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Jobs Act Autonomi e Professionisti: l'approfondimento del CNI

Approfondimento CNI sulle misure del Jobs Act Autonomi: senza l'introduzione di un equo compenso per i professionisti, il provvedimento è definito soddisfacente ma gravemente incompleto

Gli Ingegneri sono soddisfatti del Jobs Act Autonomi, che però definiscono "gravemente incompleto" (proprio come avevano già fatto, in precedenza, RPT e Coalizione 27 febbraio). Nella circolare 67/2017 del 23 maggio, il CNI fornisce un approfondimento delle misure che interessano maggiormente gli ingegneri all'interno del DDL 2233-B approvato dal Senato in via definitiva lo scorso 10 maggio.

Il CNI si sofferma, tra l'altro, sui seguenti punti:

  • l'estensione della tutela nei rapporti di lavoro già riconosciuta alle imprese anche ai lavoratori autonomi, non solamente nei rapporti tra privati ma anche in quelli che gli autonomi intrattengono con le PA;
  • l'introduzione di una delega per semplificare le attività delle PA con riduzione dei tempi di produzione tramite individuazione degli atti che le PA possono rimettere alle professioni ordinistiche;
  • la delega in materia di sicurezza e protezione sociale delle professioni ordinistiche, con rinforzo delle prestazioni di sicurezza e di protezione sociale er chi è iscritto a un ordine professionale;
  • la totale deducibilità delle somme ricevute dal lavoratore autonomo come rimborso per spese alberghiere, alimenti e bevande. Tali somme quindi non 'fanno' reddito.

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