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E se a Roma costruissimo un grande ARCO PANORAMICO…

Una proposta che rappresenti un’icona moderna per la città e possa garantire ai turisti un’ulteriore esperienza unica e irripetibile a Roma.

La proposta viene da uno studio di Faenza che ha pensato ad un grande arco a tutto sesto, tipico della tradizione romana, per una struttura panoramica posizionata nella zona delle terme di Caracalla e capace di regalare ai turisti un’ulteriore esperienza unica e irripetibile nella città di Roma.

 
Roma è la città eterna. Per qualità e numero delle sue opere d’arte, delle architetture e dell’impianto urbanistico è unica al mondo.
Le altre capitali del mondo e d’Europa, che non hanno certo il fascino e l’interesse di Roma, hanno tutte un punto di osservazione privilegiato e di grande attrazione: Parigi ha la Tour Eiffel, Berlino la torre di Alxanderplatz, Londra la ruota panoramica del London Eye. In America, St. Louis ha l’arco parabolico di Saarinen: il Gateway Arch, Washington il monolite del Washington Memorial, New York ha i grattacieli, che sono di per se stessi formidabili punti di osservazione privilegiati oltre alla Statua della Libertà al largo di Manhattan. In Cina, Shangai e Pechino hanno le loro torri di osservazione o grandi ruote panoramiche, che sono ora le più grandi del mondo (la più grande ora è a Las Vegas, alta circa 170 m).
 
 
La nostra proposta
Se è vero che Roma non ha bisogno di altri monumenti simbolo è pur vero che, a parte alcune pur splendide realizzazioni moderne, non sembra essersi saputa rinnovare come hanno fatto in questi anni le altre capitali Europee (e come ha fatto in Italia, per esempio, Milano) con la realizzazione di nuove icone moderne. Ricordiamo come le opere rinascimentali e la stessa costruzione di San Pietro (la cui cupola peraltro rappresenta uno dei pochi punti di osservazione dell’alto della città), negli anni in cui sono state realizzate, furono delle vere e proprie innovazioni e a loro modo mega-monumenti per la città.
 
Noi pensiamo che le stratificazioni urbanistiche che hanno disegnato la città nei secoli meritino di essere osservate da un punto di osservazione privilegiato che attragga i turisti e che possa rappresentare una porta per la città da cui iniziare e programmare poi una visita più approfondita.
In vista delle Olimpiadi del 2024, nel caso Roma vincesse la gara per l’organizzazione dell’evento, potrebbe diventare un simbolo per la manifestazione.
Nel rispetto della tradizione millenaria della città, pensiamo che una ruota panoramica, sistema di trasporto circolare in altezza delle persone, sia nel caso di Roma una costruzione troppo “futile” e che non possa rispettare il carisma e la storia della città. Pensiamo invece che possa essere ancora l’arco (rivisitato in chiave moderna) a rappresentare questo tipo costruzione e che sull’arco si debba costruire il sistema di movimentazione del flusso di turisti.
Diversamente dal Gateway Arch di St. Louis, che è un arco parabolico servito da ascensori al suo interno con solo un punto di osservazione in sommità, nel nostro caso proponiamo un arco a tutto sesto percorso, lungo il suo sviluppo, da un sistema a cabine trasparenti come per la London Eye. In particolare conformeremo la sezione trasversale dell’arco (che verrà realizzata in acciaio) in modo da far scorrere in verso contrario tra loro, due grandi cabine ovoidali trasparenti sopra e sotto l’arco in modo che si incrocino in corrispondenza della sommità della costruzione, all’altezza di 300m dal suolo.
Per garantire un opportuno flusso di persone, paragonabile con quello delle grandi ruote panoramiche sarà necessario, vista la presenza nel nostro caso di solo due cabine, di realizzare delle cabine a tre piani che possano ciascuna contenere circa 250 persone e che abbiano un tempo di percorrenza dell’arco di circa 25 minuti. In questo modo sarà possibile trasportare ogni ora circa 1000-1200 persone. La London Eye, per confronto, può trasportare 1500 persone/ora.
 
 
Le cabine e la movimentazione dei visitatori
La nostra cabina è una vera e propria costruzione a più piani delle dimensioni ragguardevoli di circa 20x13 m (altezza 13 m) a sezione ellittica con scale al suo interno per permettere alle persone di muoversi tra i piani e scegliere il punto di vista più favorevole.
Il grande arco, che essendo a tutto sesto avrà una corda alla base di 600 m, sarà posto a cavallo della via delle Terme di Caracalla – Via Cristoforo Colombo nel parco delle terme appena dentro le mura della città come una sorta di porta moderna di Roma.
L’arco toccherà terra nel modo più leggero possibile (con una impronta comunque importante vista l’imponenza della struttura, di circa 40 m) senza superfetazioni alcune. L’ingresso del pubblico sarà direttamente da una base dell’arco, quella lato Terme, dal quale si accederà ai sotterranei dove saranno previsti i locali per il pubblico e gli ingressi multipiano alle cabine. Il tempo di ingresso-uscita dovrà essere previsto in 5 minuti.
 
In sintonia con le grandi cupole rinascimentali, anche nell’arco potrebbe essere prevista l’ascesa in sommità per i più temerari e sportivi attraverso un percorso a scale e pianerottoli ed arrivare al punto di osservazione più alto come nell’arco di St. Louis. Durante il percorso ci potrebbero essere punti di osservazione intermedi e piccole aree ristoro o aree espositive.
La struttura sarà in acciaio con struttura a lastra ortotropa cioè a lamiera di grosso spessore (abbiamo stimato circa 100mm di spessore) irrigidita da controventature diagonali al suo interno per evitarne l’imbozzamento nelle zone compresse. Le tecnologie di costruzione e di montaggio della struttura sono tutte disponibili e sperimentate. La costruzione è di per se stessa semplice e prefabbricabile in conci simmetrici e quindi sarà programmabile la spesa necessaria per realizzarla.
 
Per quello che riguarda il costo dell’opera e la sua sostenibilità economica, possiamo stimarne il costo in circa 300 milioni di Euro. Considerando il costo medio del biglietto di 10 Euro a testa (allineato a quello delle altre strutture simili) il ricavo annuo per i soli biglietti si potrebbe aggirare intorno ai 30-40 milioni di Euro, senza considerare il merchandising indotto negli immediati punti di vendita agli ingressi delle cabine.