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Terremoti: i sindaci reclamano chiarezza sulla classificazione della vulnerabilità

I sindaci, tramite l'Anci, chiedono linee guida chiare sulla classificazione della vulnerabilità degli edifici e sulle procedure per l'emergenza

I sindaci reclamano le linee guida sulla classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici: in parole povere, si chiede una 'mappa' per determinare, ad esempio, l'indice di vulnerabilità a partire dal quale si può tenere aperta o chiusa una scuola o un altro edificio pubblico. Un'altra necessità è quella di avere maggior chiarezza sulle procedure di emergenza da applicare in caso di terremoto, "per preservare l'incolumità pubblica e privata dei cittadini".

Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato Anci della Protezione Civile, si è esposto in nome dei circa 70 primi cittadini intervenuti la scorsa settimana a Teramo durante l'incontro tra i sindaci abruzzesi colpiti dalla recente emergenza neve e terremoto. "I sindaci hanno fatto un punto di situazione sulla delibera della Commissione Grandi Rischi e sulla nota del Dipartimento della Protezione civile trasmessa, secondo cui spetta ai Sindaci valutare il grado di vulnerabilità degli edifici. E’ un adempimento che tecnicamente i Sindaci possono anche far fare dai propri uffici tecnici – rimarca il Sindaco di Siena – ma chiediamo: qual è la norma che chiarisce l’indice di vulnerabilità a partire dal quale posso tenere aperta o chiusa una scuola?”.

Al Governo – aggiunge il delegato Anci – chiediamo un percorso per ristorare ai Comuni le spese straordinarie sostenute per fronteggiare l’emergenza neve, oltre ad un intervento urgente che riordini la filiera delle responsabilità all’interno della Protezione civile, al fine di evitare la sovraesposizione dei primi cittadini, i quali in caso di emergenze hanno sempre troppe responsabilità ma non gli strumenti normativi per fronteggiarle”.