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Macchine per costruzioni e mercato dell'edilizia

UNACEA: Prospettive di mercato negative per l'anno in corso, senza misure di crescita

Con il 2012, per il quinto anno consecutivo, le vendite di macchine per costruzioni in Italia si chiudono con un risultato negativo. Nei dodici mesi dell'anno passato sono stati immessi sul mercato 7.606 mezzi con un calo del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel dettaglio, le vendite di macchine movimento terra sono state 7.245 (-31,1%), 153 le macchine stradali (-34,3%) e 208 i macchinari per il calcestruzzo (-37,3%).

Secondo il Monitor Edilizia del Construction Equipment Outlook realizzato da Unacea e Prometeia, gli investimenti in costruzioni in Italia nel 2012 hanno registrato una flessione del 6,9% e nel 2013 continueranno a flettere del 2,6%, rimandando la ripresa al 2014 quando dovrebbero riprendersi di un modesto 1,3%. Tuttavia il genio civile, in contrazione da nove anni, rimarrà piatto anche nel 2014. In questo ambito, secondo lo studio, "hanno continuato ad incidere gli effetti delle manovre di bilancio sugli investimenti delle Amministrazioni Pubbliche, e in modo particolare sulle risorse disponibili per nuove infrastrutture degli Enti Locali." Per il futuro, continua il rapporto, "le potenzialita? di riqualificazione urbana legate al Piano Citta? appaiono vincolate dalla limitatezza delle risorse finanziarie rese disponibili a livello pubblico e, di conseguenza, dall’esigenza di attivare adeguati investimenti privati per dare effettiva cantierabilita? ai progetti approvati. Non sembrano, pertanto, sussistere le condizioni per un avvio dei cantieri in tempi rapidi." Questo almeno, in mancanza di misure forti orientate alla crescita, che Unacea non ritiene rinviabili.

"Tutte le linee di prodotto delle macchine movimento terra - dichiara Giampiero Biglia, vicepresidente di Unacea - hanno registrato nel 2012 sostanziali arretramenti nelle vendite sul mercato italiano, conseguendo il risultato più basso da quando esistono le rilevazioni per questa tipologia di mezzi. Le vendite dello scorso anno, infatti, sono state inferiori alle 7.524 unità vendute nel 1984, quando si subivano ancora i contraccolpi del secondo shock petrolifero e il valore medio per macchina era decisamente superiore a quello odierno, dove le linee compatte sono quasi due terzi del totale. I produttori italiani stanno investendo energie enormi sull'internazionalizzazione per compensare quanto più possibile le perdite di mercato interno con le esportazioni, ma su questo versante non competono ad armi pari con le aziende localizzate negli altri principali paesi d'Europa e del mondo che beneficiano di aiuti e sostegni all'export che in Italia per il nostro settore non esistono."

"Il mercato italiano delle macchine per il calcestruzzo - aggiunge Davide Cipolla, consigliere di Unacea con delega alle attività di questo gruppo merceologico - non è mai andato così male. Sulle autobetoniere il mercato è in calo ancora di oltre il 50%, mentre per quel che concerne le pompe autocarrate la flessione è ancora maggiore. Da questo trend molto negativo sono escluse le autobetonpompe, che invece registrano un segno positivo. Gli impianti di betonaggio, invece, si attestano sugli stessi volumi dello scorso anno. Tuttavia, nonostante gli sforzi associativi per promuovere l'utilizzo del mescolatore, crescono rispetto allo scorso anno gli impianti cosiddetti 'a secco', e questo è un dato che evidenzia che sui temi della qualità e dell'innovazione c'è ancora molta strada da percorrere per una sensibilizzazione generalizzata degli operatori di settore".