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Sancito l’avvio del gemellaggio che rafforza la collaborazione tra Ingegneri di Trento e Firenze

L'atto di gemellaggio sottoscritto tra Ingegneri di Trento e Firenze ha tra le sue finalità la valorizzazione e la tutela della figura dell'ingegnere, il suo costante aggiornamento tecnico-scientifico e culturale, la promozione e attuazione di ogni iniziativa diretta alla formazione e all'aggiornamento professionale degli ingegneri, oltre che la diffusione della cultura dell'ingegneria in tutti i suoi molteplici aspetti nel territorio delle rispettive province.

Più incisivi nel dibattito sui temi cari al settore e nuove proposte formative

Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze in visita a Trento nel fine settimana, ospite dei colleghi trentini, per sancire ufficialmente l'avvio del gemellaggio tra i due Ordini.
Sabato pomeriggio, nella sede dell'Ordine degli Ingegneri del Trentino di Piazza Santa Maria Maggiore a Trento, si è svolto il momento ufficiale della firma delle pergamene da parte di Marco Bartoloni, presidente dell'Ordine fiorentino, e Antonio Armani, alla guida dell'Ordine trentino.
L'accordo, già presentato a Firenze a inizio novembre, testimonia il lungo e positivo rapporto di amicizia e collaborazione tra i due enti e contiene le linee guida per la concretizzazione di questa affinità in azioni concrete e iniziative comuni. La delegazione fiorentina ha potuto apprezzare, con l'occasione, la magica atmosfera della Trento città del Natale con i mercatini e le diverse iniziative di animazione del centro.

«Abbiamo trovato diversi punti di incontro con i colleghi di Firenze e questa intesa potrà renderci più incisivi nel portare avanti anche a livello nazionale la discussione su temi importanti – ha detto Armani. - La sinergia è importante e in questo senso stiamo lavorando su più fronti. Ne è un esempio il positivo incontro recentemente avuto con gli Ordini degli architetti di Trento e Bolzano e i colleghi ingegneri di Bolzano, dedicato alle linee guida relative alla legge sui lavori pubblici».

Le prime espressioni del protocollo riguarderanno la formazione degli ingegneri, come spiegato da Bartoloni: «Stiamo lavorando all'organizzazione congiunta di eventi per gli iscritti. L'ingegneria è un campo vastissimo e per coprire tutti i settori con proposte di qualità unire le forze è molto importante».
Il presidente Bartoloni era accompagnato da Paolo Della Queva (delegato Inarcassa) Roberto Masini (consigliere segretario) e Simone Staccioli (vicepresidente e tesoriere). Presenti diversi membri del Consiglio dell'Ordine trentino: Debora Cont (vicepresidente), Francesco Misdaris (tesoriere), Valeria Rensi (segretario), Massimo Garbari, Monica Tasin e Dimitri Dori.

L'atto di gemellaggio sottoscritto ha tra le sue finalità la valorizzazione e la tutela della figura dell'ingegnere, il suo costante aggiornamento tecnico-scientifico e culturale, la promozione e attuazione di ogni iniziativa diretta alla formazione e all'aggiornamento professionale degli ingegneri, oltre che la diffusione della cultura dell'ingegneria in tutti i suoi molteplici aspetti nel territorio delle rispettive province.
Nello specifico, l'atto promuove l'interscambio di iniziative e progetti sviluppati e proposti da ciascun ordine, la formazione di linee di indirizzo su temi di interesse della categoria rivolte a istituzioni pubbliche e private, enti di ricerca, università, al fine di fornire eventuali contributi nel campo legislativo e nel campo della formazione e dell'aggiornamento professionale; iniziative congiunte di carattere formativo-informativo nei confronti degli iscritti a ciascun Ordine quali seminari, convegni, corsi a carattere specialistico, anche sulla base delle reciproche esperienze; interscambio e condivisione delle attività delle Commissioni Consultive operanti all'interno dei rispettivi Ordini; attività di promozione del ruolo degli Ordini professionali e della figura dell'ingegnere nella società moderna; iniziative a carattere prettamente culturale, basate sullo scambio e sulla conoscenza del patrimonio e delle specificità di ciascuna realtà locale; ideazione e attivazione di progetti comuni da realizzazione, possibilmente in contemporaneità nei due territori provinciali.
L'attuazione delle azioni descritte è affidata ad uno specifico tavolo di concertazione e confronto cui prenderanno parte i presidenti degli Ordini o loro delegati.