Il congresso mondiale IBPSA: lo stato dell’arte della simulazione
Intervista a Vincenzo Corrado, Professore Associato di Fisica Tecnica Ambientale al Politecnico di Torino e Presidente di IBPSA-Italia
1) Prof. Corrado, Lei è Presidente di IBPSA-Italia: può spiegare rapidamente cosa sia IBPSA, e quando è nata e da chi è composta IBPSA-Italia?
IBPSA (International Building Performance Simulation Association) è un’associazione internazionale senza fini di lucro che raccoglie ricercatori nel campo della simulazione della prestazione dell’edificio, sviluppatori di codici di calcolo e professionisti, dediti a migliorare l'ambiente costruito.
IBPSA-Italia è la sezione italiana di IBPSA: la principale missione è promuovere e sviluppare la pratica della simulazione della prestazione degli edifici, sia nuovi sia esistenti, al fine di migliorarne la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione.
Tra i principali obiettivi di IBPSA-Italia vi sono creare forum per lo scambio di informazioni, promuovere collaborazioni tra i vari soggetti attivi nell’ambito della simulazione della prestazione degli edifici e delle tematiche correlate, infine promuovere iniziative di formazione e aggiornamento, attraverso l’organizzazione periodica di convegni e conferenze nazionali, seminari tematici e incontri tecnici, la realizzazione di un sito web interattivo e l’invio periodico di e-mail.
2) Lei è stato di recente al Convegno mondiale IBPSA in India: dove sta andando la simulazione numerica?
Secondo il prof. J. Clarke della Strathclyde University, uno dei padri della building performance simulation, “the purpose of simulation is to emulate overall building performance in a manner that may be verified by observation”.
Da un lato l’evoluzione della simulazione riguarda la rappresentazione dei problemi, ad esempio attraverso la selezione di condizioni al contorno che tengano conto degli effetti del microclima, l’integrazione con strumenti CAD e BIM, la creazione di database standard di proprietà dei materiali, componenti impiantistici, topologie di rete tipiche, modelli di occupazione.
Dall’altro lato si assiste ad una sempre migliore valutazione della prestazione, attraverso la creazione di librerie standard di modelli di riferimento, disponibili in formati facilmente modificabili per rappresentare casi specifici, nonché l’elaborazione di procedure standard per l’uso della simulazione nella pratica progettuale e la predisposizione di casi di studio.
3) Nel mondo professionale, quanto questi strumenti sono attuati, con riferimento alla situazione internazionale, e, più in particolare, a quella italiana? I professionisti italiani usano strumenti avanzati di simulazione o son molto distanti dal farli propri?
L’art. 4 comma 27 del DPR 59/2009, oggi abrogato, ribadiva per gli edifici di nuova costruzione del settore terziario con volumetria maggiore di 10.000 m3 l’obbligo d’adozione di opportuni modelli di simulazione che tenessero conto dell’influenza dei fenomeni dinamici. Tale obbligo non viene ribadito dal nuovo DM 26/06/2015 sul calcolo della prestazione energetica e sui requisiti minimi. L’attuale situazione legislativa quindi non favorisce l’applicazione di strumenti di simulazione avanzata.
Anche la normativa tecnica sta progredendo molto lentamente verso la standardizzazione di modelli dinamici. Si citano tra i pochi esempi la bozza di norma ISO/DIS 18523 “Energy performance of buildings — Schedule and condition of building, zone and room usage for energy calculation” e la pubblicazione degli “anni tipo climatici” da parte del Comitato Termotecnico Italiano.
4) In cosa, a livello italiano, l'uso di strumenti software più complessi potrebbe garantire un reale vantaggio nella valutazione della prestazione energetica degli edifici? Le è capitato in ambito scientifico e/o professionale di testare con mano questi vantaggi?
I vantaggi dell’impiego della simulazione dinamica nella valutazione della prestazione energetica degli edifici sono notevoli, in particolare modo nel calcolo estivo e quando concorrono una o più delle condizioni seguenti: edifici ad elevato isolamento termico, occupazione discontinua, componenti d’involucro dinamici, impianti di climatizzazione innovativi e sistemi di regolazione intelligente. In molti casi la simulazione dinamica diviene uno strumento imprescindibile, se si vogliono evitare errori marchiani nelle valutazioni energetiche.
Le suddette considerazioni sono comprovate da numerosi studi, tra i quali si cita ad esempio la Ricerca di sistema Elettrico che ha visto la collaborazione tra il Politecnico di Torino e l’ENEA sul tema della “Analisi delle prestazioni energetiche degli edifici, da applicare agli edifici di riferimento, per un confronto dei risultati tra calcolo stazionario e dinamico”.
5) Il mercato italiano è pronto e recettivo per l'uso di strumenti software avanzati? Ne capisce l'utilità o è ancora "acerbo"?
Rispetto al passato si rilevano notevoli passi avanti nell’offerta di nuovi strumenti, spesso sviluppati in altri paesi europei o negli Stati Uniti ed importati in Italia. Si tratta però ancora di un mercato di nicchia, legato ad applicazioni particolari in progetti di edifici complessi.
6) I professionisti italiani sono pronti per utilizzare strumenti software avanzati?
Si può affermare sembra ombra di dubbio che la simulazione dinamica sia prerogativa di un ristretto numero di professionisti “eletti”, i quali hanno compreso prima di altri le potenzialità di questi strumenti e hanno frequentato forum, corsi e seminari.
Non credo che si arriverà in tempi brevi ad un uso diffuso della simulazione dinamica, ma piuttosto ad un’applicazione limitata a progetti complessi, nei quali gli studi di progettazione si avvarranno della collaborazione di singoli esperti o società di consulenza operanti specificamente in questo settore.
7) Cosa rallenta la diffusione di software di simulazione avanzata nel mondo professionale italiano? Ritiene che richieste precise per l'uso di software di simulazione dinamica in sede di bandi di gara potrebbero essere utili per una maggior conoscenza e diffusione?
Credo che sia necessario definire in modo chiaro a livello legislativo le fattispecie di interventi edilizi nei quali l’uso di strumenti di calcolo semplificati sia ritenuto inadeguato.
Prevedere l’utilizzo di software di simulazione nei bandi di gara sarebbe un modo molto efficace di promuovere la diffusione di questi strumenti.
8) Cosa fa IBPSA-Italia e cosa intende proporre, in qualità di Presidente, per cercare di colmare questo gap culturale esistente tra il mondo professionale italiano e quello internazionale nel campo dei software di simulazione dinamica?
Purtroppo tra i soci di IBPSA-Italia i professionisti rappresentano una piccola minoranza rispetto ai docenti e ai ricercatori universitari. Un obiettivo strategico di IBPSA-Italia consiste proprio nell’aumentare questa rappresentanza. Ciò potrà essere fatto attraverso campagne di sensibilizzazione e l’offerta di servizi informativi e formativi. È necessario differenziare i corsi sulla simulazione dinamica tra quelli di approfondimento, destinati soprattutto ai ricercatori, e quelli più applicativi e professionalizzanti destinati ai progettisti. A tal fine ritengo importante avviare una collaborazione con gli ordini professionali.