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"La burocrazia all'Italia costa 31 miliardi"

E' una delle note tratte dalla ricerca del Centro Studi del Cni presentata al 58° congresso di Brescia

Sussidiarietà e semplificazione. L'approfondimento per il rilancio del Paese del Centro studi del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri, è stato presentato oggi al Congresso nazionale a Brescia. Uno studio che parte da alcuni dati piuttosto preoccupanti. Intanto la burocrazia sottrae, all'economia produttiva, risorse pari a circa 31 miliardi l'anno.
Nelle classifiche internazionali sulla competitività, motivano il ritardo del nostro Paese con l'inefficienza delle pubbliche amministrazioni e con il peso degli oneri burocratici. Stessi dati che portano l'Italia ad essere 73esima su 185 nella classifica della Banca Mondiale per la facilità di fare impresa. Banca che poi invece pone l'Italia al 13esimo posto per velocità e costi nel passaggio delle proprietà immobiliari.
Tutto ciò dovuto al peso del sistema di norme e di regolamenti. Per questo si è ipotizzato di creare un meccanismo di devoluzione professionale che è stato testato con una rilevazione all'interno degli ingegneri. Ben 8.421 iscritti hanno risposto dando allo studio un valore significativo. Il quadro che ne esce è abbastanza nitido. L'inefficienza della Pubblica amministrazione è omogenea e sistemica. Gli ingegneri credono che sia l'informatizzazione che le procedure sanzionatorie non abbiano alcun effetto. Lo studio ha preso a riferimento le 12 procedure più diffuse e i tempi medi sono da paese non industrializzato.
La pubblica amministrazione è concentrata soprattutto sulla documentazione ex ante che poi, quasi mai, controlla il ex post, senza considerare che non esiste l'uniformità interpretativa delle stesse norme. Solo l'introduzione della Cia, Comunicazione di inizio attività, Scia e di alcune applicazioni del silenzio-assenso sono viste come norme efficaci. Tutto il resto sembra opaco e confuso.
Quasi la totalità degli intervistati si è reso disponibile ad assumersi maggiori responsabilità soltanto a patto che le Norme vengano rese chiare e che ci sia un compenso proporzionale alle responsabilità assunte.

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