Data Pubblicazione:

CONCRETE CUBE CERTAINTY - La trasparenza dei controlli per un Calcestruzzo di qualità

C3: SISTEMA INFORMATIZZATO PER LA GESTIONE ANONIMA DEI PROVINI
Dalla categoria dei produttori nuove proposte per controlli più efficaci
Un’esperienza concreta presentata a Firenze il 19 settembre 2012

Assicurare che il calcestruzzo sia prodotto a regola d’arte secondo i disciplinari e le norme tecniche, con la certezza di sottrarlo a qualsiasi tentativo di contraffazione, per costruire edifici e infrastrutture sicure e durabili, in un Paese come il nostro a elevato rischio sismico e idrogeologico è fondamentale ma non sempre di semplice realizzazione. È indubbio che il presupposto principale è il controllo rigoroso.
Dall’esperienza di un produttore di calcestruzzo, Colabeton, è nata un’idea per rendere più efficaci i controlli di accettazione operati dal Direttore dei Lavori.
La soluzione innovativa è stata promossa non solo dall’Atecap, che da sempre lavora per ottenere un mercato in cui solo gli operatori corretti siano premiati, ma anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che con la sua azione di vigilanza sul rispetto delle norme contribuisce quotidianamente al raggiungimento di tale obiettivo.
La lungimiranza di un’importante committenza come Italferr ha consentito poi di tradurre l’idea in una sperimentazione vera e propria presso il cantiere della nuova stazione ferroviaria dell’alta velocità di Firenze.
“In un momento di grande difficoltà economica – ha affermato Maria Rita Lorenzetti, Presidente Italferr – come quello in cui versa il nostro Paese, le aziende non hanno bisogno solo di incentivi: la realtà privata ha bisogno di evolversi sviluppando soluzioni innovative e l’Italferr vuole dimostrare, attraverso la ricerca e lo sviluppo, che esiste un nuovo modo di costruire, che guarda a temi importanti quali la difesa del suolo, l’antisismica e la riqualificazione urbana ed è in grado di fornire ”.
Il sistema di monitoraggio oggetto della sperimentazione, brevettato da Colabeton (Gruppo Financo), si chiama C3 (Concrete Cube Certainty) ed è in grado di garantire la trasparenza dei controlli del calcestruzzo, fornendo al direttore dei lavori specifiche informazioni che gli consentano di ricostruire il percorso che il materiale compie dal cantiere (dove è avvenuto il campionamento), al laboratorio ufficiale dove avverrà il test di compressione.
C3 utilizza un sistema software e hardware composto da palmari georeferenziati e da un'applicazione web, con particolari misure per garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni: palmari chiusi e certificati, comunicazioni web crittografate, notifiche inviate tramite posta elettronica certificata ed archivi inaccessibili a chiunque, tranne che al direttore dei lavori, grazie alle sue credenziali certificate.
Il direttore dei lavori avrà così la certezza del confezionamento del provino nel cantiere dove viene scaricato il calcestruzzo, la certezza che il provino sia portato presso il laboratorio ufficiale individuato e sottoposto a prova di compressione.
“Il software – ha spiegato Paola Colaiacovo, amministratore delegato di Colabeton, nel corso del convegno di Firenze – sfrutta molto efficacemente le potenzialità dell’informatica per migliorare la qualità del costruito in Italia, modificando le metodologie di lavoro, creando maggiore fiducia nel sistema attraverso controlli efficaci sulla qualità del calcestruzzo”.
Incoraggiato dall’Osservatorio del Calcestruzzo, i cui membri rappresentano le più influenti e significative istituzioni, associazioni e aziende del settore, il sistema C3 è stato seguito dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ne ha suggerito la sperimentazione nella nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità di Firenze. Il progetto per la nuova stazione, firmato da Norman Foster, architetto inglese di fama mondiale e collaboratore di Renzo Piano, prevede una costruzione di oltre 45.000 mq, formata da un solo volume lungo 454 metri e largo 52, organizzato su vari livelli e improntato a minimizzare il consumo di energia e ridurre i costi di gestione.
“Questo innovativo sistema è il frutto di ricerca e innovazione ed è uno strumento che avrà futuro perché parla lo stesso linguaggio dei giovani professionisti del settore”, sottolinea Francesco Karrer, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. “E’ espressione – aggiunge – di un pezzo d’Italia di cui possiamo essere molto orgogliosi”.
C3 non è solo uno strumento utile al direttore dei lavori per avere la certezza dell’integrità dei materiali, ma una vera e propria spinta a tutta la filiera delle costruzioni, che facendo leva sulla ricerca, l’innovazione e l’aumento della produttività, può aiutare l’Italia a recuperare terreno in questo periodo di crisi. “Abbiamo appoggiato la sperimentazione del Sistema C3 - afferma Antonio Lucchese, del Servizio Tecnico Centrale (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) perché, assicurando la tracciabilità del prodotto, renderà i controlli sulle opere pubbliche più rigorosi”.
“Il segnale importante – ha sottolineato Alberto de Vizio, Direttore dell’Atecap – è che la proposta di controlli più efficaci viene proprio da chi i controlli li subisce. Ciò è indice della situazione di disagio in cui versa la categoria la quale, ancor più in questo momento economicamente difficile, si trova ad operare in un mercato in cui la correttezza e la qualificazione non sono più la regola”.