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Lavori pubblici: ITACA al lavoro per definire un prezzario regionale unico

Itaca (Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) è al lavoro per definire uno Schema tipo di Prezzario regionale di riferimento per i lavori pubblici, sulla base di un sistema di classificazione e codifica univoca (UNI) condiviso dalle Regioni, per rendere uniformi ed omogenee sul territorio nazionale le singole voci e descrizioni di materiali ed opere.

 

Itaca (Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) è al lavoro per definire uno Schema tipo di Prezzario regionale di riferimento per i lavori pubblici, sulla base di un sistema di classificazione e codifica univoca (UNI) condiviso dalle Regioni, per rendere uniformi ed omogenee sul territorio nazionale le singole voci e descrizioni di materiali ed opere.

 

Dalla Relazione annuale 2014 sull'attività svolta da Itaca sono emersi diversi stati di fatto di altrettanti gruppi di lavoro coordinati dalle Regioni.

Per quanto riguarda l’attività su Capitolati e Prezzari, il gruppo di lavoro coordinato dalla regione Liguria, è impegnato nella realizzazione dello schema di prezzario regionale di riferimento in materia di appalti pubblici, con l’obiettivo di uniformare ed omogeneizzare i prezzari regionali. E’ stato approvato inoltre, nel corso dell’ultimo Consiglio Direttivo di ITACA l’accordo con la Regione Liguria per la messa a disposizione di un applicativo informatico per facilitare l’attività dei tecnici regionali nella definizione e condivisione delle descrizioni delle singole voci e delle analisi dei prezzi.

Tra le attività più significative di Itaca anche quella relativa al censimento annuale delle opere pubbliche incompiute, a supporto del Ministero delle infrastrutture e trasporti e degli Osservatori regionali appalti. L'elenco anagrafe, gestito nell’ambito del Servizio Contratti Pubblici, rappresenta il primo vero tentativo per stimare in Italia l'entità e le caratteristiche di un fenomeno che, stando agli elenchi relativi all’annualità 2013, conta almeno 689 opere definite incompiute, corrispondenti ad un importo, stimato al lordo degli oneri sopravvenuti per il loro completamento, pari a circa 3.5 miliardi di euro. Terminata la fase di censimento si porrà poi l’obiettivo di individuare strumenti ed azioni utili al superamento di questo annoso problema. Se il settore delle costruzioni necessita di nuovi ed urgenti investimenti, le opere incompiute possono rappresentare proprio un’importante opportunità per il rilancio dell'economia e dell'occupazione del Paese. Si attende, a riguardo, l’impegno assunto dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, nel corso del Convegno realizzato in collaborazione con ITACA lo scorso 13 gennaio, di emanare un decreto che traduca in concreto le proposte avanzate dall'Istituto.

Per quanto attiene all’Edilizia Sostenibile, da segnalare l’approvazione da parte di UNI della Prassi di Riferimento "Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità", basata sul Protocollo ITACA nazionale. La UNI/PdR 13:2015, elaborata da un tavolo tecnico UNI ITACA, con il coordinamento della Regione Marche, coerentemente con la normativa europea di settore, permette di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello proprio di sostenibilità ambientale. La Prassi, che evolve il Protocollo ITACA verso il riconoscimento di norma tecnica nazionale di riferimento, va nella direzione di rafforzare l’attuazione del Regolamento Tecnico RT-33 di ACCREDIA che disciplina il relativo sistema di ispezione, su cui l’Istituto è impegnato attraverso il Comitato Promotore appositamente costituito. Con l’attestato di ispezione, dunque, il committente, sia pubblico che privato, potrà finalmente dimostrare la conformità del progetto o dell’edificio al “Protocollo ITACA”. Il Comitato Promotore ha in corso la realizzazione di corsi di formazione dedicati alla qualificazione del personale ispettivo previsto dall’RT-33 ed in programma attività di qualificazione dei professionisti in collaborazione con gli ordini professionali. Inoltre sarà a breve attivato il Registro Nazionale delle Ispezioni che monitorerà ogni singolo certificato emesso e ne pubblicherà tutti i dati. L’intenso programma di attività portato avanti dal gruppo di lavoro per l’Edilizia Sostenibile, coordinato dalla Regione Marche, contiene puntuali obiettivi: l’aggiornamento e la realizzazione di nuovi Protocolli, conformi alla normativa nazionale ed europea di riferimento per ulteriori tipologie edilizie rispetto agli attuali pubblicati: ospedali, edifici alti, strutture ricettive, ecc.; la definizione di specifici strumenti per la promozione della edilizia sostenibile in relazione alla emanazione del Regolamento Unico Edilizio.

Particolare menzionato anche per l’attività del gruppo di lavoro dedicato alla realizzazione del Protocollo Itaca a Scala Urbana, coordinato dalla Regione Toscana, con l’obiettivo di definire un Protocollo atto ad innalzare la qualità degli interventi e favorire l’applicazione di strategie di riduzione dell’impatto ambientale, sia nel progetto e costruzione di aree urbane, sia nell’attività di valutazione di piani di rigenerazione urbana (ex ante) e di verifica dell’efficacia degli stessi (ex post). Attualmente il Protocollo è in fase di sperimentazione su un campione di 30 aree urbane individuate dalla Regione Toscana.