Data Pubblicazione:

Professionisti tecnici irritati col CNEL: mancato coinvolgimento rapporto sul mercato del lavoro

Professionisti tecnici irritati col CNEL: esclusi dalla presentazione del rapporto sul mercato del lavoro

In una lettera inviata al Presidente del CNEL Antonio Marzano, Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, lamenta il mancato coinvolgimento dei rappresentati dei professionisti tecnici italiani nel Convegno di presentazione del “Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-14”.

Il Consiglio Nazionale ricorda come il Comitato economico sociale europeo, lo scorso 25 marzo, nel parere sul “Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea del 2020” affermi che “le libere professioni racchiudono un notevole potenziale di crescita per l’occupazione e il PIL” e che “il settore delle libere professioni riveste una cruciale importanza per le opportunità occupazionali offerte ai giovani che scelgono un futuro di libera imprenditorialità e investimento nelle proprie conoscenze”. Questo testimonia il fatto che anche nell’ambito delle istituzioni europee è ormai mutato l’atteggiamento nei confronti delle professioni.

“Una consapevolezza che, invece – afferma Zambrano - sembra latitare nelle istituzioni italiane se anche il CNEL, nel presentare il ‘Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-2014’, omette di considerare i rappresentanti del sistema professionale come soggetti con i quali dibatterne, ritenendo, evidentemente, le rappresentanze sindacali e datoriali esaustive del complesso mondo del lavoro. Eppure l’universo delle professioni assorbe oltre 5 milioni di lavoratori e rappresenta il 16% del Pil. Non a caso i suoi rappresentanti siedono all’interno dello stesso Consiglio del CNEL”.

"Si tratta di una omissione incomprensibile - conclude Zambrano - soprattutto da parte di una istituzione nota per studiare le modifiche attuali della società italiana, dove il ruolo delle professioni è in forte crescita. Dispiace che il CNEL non colga quanto sia importante svolgere quel delicato ruolo di innovazione e di raccordo tra tutto il mondo produttivo e le istituzioni. Ruolo che le professioni hanno sempre difeso, non ricavandone quasi mai, come in questo caso, idoneo riconoscimento".