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CONTO TERMICO: approfondimento sulla nuova versione 2016

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 16 febbraio 2016
 
Il provvedimento conosciuto con il nome di “Conto Termico” è stato introdotto dal Governo con il Decreto Ministeriale del 28 Dicembre 2012, operativo dal 2013. Si tratta di uno strumento volto a favorire il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia tramite la definizione di incentivi previsti per alcuni tipi di interventi.
 
La nuova versione del 2016 è il frutto di un lungo iter di mediazioni tra Ministero e Regioni e rappresenta un tassello fondamentale per il quadro degli incentivi a supporto delle tecnologie e delle modalità di riqualificazione energetica degli edifici. È stato pubblicato in GU l’1 Marzo ed entrerà in vigore a partire dal 31 Maggio 2016, sostituendo di fatto il DM 28 dicembre 2012. Entro i 60 giorni successivi all’entrata in vigore verranno emanate le nuove regole applicative dal GSE.
 
Lo stanziamento è di 900 milioni di euro annui, 700 per le imprese e i privati e 200 per le pubbliche amministrazioni. Le cooperative e le società di patrimonio pubblico sono state incluse tra i beneficiari degli incentivi riservati ai soggetti pubblici.
 
Tra le novità vi è la revisione dello schema di distribuzione dei fondi, l’introduzione di alcune semplificazioni per l’accesso a tali fondi da parte dei soggetti a cui sono rivolti e l’ampliamento degli interventi incentivabili.
 
Vengono ridefinite in particolare le due categorie di interventi e i relativi incentivi:
 
Categoria 1 – Gli interventi che rientrano in questa categoria possono essere finanziati solo per la PA. Si va dal classico rifacimento dell’involucro alla vera e propria trasformazione dell’edificio in edificio a energia quasi zero (nZEB). Nel dettaglio:

1.A isolamento involucro (coperture, pareti perimetrali, pavimenti)
1.B sostituzione finestre
1.C sostituzione di vecchi impianti con caldaie a condensazione
1.D installazione schermature 
1.E trasformazione edifici esistenti in nZEB (NUOVO) 
1.F sostituzione dei sistemi di illuminazione di interni e delle pertinenze di edifici (NUOVO)
1.G installazione di building automation (NUOVO)
 
Gli incentivi previsti per tale categoria arrivano a coprire fino al 40% del costo dell’intervento (con massimali di spesa specifici e totali). Sono stati aumentati gli incentivi per quanto riguarda l’isolamento termico, se effettuato in zona climatica E ed F: si arriva fino al 50% e fino al 55% se viene abbinato a un intervento impiantistico (solare termico o cambio caldaia). Per gli edifici trasformati in nZEB, gli incentivi coprono fino al 65% della spesa.
 
Categoria 2 – In questa categoria rientrano gli interventi finanziabili sia per i privati che per la PA. Si tratta principalmente di favorire la sostituzione di vecchi impianti con impianti energeticamente più efficienti e l’utilizzo di fonti rinnovabili specifiche, nel dettaglio:

2.A sostituzione impianti climatizzazione con impianti a pompa di calore fino a 2mila kW (AGGIORNATO)
2.B sostituzione impianti climatizzazione con caldaie e apparecchi a biomassa(legna, cippato, pellet, etc)
2.C installazione collettori solari termici fino a 2.500 mq (sia per la produzione di acqua calda sanitaria che per la climatizzazione o per usi produttivi) (AGGIORNATO)
2.D sostituzione scaldacqua elettrici con boiler a pompa di calore
2.E sostituzione impianti climatizzazione con nuovi sistemi ibridi a pompa di calore (NUOVO)
 
Gli incentivi per questa categoria di interventi vanno da un minimo del 40% a un massimo del 65% della spesa sostenuta. Vengono calcolati tramite l’applicazione al singolo intervento di un algoritmo in funzione dell’energia producibile, il quale tiene conto delle caratteristiche di impianto e in alcuni casi anche della zona climatica. 

Gli incentivi riguardo alla realizzazione della Diagnosi Energetica e al rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) risultano pari al 100% della spesa sostenuta per la PA e al 50% per i privati. 

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