CROIL: un Ordine professionale orientato al Paese
Croil, Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia è l’entità che coordina ed esprime la rappresentanza degli Ordini professionali lombardi a livello regionale.
Croil, Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia è l’entità che coordina ed esprime la rappresentanza degli Ordini professionali lombardi a livello regionale.
In Italia sono iscritti agli ordini professionali degli ingegneri circa 250 mila professionisti: in Lombardia esistono 12 ordini per oltre 30.000 iscritti dei quali circa il 12% donne. Circa il 65% opera in modo diretto od indiretto nel campo delle costruzioni; solo il 35% svolge attività libero professionale; la maggior parte degli iscritti svolge la professione al servizio di aziende pubbliche o private, docenza universitaria, insegnamento in altri ordini di scuole, o consulenza per i Tribunali, ecc. Attualmente la consulta è presieduta da Marco Belardi (presidente anche dell’Ordine di Brescia), vicepresidente è Aldo Franchi, tesoriere e segretario Adriano Faciocchi.
“Molte le attività in corso da parte di questo organismo, afferma Marco Belardi, in un momento che non è mai stato così difficile per la categoria professionale, essendo la maggior parte degli iscritti operativi prevalentemente sui settori industriale e costruzioni colpiti duramente ed in successione negli ultimi anni dalle note crisi: in particolare dall’arresto del volano dei lavori pubblici da parte della Pubblica Amministrazione che che ha sempre rappresentato la più importante committenza nel settore pubblico”.
Molte attività in capo agli Ordini e alla Consulta che li coordina sono conseguenti alla riforma delle professioni a seguito dell’emanazione del Decreto 136/2012, noto come Riforma delle Professioni che ha introdotto una serie di novità, tra le quali l’obbligo di assicurazione professionale, la separazione delle attività disciplinari (da quelle gestionali ed amministrative ed altro) che sono state trasferite ad appositi Consigli di Disciplina, totalmente indipendenti rispetto ai Consigli degli Ordini.
“Ma la novità introdotta dalla riforma che più ha impattato sulle attività operative degli Ordini, sottolinea il presidente della consulta lombarda, è quella relativa alla Formazione Continua prevista dall’art. 7 del decreto citato che impone l’obbligo dell’aggiornamento delle competenze professionali. Al riguardo il CNI, Consiglio Nazionale Ingegneri, ha emanato un apposito regolamento ed una serie di linee di indirizzo per disciplinare le attività che consentano agli iscritti di adempiere a tale obbligo”.
Grande l’attenzione e lo sforzo da parte degli Ordini e della Croil per semplificare tali adempimenti e trasformare l’obbligo in un’opportunità; un ingegnere formato ed aggiornato oltre ad aumentare la propria competitività contribuisce al miglioramento della collettività. “In realtà, al di là dell’obbligo di aggiornamento e di formazione continua, sono profondamente convinto che si debba parallelamente sviluppare un sistema di certificazione delle competenze, valorizzando la professione dell’ingegnere nel mercato del lavoro mettendo in risalto ciò che ogni singolo iscritto sa fare, le sue competenze professionali. Così facendo si restituisce all’Ordine la possibilità di essere vero elemento di garanzia per la collettività perché quando si certifica la competenza si garantisce la ‘buona ingegneria’, che, quando svolta con spirito di servizio e con quell’attenzione alla responsabilità che deve accompagnare ogni atto professionale o ogni prodotto dell’ingegneria, è l’unica utile al cittadino”.
Gli Ordini rappresentano il luogo dove si realizza la garanzia di una professione ben svolta. In effetti rappresentano delle magistrature della professione e il codice deontologico, che regola i doveri del professionista, mira a far sì che la professione di ingegnere, in quanto attività di pubblico interesse, abbia sempre presente il dovere nei riguardi della committenza e della collettività.
“Oggi l’ordine professionale non può essere più soltanto una banca dati di professionisti che hanno maturato la possibilità di svolgere atti professionali critici per la collettività e se si limitasse solo a questo, non svolgerebbe bene la sua funzione. Occorre garantire qualcosa in più, la competenza. Competenza che va costruita giorno dopo giorno attraverso percorsi formativi e l’esperienza professionale, competenza che bisogna sapere riconoscere. Questo progetto permetterà all’Ordine di modernizzare sostanzialmente la propria struttura operativa e il rapporto con gli iscritti, con il mercato del lavoro e con la società. Su questo la Consulta sta lavorando per dare avvio a tale processo ed essere trainante affinché si diffonda in tutto il paese”.
Al di là di queste attività citate, prevalentemente rivolte all’interno della categoria, tante sono le iniziative ‘esterne’ rivolte alla collettività e alle istituzioni, in particolare al mondo politico. Si tratta di iniziative critiche ma sempre propositive, promosse con lo spirito che da sempre anima la nostra categoria. “Abbiamo infatti appena sottoscritto una convenzione con tre assessorati di Regione Lombardia, firmati dall’ass. Viviana Beccaolossi Urbanistica e Difesa del suolo, dall’ass. Claudia Terzi, ass. Ambiente, energia, sviluppo sostenibile e Simona Bordonali, ass. alla sicurezza e protezione Civile finalizzati a coordinare adeguatamente alcuni importanti tavoli di lavoro, ai quali già tanti importanti contributi le commissioni Croil hanno potuto portare”.
“Altro tema cui teniamo molto e stiamo cercando di farci ascoltare è quello legato alla fiscalità in capo ai liberi professionisti: se le regole sugli affidamenti dei servizi di progettazione non cambieranno e ed il trattamento fiscale riservato ai Professionisti non verrà rivisto, la collettività vedrà perdersi il contributo culturale e operativo di una delle categorie produttive che hanno contribuito sensibilmente alla crescita del Paese. Ma stiamo cercando di dare voce ad alcune idee che riteniamo utili se non indispensabili al rilancio dell’economia e alla rimessa in moto del paese: cito ad esempio le nostre proposte in materia di semplificazione.
Idee programmatiche per la riforma sui lavori pubblici
Sul tema, il Croil Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia propone:
- Rimuovere le regole attuali che impediscono l’accesso alle gare ai giovani ed ai meno giovani che non sono comunque in possesso di strutture professionali di notevoli dimensioni, con un numero notevole di dipendenti e con rilevanti fatturati
- Promuovere un più facile affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti, rilanciando il fondo di rotazione per l’attingimento delle risorse
- Garantire maggiore qualità delle prestazioni professionali, riducendo i ribassi eccessivi negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria con la procedura del prezzo più basso, introducendo lo scarto automatico dell’offerta anomala ed ampliando, contestualmente, il numero degli operatori economici invitati (almeno 10), al fine di rispettare gli orientamenti comunitari;
- Regolamentare in modo più chiaro ed efficace ruoli e diritti del professionista negli appalti integrati; rilanciare il concorso di progettazione;
- Garantire maggiore trasparenza nelle gare per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria con procedure di selezione quali l’offerta economicamente più vantaggiosa o lo stesso concorso di progettazione, puntando su giurie miste (stazione appaltante/professionisti), individuate a seguito di pubblico sorteggio.
Le misure ritenute più efficaci per semplificare le procedure amministrative secondo un’indagine del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri
- Introdurre procedure telematiche realmente efficienti
- Elaborare linee guida per uniformare l’interpretazione degli uffici pubblici in merito all’applicazione delle procedure
- Incentrare i controlli della PA sugli aspetti sostanziali più che su quelli formali
- Devolvere ai professionisti compiti di verifica e controllo attualmente svolti dalla PA
- Rafforzare le competenze tecniche all’interno della P.A
- Dare concreta attuazione alle misure già introdotte
- Inasprire le sanzioni per i responsabili del procedimenti che non rispettano la tempistica
- Migliorare l’organizzazione degli uffici pubblici (giorni e orario di apertura, localizzazione etc)
- Estendere il silenzio assenso anche a interventi oggi esclusi