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Torna in funzione SCIROCCO, la “galleria del vento” del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali

Uno degli impianti simbolo del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) torna in funzione dopo un lungo periodo di manutenzione e di adeguamento tecnologico.

Uno degli impianti simbolo del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) torna in funzione dopo un lungo periodo di manutenzione e di adeguamento tecnologico. È lo Scirocco Plasma Wind Tunnel, la galleria del vento al plasma che permette di riprodurre le condizioni di riscaldamento a cui sono soggetti i veicoli spaziali durante la fase di rientro sulla Terra. Ad annunciarlo è stato lo stesso centro di ricerca campano, con sede a Capua.

“SCIROCCO, la ‘galleria al vento al plasma’ del CIRA è il più grande e performante impianto al mondo per i test sugli scudi termici delle navicelle spaziali. L’unica di queste dimensioni che riesce a creare un flusso d’aria intorno allo scudo termico alle stesse velocità che s’incontrano nel rientro in atmosfera, 14 volte la velocità del suono, e temperature di molte migliaia di gradi centigradi - ha commentato il Presidente del CIRA, Luigi Carrino, al termine della prova di accensione, aggiungendo che “da poco più di un anno, in stretto coordinamento strategico con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e con l’Agenzia Spaziale Italiana e con l’appoggio dei soci è iniziata al CIRA una sistematica azione di riordino che sta dando i suoi effetti”.

L’adeguamento tecnologico della galleria ha coinvolto il cosiddetto “arco elettrico”, una parte di impianto che utilizza una potenza necessaria a illuminare una città di 80 mila abitanti per generare un fulmine della durata di diversi minuti, che consente all’aria di riscaldarsi fino a 10 mila gradi centigradi riproducendo le condizioni a cui sono sottoposti i materiali di protezione termica dei veicoli spaziali. Già a partire dai prossimi mesi, la galleria Scirocco sarà impegnata in un intenso programma di test su materiali di protezione termica della NASA e in campagne di prova commissionate dall’Agenzia Spaziale Cinese (CAAA), dall’Università del Queensland e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Fonte ASI