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Il montaggio dei palchi in sicurezza

Analisi dell'evoluzione normativa riguardante la sicurezza durante le manifestazioni pubbliche e descrizione delle procedure di montaggio di un palco in sicurezza

L'organizzazione di una manifestazione spesso prevede la presenza di un palco che rappresenta una struttura temporanea oggetto di mantaggio e successivo smontaggio spesso realizzata in brevissimi lassi di tempo. Le fasi di montaggio e smontaggio nascondono molti pericoli di cui tenerne conto.


sicurezza-manifestazioni.jpgQuando si decide di organizzare una manifestazione con montaggio di un palco le fasi da seguire sono sostanzialmente tre: pre-evento, evento vero e proprio e post-evento. Ogni fase deve seguire iter inerenti alla sicurezza molto precisi, come indica la normativa, a seconda anche della tipologia di evento che si vuole organizzare.

D’altronde già l’art.17 della Costituzione Italiana [1] ci parla di “riunioni” in luogo pubblico e in luogo aperto al pubblico: espressioni similari, ma che nascondono in realtà una sostanziale differenza. I luoghi pubblici sono spazi e ambienti caratterizzati da un uso sociale collettivo ai quali può accedere chiunque senza alcuna particolare formalità (es. strade, piazze, giardini pubblici), mentre i luoghi aperti al pubblico vengono definiti come spazi e ambienti a cui può accedere chiunque, ma a particolari condizioni imposte dal soggetto che dispone del luogo stesso (es. pagamento di un biglietto per l'accesso, orario di apertura) o da altre norme.  In questo articolo si prenderanno in considerazione i primi.

Le manifestazioni pubbliche e l'evoluzione normativa in materia di sicurezza

Nella fase pre-evento nasce il progetto della manifestazione, che deve considerare non solo aspetti di tipo autorizzativo, come il “Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza” (artt. 18, 68, 69, 80) [2] sottolinea, ma soprattutto aspetti inerenti alla sicurezza, come le circolari Gabrielli [3], per esempio, insegnano.
Tali circolari mettono in evidenza che la sicurezza deve essere mantenuta in ogni istante dell’evento rispettando le cosiddette dieci “imprescindibili condizioni di sicurezza”. Una volta terminata la manifestazione, fase post-evento, la sicurezza deve essere riportata alle condizioni iniziali.

Per quanto riguarda la fase evento vero e proprio, nel caso in cui la manifestazione preveda il montaggio di palchi, la domanda da porsi è...

è applicabile il Titolo I, art. 26, co.3 o il Titolo IV del D.Lgs. 81/08?

Nel 2013 con l’emanazione del cosiddetto “Decreto del Fare” (D.L. 69/2013 [5]) il campo di applicazione (art. 88) del Titolo IV del D.Lgs.81/08 è stato integrato con il co. 2 bis, in cui sono stati inseriti gli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e le manifestazioni fieristiche, “tenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività”.

L’anno successivo con il Decreto Palchi (d.i. 22 luglio 2014 [6]) viene specificato in modo chiaro quando applicare l’art. 26 o il Titolo IV del D.Lgs. 81/08, in base a fasi di lavoro e a precisi sviluppi in altezza delle pedane, torri, stativi rispetto ad un piano stabile. Nel capo I di tale decreto vengono trattati gli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali, mentre nel capo II le manifestazioni fieristiche.

Nello stesso anno è stata pubblicata la circolare ministeriale n. 35 del 24 dicembre 2014 [7], che contiene le istruzioni operative tecnico-organizzative per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzature da impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche.

Fondamentale per chi si occupa di sicurezza è la norma UNI EN 13200-8 (2017) [8], che specifica le caratteristiche generali di gestione della sicurezza nelle installazioni per spettatori, soffermandosi sulla configurazione, la pianificazione della gestione e il criterio per mantenere questa programmazione prima, durante e dopo ogni evento.  Nel 2019 l’Inail ha pubblicato una linea guida [9], che si sofferma sulla formazione e addestramento per la salute e sicurezza di scaffolder e rigger nel settore degli spettacoli e dell’intrattenimento.

Le varie fasi di montaggio dei palchi

La necessità di equipaggiare uno spazio pubblico con apprestamenti che consentono l’esecuzione di un evento o di uno spettacolo può comportare il montaggio di strutture temporanee quali palchi, torri di regia e di ritardo del suono, servizi di supporto, pagode camerini temporanei e impiantistica di supporto all’evento.

Si tratta di occupare uno spazio pubblico che, nel suo normale utilizzo, è percepito dalla popolazione come aperto, transitabile e privo di ogni vincolo. Immaginiamo una piazza storica. In ogni città italiana un luogo siffatto ha un significato ed un ruolo sociale preciso, quale punto di incontro e di aggregazione. Trasformarla in un luogo che ospita un evento comporta, in un certo transitorio di allestimento, di renderla un luogo di lavoro e, in secondo tempo, un luogo in cui si svolge uno spettacolo. 

Dal punto di vista della sicurezza il primo passo consiste nell’informare che il luogo sta per essere trasformato e l’informazione può essere trasmessa perimetrando lo spazio in cui si andrà ad operare con un segnale consistente nella posa di colonnine di plastica con base zavorrata collegate con nastro segnaletico bianco e rosso e con paline riportanti la segnaletica di divieto di accesso. Non è una recinzione, è solo la trasmissione dell’informazione che in quello spazio si terranno delle attività. 

Infatti, il passo successivo è la posa delle transenne che sostituendo il nastro di segnalazione, delimiteranno il cantiere. Delimitata e segnalata l’area la si potrà dotare degli apprestamenti igienico sanitari temporanei per l’attività di allestimento. L’installazione della struttura necessaria all’evento farà riferimento ad un progetto che è stato presentato e validato dagli organi competenti. 

Nel nostro caso consideriamo il montaggio di un palco e delle strutture di supporto agli impianti ed alla manifestazione. Si tratta quindi della realizzazione di opere temporanee che nel palco si articolano nel piano, nelle strutture verticali, laterali e di fondo, e nella copertura. Un manufatto che può essere montato e smontato, anche più volte con i necessari adattamenti, quando si muta il contesto in cui si installa. Il palco e le strutture di supporto che andiamo a montare, possono essere costituite da elementi prefabbricati del tipo ponteggi multidirezionali.

Questi sono costituiti da montanti su cui sono saldati a passo costante dei nodi predisposti per il collegamento (rosette multifori) con gli altri componenti; da elementi orizzontali, correnti e traversi, semplici o rinforzati, che sono provvisti alle estremità di particolari dispositivi di collegamento con i montanti; da diagonali, che sono provviste alle estremità di dispositivi di collegamento orientabili orizzontalmente o verticalmente a seconda dell'impiego per cui sono state costruite. A questi si abbinano elementi speciali quali elementi tralicciati e americane a cui spesso sono applicati proiettori di luce e sistemi audio. 

Le attività di montaggio devono rispettare una precisa sequenza, avendo cura di rispettare le configurazioni strutturali previste nel progetto e nelle istruzioni di montaggio del fabbricante. Gli operatori devono essere professionalmente preparati ad affrontare la complessità delle operazioni di montaggio, con formazione ed addestramento specifico, con differenziati percorsi a seconda dell’attività. Abbiamo lasciato la nostra area di lavoro equipaggiata, segnalata e recintata e le prime attività di scarico dagli autocarri e di movimentazione degli elementi da assemblare sono svolte da personale che rimane a terra e svolge attività di facchinaggio.

Il sollevamento in quota del materiale è svolto da arrampicatori che, con il passamano, disposti in colonna sulla struttura che si sta montando, trasferiscono ai montatori i vari elementi. I montatori, in quota, assemblano e posizionano i componenti modulari prefabbricati, muovendosi sul ferro. 

Le attività in quota prevedono che gli operatori prevengano la caduta dall’alto con l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale - imbracatura con doppi cordini e con connettori -, in modo da operare sempre in trattenuta, anche nel momento che, scorrendo sul tubo, i due dispositivi di trattenuta incontrano un nodo. L’operatore ne sgancia uno e lo fissa al di là del nodo, in modo che quando stacca il secondo per aggirare l’ostacolo rimane sempre assicurato al ferro. La successione delle operazioni comporta prima il montaggio del piano del palco, il posizionamento delle zavorre antiribaltamento, poi l’esecuzione dei muri verticali in ponteggio multidirezionale e quindi la copertura a terra, rivestita con telo, che viene successivamente portata in quota con paranchi elettrici e ancorata. 

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Si ringrazia l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Torino per la gentile collaborazione

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