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Progettazione di un nuovo ponte ciclabile in acciaio all’interno del Parco delle Groane

Progettazione di un nuovo ponte ciclabile in acciaio all’interno del Parco delle Groane

Ultimo aggiornamento: 06/06/2017
 
Il Parco delle Groane aveva realizzato circa 10 anni fa, nel territorio del Comune di Cesate sul torrente Guisa, un ponte ciclopedonale in legno massiccio. Tale opera aveva lo scopo di garantire la continuità ad un percorso ciclopedonale a servizio del Parco. Con il passare del tempo la struttura, non opportunamente trattata, ha cominciato a dare segnali di insicurezza tali da rendere necessario e indispensabile un intervento di radicale demolizione e la realizzazione di una nuova struttura, utilizzando però il ferro che garantisce una durata ben superiore al legno. Il 9 ottobre 2013 l’Ente Parco delle Groane ha indetto un bando di concorso finalizzato alla redazione della progettazione definitiva, esecutiva e alla direzione dei lavori delle opere strutturali per il nuovo ponte in cui bisognava presentare una bozza di proposta di intervento.
 
progetto-ponte-groane.JPG
 
Al fine di presentare un progetto è stato formato un gruppo costituito dall’ing. Matteo Pozzi, dall’ing. Ermanno Calcinati e dall’ing. Andrea Calcinati (della SITER Srl di Milano); la proposta è risultata vincente.
 
Prima di procedere alla stesura del progetto definitivo il Parco delle Groane ha fornito ai progettisti la documentazione a suo tempo consegnata per il progetto del primo ponte in legno da cui si è potuto verificare che il nuovo progetto escludeva la realizzazione delle spalle, già realizzate, e la relazione idraulica, già a suo tempo depositata.
 
Il progetto definitivo è stato approvato dal Parco delle Groane con due raccomandazioni:
- Il piano di calpestio del ponte avrebbe dovuto essere rivestito con materiale in doghe di legno - pvc;
- Il colore della struttura in acciaio avrebbe dovuto essere verde anziché bianco.
 
Si è proceduto a una verifica delle spalle e si è constatato che il peso della nuova struttura è congruente con il peso di quella esistente in legno: per questo motivo non è stato previsto alcun intervento relativo alle spalle.
 
La struttura ciclo-pedonale è costituita da un ponte in acciaio di 3° categoria (passerella ciclo-pedonale), collegante le due sponde del torrente Guisa. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un impalcato largo circa 3 m e lungo circa 19 m a campata unica, realizzato con profili laminati in acciaio e soletta collaborante in cemento armato. Il ponte è costituito da due archi in tubolare Φ273x7.1mm, collegati in sommità mediante tubi Φ139.7x6mm, e controventi in tubolare Φ102x5 mm; dai due archi principali partono dei pendini che sorreggono il piano di calpestio costituito da un graticcio di travi su cui è posizionata una lamiera collaborante in acciaio-calcestruzzo. Le travi principali del graticcio di base sono anch’esse costituite da tubolare Φ273x7.1 mm su cui sono fissate orizzontalmente delle travi aventi lunghezza 3.3 m in profilo HEA180; la struttura inferiore è poi debitamente controventata da tubolari Φ76x5 mm.
 
La scelta di arcate tubolari parallele fornisce, oltre a un senso di leggerezza alla vista, armoniosità atta all’inserimento nell’ambiente naturale circostante e un senso di sospensione del piano di calpestio, dato dai tiranti che collegano gli elementi portanti superiori e inferiori.
 
La lamiera è stata appoggiata con le nervature perpendicolari ai profili di appoggio (HEA180) e la presenza di “chiodi” e rete elettrosaldata ha garantito la collaborazione tra il getto di finitura e la struttura di supporto.
Data la lunghezza non eccessiva del ponte è stata modificata, rispetto al progetto del bando di gara, la sezione trasversale inclinando verso l’interno gli archi metallici di 6° sul loro asse, in modo da “falsare” la visuale dell’osservatore e far percepire la struttura come più lunga e slanciata.
 
Per le azioni sulle strutture sono stati considerati i carichi previsti dalle NTC 2008 al paragrafo ∫5.1.3 riguardante le azioni sui ponti stradali. Come previsto al punto ∫C5.1.4.9 della circolare applicativa delle NTC si è applicato lo schema di carico 5, ossia folla compatta, su tutta la parte sfavorevole della superficie d’influenza. Si è quindi ricavato un carico verticale distribuito su una lunghezza di 19 m pari a q1z = 4,5 kN/m2.
Seguendo, inoltre, le prescrizioni presenti sull’Eurocodice 1991-2 è stato considerato un carico orizzontale distribuito (secondo il punto ∫5.4) pari a q1x = 0,50 kN/m2.
I parapetti, la cui altezza non deve essere inferiore a 1,10 m, sono stati calcolati, secondo norma, in base a un’azione orizzontale di 1,5 kN applicata al corrimano.
A favore di sicurezza è stata anche considerata la presenza di un veicolo di soccorso/manutenzione costituito da due assi, uno avente un carico di 40 kN e l’altro di 80 kN (comprensivi degli effetti dinamici) a distanza reciproca di 3,0 m e con carreggiata di 1,3 m, a cui è stata associata una forza orizzontale di frenamento pari al 60% del carico verticale. Per quanto riguarda il sisma il comune di Cesate ricade in zona 4 e, a favore di sicurezza, il fattore di struttura è stato preso pari ad 1.
 
Al fine di valutare lo stato tensionale e deformativo della struttura è stato creato un modello tridimensionale utilizzando il software DOLMEN Acciaio, sviluppato e distribuito da CDM DOLMEN di Torino.
 
Per questo tipo di ponti la normativa impone un limite della freccia di 1/300 della luce e, avendo una luce netta tra gli appoggi di 18 m, la freccia ammissibile è pari a 6.00 cm, valore maggiore rispetto alla deformata valutata con DOLMEN in combinazione rara vento y, che è pari a 1.55 cm. 
 
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