Il futuro dei musei tra patrimonio e innovazione. Discipline, esperienze, attori a confronto
Restauro Musei XXIII edizione
Salone dell’Economia, della Conservazione, delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali Ferrara Fiere Congressi, Pad. 2, piano terra, Sala Schifanoia
Giovedì 7 aprile 2016
9.00-13.30; 14.30-17.30
I musei sono da tempo intesi come luoghi in permanente evoluzione, in cui storie, arti, culture, tradizioni, territori, paesaggi si lasciano scoprire attraverso percorsi narrativi dedicati a diversi tipi di visitatori.
In questa stagione di profondi cambiamenti nelle politiche e nei processi di organizzazione del sistema dei musei e delle istituzioni per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dobbiamo sia interrogarci sui modi della necessaria trasformazione dei musei esistenti, sia esplorare le tecniche con cui raccontare il mondo contemporaneo nei nuovi musei.
La lunga storia dell’autonomia museale nasce in Italia con i lavori della Commissione Franceschini nei primi anni Sessanta, con cui si proponeva una specifica autonomia dei musei nell’ambito delle Soprintendenze, ovvero degli istituti nel territorio che li avevano creati e alimentati. Questo vale in particolare per l’archeologia ma non è estraneo alle altre realtà storico-artistiche.
Nel tempo sono state disegnate autonomie museali quali a Torino il Museo delle Antichità Egizie (oggi Fondazione), a Roma la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, il Museo preistorico “Pigorini” e il Museo d’Arte Orientale, che erano nell’organizzazione ministeriale Soprintendenze Speciali rette da funzionari dirigenti.
Altre realtà che, al pari delle precedenti, si vogliono oggi rendere autonome e dirette da dirigenti, in concreto lo erano già, come ad esempio il Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Museo di Paestum, Pompei e scavi collegati (Oplontis, Baia ed Ercolano), il Colosseo e il Foro Romano, la Reggia di Caserta, il Museo Archeologico di Taranto, il Museo di Brera, il Museo degli Uffizi.
Essendo i musei italiani espressione diretta del territorio che li ha prodotti, è necessario quindi in questa fase porre grande attenzione all’autonomia dei musei e nel contempo al ruolo ricoperto finora dalle soprintendenze, con l’obiettivo di integrare le competenze, evitando possibili contraddizioni tra tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio.
Il futuro dei musei non può quindi che essere letto da diversi punti di vista, esperienze e attori, rappresentando come istituzione la quintessenza della multidisciplinarietà. Ciò significa che nessuno degli attori può contribuire a questo rinnovamento muovendosi solo all’interno del proprio campo disciplinare. E’ necessario quindi moltiplicare le occasioni interdisciplinari di riflessione per favorire la messa a punto di strategie volte a integrare tutela, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, in cui i musei possano svolgere un ruolo cardine nella ricerca di un giusto equilibrio tra finalità istituzionali, ruolo sociale e sostenibilità economica nel tempo.
Il nostro Paese, per quantità di musei nonché qualità delle esperienze e degli attori, potrebbe giocare in questo processo un ruolo di guida a livello internazionale, in cui la cultura sia in grado di diventare uno dei vettori di sviluppo economico e sociale dell’Italia nel mondo.
Nel convegno, promosso da TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, in collaborazione con il MiBACT Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e programmato per giovedì 7 aprile 2016, dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30, nell’ambito del XXIII Salone Restauro Musei a Ferrara, attraverso la partecipazione di autorevoli attori di questo processo e il riferimento a importanti esperienze museali svolte in questi anni, si intende offrire un contributo in questa direzione, presentando e discutendo di nuovi modelli gestionali, di nuovi assetti istituzionali, di alcune delle più significative esperienze innovative di realizzazione di musei che hanno coinvolto progettisti, direttori, curatori, studiosi, specialisti, aziende.
A seguito degli interventi introduttivi ai lavori di Antonello Stella (TekneHub, Università di Ferrara) e Gianni Bulian (Scuola specializzazione Restauro, Roma), Pio Baldi (già direttore del museo MAXXI, Roma), Pietro Graziani (docente di Legislazione dei beni culturali, Università La Sapienza Roma) e Giuliano Volpe (Presidente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici, MiBACT) porteranno il contributo delle proprie esperienze in relazione ai cambiamenti introdotti in questi anni da nuovi modelli gestionali e istituzionali nell’ambito del sistema dei musei e degli enti per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali.
Nella seconda parte del convegno, a seguito di un intervento introduttivo di Alessandro Massarente (TekneHub, Università di Ferrara), verranno proposti alcuni temi di riflessione relativi a significative esperienze di progettazione e realizzazione di musei, tra le quali: il Palazzo della Pilotta a Parma, il complesso di Santa Maria della Scala a Siena, il Museo del Duomo a Milano, il Museo Statue Stele Lunigianesi a Pontremoli, da parte del progettista Guido Canali e della storica dell’arte Lucia Fornari Schianchi; il MUSE Museo delle Scienze di Trento, progettato da Renzo Piano, da parte del direttore del museo Michele Lanzinger; tecniche di allestimento e nuovi musei in Europa, nord America e Medio oriente (Sandro Goppion, CEO Goppion SpA); il rapporto tra musei e parchi archeologici (Valentino Nizzo, Direzione Generale Musei MiBACT); i modelli e le metodologie partecipative adottate da MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Patrizia Ferri, storica dell’arte Università La Sapienza Roma e Simonetta Baroni, MACRO).
Nel pomeriggio, in una Tavola rotonda coordinata da Anna Maria Visser (TekneHub Università di Ferrara, Vicepresidente Comitato tecnico-scientifico Belle Arti, MiBACT) verranno riprese le questioni introdotte nei lavori della mattina e discusse alcune delle problematiche connesse alla programmazione, progettazione, finanziamento, valorizzazione e gestione di musei contemporanei attraverso il contributo di amministratori e dirigenti pubblici, soprintendenti, rappresentanti di enti e istituzioni museali, docenti universitari, architetti, direttori di riviste.