Con grande sorpresa positivi i dati ISTAT del secondo semestre 2015 che vedono un aumento dei permessi di costruzione richiesti per negozi e edifici commerciali, ecc.
Sempre negativi invece quelli per gli edifici residenziali che anzi rispetto al corrispondente trimestre del 2014 calano ancora raggiungendo il valore di 9494, livello minimo della serie storica.
Con grande sorpresa positivi i dati ISTAT del secondo semestre 2015 che vedono un aumento dei permessi di costruzione richiesti per negozi e edifici commerciali, ecc.
Sempre negativi invece quelli per gli edifici residenziali che anzi nel IV trim. 2015 rispetto al corrispondente trimestre del 2014 calano ancora raggiungendo il valore di 9494 abitazioni, livello minimo della serie storica.
Secondo la nota emessa dall’ISTAT, nel secondo semestre del 2015 gli indicatori dei permessi di costruire mostrano tendenze diverse tra le due principali componenti: l’edilizia residenziale presenta una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2014 (-14,5% le abitazioni e -12,3% la superficie utile abitabile); al contrario, l’edilizia non residenziale registra invece un rilevante aumento del 21,7%.
EDILIZIA RESIDENZIALE. Il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali risulta in calo nel terzo trimestre 2015, con una variazione tendenziale del -10,4%. Tale contrazione aumenta nel quarto trimestre attestandosi a -18,3%.
Stessa dinamica anche per la superficie utile nel confronto con gli analoghi trimestri del 2014: -8,2% nel terzo trimestre 2015 e -16,2% nel quarto.
Analizzando i dati in numero assoluto, si segnala che nel secondo semestre 2015 il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali si attesta sotto la soglia delle 10.000 unità, con 9.680 abitazioni nel terzo trimestre 2015 e con 9.494, nuovo livello minimo della serie storica, nel quarto.
EDILIZIA NON RESIDENZIALE. Diverso invece è l’andamento per l’edilizia non residenziale che proseguendo la tendenza positiva iniziata nel secondo trimestre 2015, anche nel terzo e quarto trimestre continua a crescere con variazioni tendenziali a due cifre: +20,5% nel terzo trimestre e +22,8% nel quarto.
