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MAURIZIO LUPI: ecco le mie priorità

Mercoledì 29 maggio ho tenuto una relazione alla Commissione Trasporti della Camera in cui ho presentato le linee programmatiche del mio dicastero da Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Ecco una sintesi.

Mercoledì 29 maggio ho tenuto una relazione alla Commissione Trasporti della Camera in cui ho presentato le linee programmatiche del mio dicastero da Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Ecco una sintesi.

 

LE PREMESSE

Le premesse sono le stesse esposte alla Commissione Ambiente. Ho ribadito che:

  • Le infrastrutture sono strategiche per lo sviluppo e la ripartenza dell’Italia, cioè per raggiungere l’obiettivo di questo Governo
  • Il momento di crisi che stiamo vivendo, lungo ormai 5 anni, non deve far cambiare il nostro giudizio su questo punto: le infrastrutture sono un’opportunità da cogliere per rimetterci al passo, recuperare il gap che il Paese ha accumulato, per essere pronti quando scatterà la ripresa. A questo proposito va detto che il costo del trasporto è superiore del 6 – 8% rispetto a quello degli altri Paesi della Unione Europea.
  • Il metodo che intendo perseguire è collegiale all’interno del Governo e di ascolto di tutti per poi prendere una decisione responsabile.

 

IL PROGRAMMA

Il programma del mio ministero è orientato su 4 capisaldi:

  1. Immediata cantierizzazione e velocizzazione dello stato di avanzamento dei lavori di tutti gli interventi infrastrutturali approvati dal CIPE. In caso di mancato avvio dei lavori o di ritardi per inadempimento, si provvederà alla revoca contrattuale degli interventi e si creerà un apposito Fondo Revoche da utilizzare per altri interventi
  2. Un’azione mirata a coinvolgere capitali privati nell’intera operazione infrastrutturale. Il ricorso alla defiscalizzazione diventa una condizione obbligata
  3. Superamento di alcune criticità
  4. Programma di manutenzione delle reti per creare lavoro, occupazione, crescita ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Il TPL è la vera emergenza che il settore fronteggia in questo momento con una media annuale stimata in circa 7 miliardi di passeggeri trasportati. Si tratta di un’emergenza prima di tutto sociale, a causa del grave disagio che molti cittadini patiscono. Ma si tratta anche di un’emergenza in termini di inefficienza, disorganizzazione, cattivo impiego di risorse.

(Fonte:ISTAT) Il costo del trasporto locale:

  • Svolto con mezzi privati sia in ambito urbano, sia attraverso il “pendolarismo”, si attesta introno ai 3-4.000 € l’anno per ogni singolo cittadino e raggiunge un costo per nucleo familiare pari a circa 10-12.000 € l’anno
  • Il costo del trasporto svolto con mezzi pubblici, invece, specialmente dove ci sono offerte particolari come quella di Roma, si attesta su un valore di 250 € l’anno per singolo utente e 800-900 € l’anno per famiglia

E la crisi spinge molto di più ad andare verso il mezzo pubblico: in alcune città abbiamo dati che testimoniano un aumento di utilizzo del trasporto tra il 25% e il 30%. Per questo c’è l’ipotesi di incentivare, attraverso la defiscalizzazione degli abbonamenti, le persone e le famiglie che scelgono il trasporto pubblico locale come soluzione per spostarsi.

Dunque è necessario:

  • Amministrare le scarse risorse disponibili e ridistribuirle in modo adeguato
  • Una battaglia convinta per una reale liberalizzazione che è evidente a tutti: fa bene perchè migliora la qualità del servizio e abbassa i costi. Anche per questo è fondamentale un immediato insediamento dell’Authority.
  • Introduzione di costi standard che possano premiare nella ripartizione dei fondi
  • Eliminare altri sprechi e inefficienze

AUTORITÀ DEI TRASPORTI
Su questo punto va detto che questo Governo ha l’obiettivo di creare un organo indipendente e autorevole di regolazione dei trasporti. Il mio impegno è di trovare in brevissimo tempo un modo efficiente e meno oneroso possibile per raggiungere questo obiettivo.

 

SICUREZZA

L’approccio “nuove regole, nuove sanzioni, nuovi vincoli” è inefficace. Una priorità dell’azione del Ministero è di garantire e migliorare la sicurezza su tutte le modalità di trasporto agendo su tre fattori:

  1. Qualità delle infrastrutture (e quindi manutenzioni)
  2. Severità dei controlli
  3. Fattore “culturale” puntando su prevenzione ed educazione

STRADALE: gli indidenti sulle nostre strade determinano ancora troppi morti e feriti, troppo dolore e sofferenza, costi sociali di circa 28,5 miliardi di € all’anno equivalenti 2 punti percentuali del PIL.

  • Una specifica attenzione andrà rivolta in direzione degli “utenti deboli” (pedoni, ciclisti e veicoli a 2 ruote a motore) che contribuiscono per una percentuale altissima (il 51%) alla mortalità totale
  • La patente a punti ha dato già ottimi risultati: la mortalità è scesa del 42% in 10 anni
  • Parallelamente va fatta una riforma del Codice per semplificarlo e sburocratizzarlo perchè contiene ben 240 articoli. Il Regolamento di esecuzione 408!

MARITTIMA: la tragedia di Genova e dell’Isola del Giglio impongono la verifica degli attuali strumenti di controllo. Sicuramente da portare avanti:

  • L’aggiornamento del Progetto “Galileo”
  • Il completamento del progetto Vessel Traffic Service (VTS)

FERROVIARIA: nonostante la rotaia rimanga la modalità più sicura, il 77% delle vittime riguarda indebite presenze o attraversamenti dei binari da parte di pedoni, includendo in tale conteggio anche quelli avvenuti in corrispondenza dei passaggi a livello. Per gli incidenti invece la causa principale sè la manutenzione. Per questo:

  • Il Ministero garantisce i fondi per la manutenzione della rete
  • Vanno intensificati i controlli e migliorate le strutture con le più moderne tecnologie
  • Va completato il processo di liberalizzazione

AEREA: anche in questo settore bisogna attenersi a regole comuni nei paesi europei e per questo ritengo opportuno:

  • Intensificare i controlli sugli aeromobili
  • Definire le sanzioni per le compagnie che non rispettano gli standard nazionali di cui si è dotato il nostro Paese

 

CONTINUITÀ TERRITORIALE

 

Siamo tutti cittadini dello stesso Paese e per questo va garantita, anche attraverso i trasporti, la coesione sociale. La Costituzione con l’art. 16 prevede il diritto alla mobilità.

Il ministero sta studiando un’ipotesi di modifica dell’attuale regime per trovare soluzioni che, nel rispetto delle norme UE, possano fornire maggiori garanzie di efficacia del servizio e di ottimizzazione delle risorse.

 

LOGISTICA

Sono convinto che la crescita debba essere sostenibile. Ma il nostro Paese è caratterizzato da:

  1. Congestione: ci costa 80 miliardi di € l’anno in Europa ( 1,8% del valore della produzione industriale cioè di 4.460 miliardi di €), e 19 miliardi di € l’anno in Italia (2,2% del valore della produzione industriale nazionale pari a 980 miliardi di €)
  2. Saturazione: nel 2008 (prima della crisi) il valore delle merci che hanno attraversato i valichi alpini ha superato la soglia dei 150 milioni di tonnellate (19 milioni nel 1967 data dopo la quale non si sono costruiti altri valichi)
  3. Monomodalità: la ferrovia si avvia, in Europa da una incidenza del 28% ad una soglia di poco superiore all’8%. In Italia si è passati dal 14% all’8/10%
  4. In Unione Europea siamo al 14° posto in termini di vetustà delle nostre reti

Questi quattro indicatori, ormai, sono la causa che produce una differenza di circa 6 punti percentuali, nel costo del trasporto, tra il nostro Paese e gli altri Paesi.

C’è quindi bisogno di agire su questi punti:

  • Manutenzione e messa in sicurezza delle nostre reti
  • Riequilibrio modale
  • Innovazione ed adeguamento tecnologico

L’85% dell’export passa per gli scali portuali. Per questo è necessaria la riforma del sistema portuale che garantisca l’autonomia finanziaria dell’autorità portuale.