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Bergamo, slitta al 2027 il nuovo Piano Cave: proroghe fino al 2031 per le attività in corso

Slitta al 2027 il nuovo Piano Cave della Provincia di Bergamo. La Provincia proroga le autorizzazioni estrattive fino al 2031. Le novità sulle tempistiche, le normative VAS e le stime di fabbisogno.

La Provincia aggiorna il cronoprogramma: necessario adeguamento alle nuove norme sulla Valutazione Ambientale Strategica. Garantita la continuità produttiva del comparto estrattivo.

Bergamo – Il nuovo Piano delle Attività Estrattive (PAE) della Provincia di Bergamo arriverà in ritardo. Previsto inizialmente per il 2026, il documento sarà completato entro la fine del 2027. A comunicarlo è stato l’Ufficio Cave provinciale durante un incontro pubblico nella sede dell’Amministrazione in Via Tasso.

Il rinvio è legato all’introduzione delle nuove disposizioni regionali sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che impongono una revisione dell’iter tecnico e amministrativo. Il dirigente provinciale Renato Righetti ha spiegato che “le tempistiche precedenti erano probabilmente troppo ottimistiche” e che il nuovo obiettivo realistico è “chiudere entro fine 2027”.

Autorizzazioni prorogate: attività estrattive garantite

Per evitare un blocco del settore a partire da ottobre 2024 – data di scadenza dell’attuale piano – la Provincia ha deciso di prorogare di cinque anni tutte le autorizzazioni in essere, con possibilità di estensione fino al 2031 nei casi in cui i volumi residui lo consentano. In questo modo, le aziende potranno continuare a operare senza interruzioni.

La misura è stata accolta con favore dalle associazioni di categoria presenti all’incontro – tra cui Anepla, Confindustria Bergamo e Ance Bergamo – che avevano espresso forte preoccupazione per l’incertezza normativa e i potenziali impatti sull’operatività dei cantieri.

I numeri del fabbisogno: oltre 50 milioni di m³ nei prossimi 20 anni

Secondo le stime fornite dall’Ufficio Cave, nei prossimi dieci anni il fabbisogno di sabbia e ghiaia ammonterà a circa 20 milioni di metri cubi, mentre per le materie prime industriali il volume necessario salirà a 36 milioni di metri cubi nell’arco di vent’anni. I dati sono stati calcolati sulla base delle medie estrattive degli ultimi due decenni.

Il nuovo Piano, che avrà validità decennale per sabbia e ghiaia e ventennale per le materie prime industriali, sarà il primo in Lombardia a essere redatto secondo le regole aggiornate introdotte dalla legge regionale 20/2021 e dalla nuova DGR 3521/2024.

Il commento della Provincia: “Percorso complesso, ma necessario”

Il consigliere provinciale all’Ambiente, Juri Imeri, ha sottolineato che “Bergamo è la prima provincia lombarda a cimentarsi con il nuovo impianto normativo, ed è inevitabile affrontare criticità nella fase iniziale”. Tuttavia, ha assicurato che “il confronto con i portatori di interesse e la pianificazione accurata delle prossime fasi permetteranno di rispettare i nuovi tempi senza ulteriori slittamenti”.

Prossime tappe

La Provincia prevede di avviare la fase di consultazione preliminare e la redazione del Rapporto ambientale tra il 2025 e il 2026. Il percorso si concluderà con l’adozione del Piano e la trasmissione alla Regione Lombardia entro il 2027.

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