Un pavimento, tante soluzioni: solo una è quella giusta, ma quale?
Una analisi sulle tipologi e sulla corretta scelta di un pavimento
Articolo pubblicato in data: 03/10/2012
Orientare un Cliente, sia esso Posatore, Progettista o Utente finale, verso il sistema di pavimentazione più idoneo per la sua esigenza è spesso un’azione complessa in quanto non è abitudine diffusa considerare che per ogni situazione esista spesso una e una sola soluzione “migliore”.
Per arrivare a determinare questa soluzione è necessario operare una vera e propria analisi del progetto raccogliendo requisiti di tipo tecnico, economico e ambientale e incrociandoli con i migliori prodotti disponibili sul mercato.
Raccogliendo correttamente le informazioni e avendo una conoscenza completa delle possibilità offerte oggi dalla ricerca, la formulazione della proposta sarà l’unica proposta migliore per quel Cliente e si potrà così rispondere ad un progettista che aveva immaginato una soluzione con materiali resinosi che realmente quello è il tipo di rivestimento più adatto.
Quando il Sistema consigliato sarà un Rivestimento Continuo, a fronte di una buona conoscenza del panorama delle resine, non necessariamente questo sarà un rivestimento in resina epossidica, specialmente nell’industria, poiché fra i sistemi resinosi meno conosciuti, infatti, uno dei più performanti, è senza dubbio il Poliuretano-Cemento, insieme di formulati a basso impatto ambientale che permettono di realizzare interessanti soluzioni con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
I Cementi poliuretanici o massetti ad alte prestazioni come sono talvolta chiamati, sono stati per molti anni confusi con i rivestimenti in resine epossidiche o poliuretaniche alle quali venivano proposti come alternativa pur avendo caratteristiche fisiche e tecniche molto differenti, ma rispetto ai cugini epossidici presentano in realtà diversi vantaggi. Nell’industria alimentare ad esempio, se impiegati nei giusti spessori sono decisamente più resistenti sia alle alte che alle basse temperature (da -40 a +120°C) e presentano contemporaneamente una serie interessante di altre performance che permettono allo stesso prodotto di essere impiegato per resistere ad acidi, zuccheri, grassi ecc.