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Stabilità 2015 e pensioni: probabili tagli per i professionisti

Con la nuova Legge di stabilità 2015 i professionisti che andranno in pensione nei prossimi anni potrebbero avere meno di quello che hanno pensano finora.

Con la nuova Legge di stabilità 2015 i professionisti che andranno in pensione nei prossimi anni potrebbero avere meno di quello che hanno pensato finora.
La bozza approvata dal Consiglio dei ministri contiene infatti tagli alle pensioni future: essa prevede di innalzare dal 20% al 26% il prelievo fiscale sui rendimenti finanziari delle Casse di previdenza e di aumentare, dall’11% al 20% anche le imposte sui fondi pensione per le pensioni integrative.
Tali ipotesi, se confermate, sarebbero una cattiva notizia per circa 2 milioni di professionisti che, come afferma Camporese, il presidente dell'Adepp, determinerebbe “un taglio delle pensioni future del 10% che andrebbe ad aggiungersi alla riduzione generalizzata dovuta ai sistemi di calcolo più severi adottati dalle Casse”. “In questo modo”, continua il presidente, professionisti e dipendenti “degli studi professionali sarebbero condannati a un futuro di prestazioni ridotte, mentre i versamenti previdenziali all’Inps risultano non tassati. Si andrebbe così in totale controtendenza rispetto alla linea seguita dagli altri Paesi della Ue, alle indicazioni Ocse e alle risoluzioni della Commissione europea”.
Il nuovo sistema, conclude Camporese, sarebbe “una palese, grave, insanabile ingiustizia nei confronti di chi produce il 15% del Pil”.

Nella bozza non ha trovato spazio nemmeno l'attesa proroga per l'”opzione contributivo donna” in scadenza nel 2015, ed il provvedimento per la pensione anticipata (con la possibilità di aderire al regime pensionistico a partire da 62 anni e 35 di contributi). Quest’ultimo, rimane tuttavia tra i provvedimenti più accreditati per sanare parzialmente la situazione generata dalla legge Fornero, permettendo di riflesso nuove assunzioni di lavoratori più giovani
La bozza della nuova legge dovrebbe arrivare in parlamento nei prossimi giorni, per ora si tratta di un testo provvisorio mancante fra l’altro dell’approvazione della Ragioneria Generale dello Stato, per quel che riguarda la fattibilità economica.