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Efficienza energetica edifici: le FAQ del MISE

Dopo il decreto sull'efficienza energetica edifici, il Ministero dello Sviluppo ha voluto chiarire alcuni aspetti in particolare quelli su requisiti minimi e Ape unico

Sappiamo perfettamente che dallo scorso 1 ottobre, in caso di vendita e affitto, si applicano le nuove linee guida sull’attestazione di efficienza energetica edifici. Ma cosa accade per le pratiche edilizie in corso, quelle che già prima del 1 ottobre avevano ricevuto la richiesta di permesso? 

Per sgomberare il campo da tutti i possibili equivoci, il Mise ha emanato una serie di interessanti FAQ sul suo sito ufficiale proprio riferite al decreto efficienza energetica edifici e a tutte le sue possibili sfacettature. Le FAQ servono ad agevolare l’applicazione della nuova normativa, soprattutto per quanto riguarda i quesiti presentati dai tecnici del settore con maggior frequenza.

Le domande principali, oltre a quella già citata in avvio di news, sono:

  • Si può produrre un Ape relativo sia a un edificio residenziale e non?
  • Quali sono le fonti rinnovabili?
  • Come vanno inserite le raccomandazioni per migliorare l’edificio?
  • Qual è la superficie utile da considerare nel calcolo sulla prestazione energetica?
  • La sostituzione di un caldaia tradizionale con una a condensazione rappresenta un cambio di tipologia di generatore?

Nelle risposte, consultabili sul sito del MISE in formato pdf, si offrono anche precisazioni tecniche e delucidazioni utili per l’esatta compilazione dell’Ape o per il corretto calcolo dei requisiti.

Segnaliamo qui la risposta al primo quesito, quello relativo alle pratiche edilizie in corso. In tal senso il MISE ha confermato un’applicazione rigorosamente aderente alle norme, con applicazione dei requisiti minimi di progettazione in vigore al momento della richiesta del titolo edilizio e applicazione delle linee guida sull’Attestato di prestazione energetica (Ape) in vigore al momento della produzione dell’attestato stesso.

Di fatto, significa che una casa per la quale un costruttore ha chiesto il permesso prima del 1 ottobre 2015, e che sarà terminata nei prossimi 2-3 anni avrà una classificazione energetica in base alle nuove linee guida. Ne deriva che chi ha acquistato una casa garantita in classe A dall’impresa potrebbe poi avere la sorpresa di entrare in una casa in classe B o C, perché valutata in base a norme più severe. Unica concessione del Mise è la possibilità di annotare all’interno dell’Ape, la vecchia classe energetica e la vecchia prestazione energetica.

LE FAQ DEL MISE SULL'EFFICIENZA ENERGETICA EDIFICI