Sono stati resi noti dal Ministero delle Finanze i dati relativi ai redditi dei contribuenti soggetti agli studi di settore per l’anno 2014.
Tranne che per agrotecnici e agronomi, leggermente in aumento, il reddito dei professionisti tecnici tra i gli ultimi della graduatoria.

Sono stati resi noti dal Ministero delle Finanze i dati relativi ai redditi dei contribuenti soggetti agli studi di settore per l’anno 2014.
Dai dati emerge un quadro assai preoccupante soprattutto per i professionisti tecnici.
Analizzando nel dettaglio le variazioni di reddito delle attività professionali, gli unici a registrare un aumento rispetto al 2013 sono gli agrotecnici e gli agronomi, rispettivamente del 5,2% e del 2,2%.
In entrambi i casi, il reddito medio è intorno ai 24mila euro. I più ricchi restano i notai, con un reddito di 201mila 260 euro, che però è in calo del 5,3% sull’anno precedente.
Seguono gli studi medici, circa 63mila euro all’anno di media, gli studi odontoiatrici, 49mila euro, i commercialisti, 47mila euro.
Fra i 30 e i 40mila euro, studi legali, periti industriali, studi di ingegneria, fra i 20 e i 30mila euro, laboratori di analisi cliniche, revisori contabili e periti, amministratori di condominio, i già citati agrotecnici e agronomi, disegnatori tecnici, studi di geologia, geometri.
Sotto i 20mila euro si posizionano gli studi di architettura, gli psicologi, i veterinari.