislativo ci spingono verso una maggiore efficienza energetica dei sistemi di produzione e verso tecnologie che sfruttano o si interfacciano con sorgenti definite rinnovabili. Le pompe di calore avranno un ruolo importante anche dovuto alla nuova riforma tariffaria del settore elettrico domestico, che ne ridurrà i costi gestionali, ma non dobbiamo dimenticare che oramai non è raro trovare più sistemi di generazione all’interno degli edifici, sia rinnovabili sia non, lo si è visto negli ultimi tempi con la introduzione dei sistemi definiti “ibridi”. Purtroppo siamo ancora legati ad un modello energetico superato basato sulle fonti fossili, conseguenza di una mancanza di politica energetica. La vera sfida è oggi operare all’interno di una transizione energetica reale. Proiettarsi verso una elettrificazione spinta dei consumi del comparto domestico, per esempio, cosa facilmente da prevedere nei prossimi anni, darà un impulso a questo processo di transizione verso la decarbonizzazione grazie alle ottime caratteristiche di compatibilità del vettore elettrico sia con le fonti rinnovabili che con la generazione distribuita.

4) Quali sono le proposte di AiCARR per la riqualificazione sostenibile delle città italiane?
Lo scorso marzo abbiamo fatto un convegno dedicato a questa tematica, in cui abbiamo presentato un documento dal titolo “Smart Grid - Strategia per le Comunità dell'energia su scala urbana”, in cui grazie al contributo del MiSe, ENEA, RSE, Politecnico di Milano e Università di Cassino, abbiamo indicato programmi e aspettative per il futuro prossimo.
Il futuro in campo energetico e ambientale infatti si basa sulle nuove tecnologie ma anche sulla necessità da parte di “una finanza paziente” di affrontare investimenti strategici perché è necessario individuare misure finanziarie innovative, stante il fatto che non vi sono barriere tecnologiche all’implementazione di politiche di efficienza energetica. Le infrastrutture, tra le quali quelle energetiche, rappresentano per gli Stati l’obiettivo delle nuove politiche macroeconomiche capaci di integrare il bisogno di nuovi real asset con la necessità da parte degli Stati stessi di essere protagonisti per lo sviluppo delle competenze di investimenti finalmente a lungo termine. In un quadro rinnovato lo Stato e il settore privato possono assumere insieme i rischi della ricerca e dell’implementazione operativa e beneficiare insieme dei risultati, in tutte quelle aree strategiche che portano produttività, e quindi crescita: la formazione del capitale umano, la ricerca e lo sviluppo. Un altro aspetto che influenzerà l’accelerazione verso la transizione energetica riguarda il ruolo delle rinnovabili (fonte energetica a costo marginale nullo) sulla formulazione dei prezzi dell’energia. Con l’attuale meccanismo di formazione del prezzo all’ingrosso del kWh, determinato dal prezzo marginale, la crescita delle rinnovabili, sistemi a costo marginale nullo, finirebbe col moltiplicare le situazioni in cui sul mercato il kWh viene scambiato a prezzo pari a zero, ma a questo deve corrispondere un effettivo beneficio per i consumatori. Infine, AiCARR ritiene che oggi solo la sensibilizzazione delle comunità locali sul tema dell’energia permetterebbe il raggiungimento di un elevato grado di sicurezza energetica nell’approvvigionamento, l’ottenimento di risultati significativi dal punto di vista ambientale, il risparmio in termini di bollette energetiche, e in ogni caso la rifondazione della stessa società sulla base di rinnovati rapporti interpersonali più consapevoli. Ma tutto questo deve essere inquadrato in un contesto chiaro di definizioni ed obiettivi, anche per non lasciare indeterminata e utopistica la struttura identitaria di un cambiamento ormai ineludibile.

5) AiCARR sta facendo molto per la formazione dei professionisti. Ritiene che si stia colmando quella nefasta distanza tra mondo scientifico e mondo impiantistico, o in Italia i professionisti siano restii ad innovare metodi e modi di progettare?
Sono ormai 20 anni che AiCARR si dedica alla formazione di professionisti. Inizialmente venivano organizzate sporadiche edizioni dei corsi CIP (Corsi di Istruzione Permanente) ma nel corso degli anni i miei predecessori hanno deciso di puntare su una offerta formativa strutturata, ampia e diversificata.
In questi ultimi due anni di presidenza ci siamo resi conto che la domanda di formazione da parte dei professionisti è cresciuta enormemente. In un periodo storico in cui l'evoluzione legislativa e normativa di settore ha subito profondi mutamenti, la tecnologia e la produzione di nuove apparecchiature continuano ad offrire scenari fino a qualche anno fa impensabili, il progettista avverte l'esigenza fondamentale di capire per restare al passo e si rivolge ad AiCARR chiedendo una formazione di alto livello e professionalizzante.
Rispondo alla domanda con dati oggettivi alla mano: nel corso degli ultimi 2 anni la frequenza ai nostri corsi è triplicata e questo sottolinea il grande desiderio di comprendere per innovare metodi e modi di progettare. Le stesse Aziende di settore attribuiscono alla formazione dei loro tecnici una grande importanza tanto da chiedere ad AiCARR dei percorsi formativi personalizzati, da erogare "in house".