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Iniziato il 60 Congresso Nazionale degli ingegneri : un evento utile o uno spreco ?

E' iniziato il 60° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri.

Un evento di grandissime dimensioni: oltre 1000 delegati presenti, un budget e un impegno enorme per il Consiglio Nazionale, per il l'Ordine che l'organizza, per tutti gli ordini che partecipano. Un evento che costa, perchè ogni Ordine partecipa con almeno 6 consiglieri, pagando una quota di partecipazione di ca 300 euro, a cui corrispondono poi spese di trasferta degli stessi; perchè il CNI investe nel Congresso risorse economiche e risorse umane e professionali.

E tutto questo si ripete ogni anno. E la domanda che ci si pone è se sia opportuno in questo momento di crisi per la categoria dedicare tutte queste risorse ogni anno a questo evento (che nel 2016 si terrà a Palermo).

Partecipo a questo evento da una decina di anni, in diverse città italiane, e l'idea ogni volta di prendere le valigie, staccare qualche giorno dall'azienda in un periodo molto complesso non nascondo mi porti a nutrire qualche personale scetticismo.

Ma poi devo confessare che mi basta assistere ai primi appuntamenti per poter esprimere un giudizio netto: sì, l'evento è utile, probabilmente necessario per la nostra categoria. Si si potrebbe organizzare con minore fasto ma capisco il desiderio e la volontà dell'Ordine Organizzatore di dare un segno di orgoglio "del proprio evento".

Perchè utile ? d'altronde i presidenti si trovano ogni mese al CNI per fare il punto sulla professione, le commissioni sono attive tutte l'anno, e gli strumenti web consentono di poter avere oggi un coinvolgimento della base costante e concreto.

E' utile perchè non solo il Paese ma anche il nostro ruolo si trova in una situazione di grandissima transizione, in cui viene posta in discussione spesso la funzione degli ordini e dei professionisti. La definizione delle regole su come dovrà essere la nuova professione - in un mondo sempre più digitale e più internazionale - come dovranno essere gestite le transizioni organizzative, che ruolo e che importanza avrà il titolo di studio richiede un coinvolgimento da un lato di tutti gli ingegneri eletti a rappresentanza dei singoli territori e al tempo stesso occorre un'azione di informazione, formazione e aggiornamento politico istituzionale di queste figure.

Il congresso è tutto questo: un momento (non breve, tre giorni) di incontro e confronto, non solo con i relatori dal palco, ma tra delegati. Un momento di raccolta di idee e di scelte, che costituiscono la mozione congressuale, di indirizzo per il governo della categoria da parte del CNI.

INGENIO cercherà - come fa dalla sua nascita - di trasferire le informazioni e decisioni emerse in questo evento, ma vi assicuro, la verà ricchezza sta nel parteciparvi.

Concludo ricordando l'intervento di apertura oggi dello scrittore Veronesi, vincitore del premio strega con Caos Calmo, figlio di ingegneri. L'affetto con cui ha ricordato il padre, ingegnere non solo nell'affrontare i problemi tecnici, ci ha reso un po' tutti orgogliosi di fare parte di questa professione.