Terremoto: ok al decreto-legge a 'zone franche' con esenzioni e ricostruzione
Il decreto-legge in favore delle popolazioni colpite dai terremoti del 2016 e 2017 contiene esenzioni fiscali e sostegno economico ad aziende e fasce deboli. Previste zone franche urbane con esenzioni dalle imposte per due anni e spazio alla trattativa privata nella ricostruzione
Il terzo provvedimento sul Terremoto, dopo i due del 2016, è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri: lo schema di decreto-legge contiene esenzioni fiscali e sostegno economico ad aziende e fasce deboli, ma anche l'istituzione di zone franche dove tali esenzioni e aiuti saranno possibili, da attuare con apposito dpcm.
Si tratta di misure, quindi, volte da un lato ad aiutare le popolazioni colpite e dall'altro a semplificare, con deroghe al Codice degli Appalti, la ricostruzione in ambito privato dei territori danneggiati. Prevista la possibilità di ricorrere alla trattativa privata tramite anche appalti integrati.
Zone franche
Le 'zone franche' urbane saranno quelle dove, per due anni, le imprese saranno esentate dal pagamento di imposte statali e regionali, con sospensione delle ritenute d'imposta per il 2017. 134, i comuni che ne faranno parte, con esenzione nel biennio 2017-2018 da Ires-Irpef (fino a 100 mila euro di imponibile), dall'Irap (fino a 300 mila euro di imponibile) e dalla Imu-Tasi. L'intervento riguarderà le 67 mila imprese, iscritte alle rispettive Camere di Commercio, e sarà valido solo per le aziende già residenti.
Previsto anche lo stanziamento di ulteriori 80 milioni a fondo perduto per le aziende di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che hanno subito danni in termini di "riduzione della capacità produttiva".
Aiuti per la popolazione
La misura è rivolta ai cittadini residenti nel "cratere-zona franca" che "versano in condizioni di maggior disagio". Per questi cittadini, selezionati in base all'Isee, è prevista la distribuzione di una "carta acquisti" il cui valore dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 euro.
Lavoratori
Garantita la proroga di un sussidio per la mancata attività fino al 31 dicembre 2017. C'è anche la possibilità, per regioni, province e comuni del cratere, di assumere nuovo personale e stipulare contratti di collaborazione per il funzionamento degli "Uffici speciali per la ricostruzione".
Ricostruzione: spazio alla trattativa privata
Gli incarichi potranno essere affidati dagli enti locali ai professionisti con procedura negoziata. Prevista anche Si prevede l'accelerazione dei procedimenti per la microzonazione sismica, cioè la mappatura che consentirà di scegliere le zone adatte alla ricostruzione: l'operazione sarà affidata ad un team di professionisti in deroga alle disposizioni e con procedure di affidamento semplificate.
Interessanti anche le novità per i professionisti: nel decreto viene infatti eliminato il tetto all'accumulo degli incarichi (numero e importi) relativamente agli incarichi per la compilazione delle schede Aedes. Per quanto riguarda invece l'attività tecnica legata all ricostruzione, il decreto introduce una maggiore flessibilità nel contributo alle spese tecniche riconosciute al professionista. Al posto dello schema 10%+2% in vigore adesso, si prevede un costo del 10% incrementabile fino al 12,5% per i piccoli lavori (fino a 500mila euro) oppure riducibile al 7,5% per opere di maggiore importo (oltre i due milioni di euro).