Come proteggere adeguatamente una caldaia a condensazione: l'utilizzo del defangatore

La manutenzione e il controllo della caldaia a condensazione 

L’attenzione al tema dell’efficienza energetica ha portato alla realizzazione di nuovi dispositivi per la generazione del calore sempre più efficienti. Uno questi è la caldaia a condensazione che, sfruttando il calore presente nei fumi di scarico, riesce a trasferire maggiore energia rispetto alla caldaia tradizionale all’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento, raggiungendo rendimenti al di sopra del 100%.

Sebbene lo scambiatore di calore sia realizzato in metallo resistente alla corrosione dovuta all’acidità delle condense, l’incremento delle prestazioni e la riduzione delle dimensioni della caldaia ha portato a una maggiore sensibilità dello scambiatore stesso verso le impurità presenti nell’impianto.

Lo scambiatore di calore, tuttavia, non è l’unico componente dell’impianto ad avere bisogno di essere protetto. Gli organi di regolazione quali le valvole termostatiche, le valvole di bilanciamento, i collettori di distribuzione e le pompa di circolazione, per poter gestire l’impianto in modo ottimale e garantire il comfort termico, hanno bisogno di acqua pulita.

Le impurità, naturalmente presenti all’interno delle tubazioni, possono ridurre in maniera molto significativa il rendimento degli impianti. Lo sporco può limitare la portata di progetto generando uno squilibrio sui vari rami dell’impianto, arrivando a lasciare fredde alcune zone e a sovra riscaldarne altre.

La norma UNI 8065: 2019 “Trattamento dell'acqua negli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva, per la produzione di acqua calda sanitaria e negli impianti solari termici” del luglio del 2019, suggerisce l’installazione del defangatore, meglio se magnetico.

Il filtro defangatore magnetico compatto di Giacomini 

Il filtro defangatore magnetico compatto Giacomini R145XC permette la separazione e l’eliminazione delle impurità presenti nei circuiti idraulici di riscaldamento e climatizzazione. Le impurità vengono separate grazie all’azione combinata di un magnete e di un filtro metallico.

Tali impurità possono successivamente essere rimosse togliendo il coperchio in plastica. Il filtro-defangatore è dotato di valvola a sfera di intercettazione e di una valvola di non ritorno; in questo modo è possibile eseguire le operazioni di pulizia senza dover svuotare l’impianto.

Il particolare raccordo di connessione a due ingressi consente l’installazione del filtro-defangatore sotto una caldaia murale e su qualsiasi tratto rettilineo di una tubazione, sia esso orizzontale, verticale o inclinato. 

Com'è fatto il filtro-defangatore e come installarlo

Il filtro-defangatore deve essere installato preferibilmente sul circuito di ritorno dell’impianto di riscaldamento per proteggere la caldaia dalle impurità presenti nelle tubazioni. Grazie alle sue dimensioni compatte è possibile installarlo appena sotto una caldaia murale. Prima di procedere alla messa in servizio è necessario chiudere l’ingresso non utilizzato del filtro-defangatore utilizzando il tappo in dotazione.

Il corpo del defangatore è in ottone CW617N cromato, questo materiale offre la garanzia di una lunga durata nel tempo del componente proteggendo la caldaia per molti anni. L’efficienza della separazione delle impurità è garantita dal filtro in acciao inox AISI 304 con una maglia da 800µm. Il magnete invece è in neodimio (N42H) da 13000 Gauss.

Il fluido di impiego è acqua o soluzioni glicolate (max. 50% di glicole), il campo di temperatura va da 5÷90 °C e la pressione massima è di 3 bar.

Il flusso d’acqua entra nel filtro-defangatore dall’ingresso prescelto (sull’ingresso non utilizzato è necessario posizionare il tappo in dotazione) e passa attraverso un filtro che favorisce la separazione delle particelle, è inoltre presente un magnete in grado di trattenere le impurità metalliche.

Il filtro è dotato di una valvola di intercettazione a sfera e di una valvola di ritegno che permettono di isolarlo completamente dal resto dell’impianto ed eseguire le operazioni di pulizia senza dover svuotare l’impianto. Ruotando la maniglia la valvola a sfera si chiude, interrompendo l’ingresso dell’acqua all’interno del dispositivo.

Durante il funzionamento dell’impianto, le impurità si depositano all’interno del filtro-defangatore. La pulizia del filtro può essere effettuata senza dover svuotare l’impianto, ma sempre in condizioni di assenza di flusso all’interno del dispositivo (impianto spento).

LA SCHEDA TECNICA DEL DEFANGATORE DI GIACOMINI 

La pulizia del filtro

Per pulire il filtro e rimuovere le impurità procedere come segue: 

1. chiudere la valvola di intercettazione a sfera integrata per isolare il dispositivo dal resto dell’impianto;
2. rimuovere il magnete dalla cartuccia, svitandolo in senso antiorario con una chiave a brugola da 5 mm: le impurità ferrose che si erano accumulate si depositeranno all’interno del filtro-defangatore;
3. dopo aver atteso qualche minuto, svitare la cartuccia e rimuovere il filtro;
4. lavare i componenti appena rimossi (filtro, cartuccia e magnete) sotto acqua corrente;
5. rimontare i componenti puliti all’interno del dispositivo;
6. prima di rimettere l’impianto in funzione, aprire la valvola a sfera integrata. Il dispositivo riprenderà il normale funzionamento.