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Effetti di sito e vulnerabilità: l'importanza della conoscenza

Effetti di sito e vulnerabilità: l'importanza della conoscenza

Articolo pubblicato: 16/06/2015

La microzonazione sismica (MZS) è una tecnica di analisi che ha lo scopo di riconoscere, su una scala territoriale ridotta (tipicamente sub comunale), le condizioni geomorfologiche del sottosuolo che potrebbero alterare l’accelerazione sismica attesa; l’obiettivo è quindi individuare effetti di sito a seguito di un terremoto.

Tale indagine va a integrare la macrozonazione, cioè la suddivisione del territorio nazionale in zone a diversi gradi di pericolosità sismica che, per via dell’estensione della maglia spaziale e delle metodologie d'individuazione della pericolosità stessa, non può tenere conto delle caratteristiche locali.

In sostanza, come evidenziato anche dall'immagine sopra, lo strato di terreno si comporta come un filtro che può modificare le caratteristiche del sisma, con potenziali amplificazioni locali.

Prendiamo come spunto un caso reale in cui il sottoscritto professionista ha curato la progettazione strutturale di un'infrastruttura di interesse strategico; a seguito di ciò, in ottemperanza alle normative nazionali e regionali, sul sito in oggetto è stata realizzata, nel 2013, un’analisi di risposta sismica locale con valutazione degli effetti sismici di sito di III livello, tramite le seguenti fasi:

  • definizione del modello del sottosuolo attraverso indagini sismiche;
  • selezione di almeno tre moti di input al bedrock;
  • calcolo dello spettro di accelerazione.

Il dato rilevante è tutto racchiuso in questo grafico: rispetto allo spettro da NTC2008, per periodi inferiori a 0,45sec si ha una amplificazione (al massimo +30%) dell'azione sismica, dopodichè si passa ad una sostanziale riduzione (anche del 55%).

Da esperienze documentate da colleghi geologi, in numero da poter rappresentare un campione significativo, la media delle massime variazioni tra accelerazioni da NTC08 e valori da MZS è del 33%. Tale valore ha un riscontro anche nella bozza di revisione delle NTC08 approvata a Novembre 2014 dal C.S.LL.PP., infatti nel §7.2.6 si dice espressamente che i valori dello spettro di risposta elastico [...] ottenuto tramite analisi di risposta sismica locale [...] devono essere almeno pari al 70% di quelli del corrispondente spettro di risposta elastico [...] definito nella norma.

Adesso qualche considerazione.

Per le nuove costruzioni il dato fornito dall’analisi di Risposta Sismica Locale risulta fondamentale in quanto:

Permette di conoscere il reale spettro di accelerazione che ecciterà la struttura.

Sulla base di esso il progettista può effettuare scelte volte all’ottimizzazione della risposta sismica della struttura stessa; di conseguenza potrà ridurre le azioni che la solleciteranno (spostandosi sull'asse delle ascisse).

Si ha un’ottimizzazione della spesa senza ridurre la sicurezza richiesta.

La grande battaglia per la sicurezza e la riduzione del rischio sismico, come sappiamo, si combatte però sugli edifici esistenti.

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