Firmati due protocolli di intesa tra ENEA e Governo per promuovere l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili anche in tali settori.
Firmati due protocolli di intesa tra ENEA e Governo per promuovere l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili anche in tali settori.
Sono stati firmati due protocolli di intesa dal presidente dell’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (Enea), Federico Testa, e dai rappresentati dei rispettivi Ministeri delle Politiche Agricole e dei Beni e delle Attività culturali. Gli accordi prevedono una rinnovata collaborazione tra i tre istituti per promuovere l’efficienza energetica, l’utilizzo di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni in due settori fondamentali e caratteristici del panorama italiano.
Per quanto riguarda i settori agricolo, forestale e dell’agroindustria, secondo l’ultimo rapporto Enea sull’efficienza energetica, a livello UE, in particolare per quello dell’agricoltura,si riscontra un assorbimento pari a circa il 26% dei consumi finali di energia, mentre in Italia si attesta attorno al 13%. Al fine di aumentare la competitività delle aziende, gli obiettivi sono quelli di incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili, ottimizzando i consumi e migliorando i risparmi, in particolare delle attività a più alta intensità energetica. Si punta anche a diminuire gli impatti ambientali e rafforzare il trasferimento di know-how e metodologie innovative, anche attraverso attività di informazione e comunicazione sui consumi di energia, in ambito nazionale e regionale, così come stabilito dalla direttiva Europea 27/EU/2014. Con opportuni interventi di efficientamento tecnologico, a livello nazionale si potrebbero ridurre del 25% i consumi di energia nell’irrigazione e fino al 70% nei sistemi di ventilazione e raffreddamento, con un ritorno degli investimenti compreso tra 5 e 7 anni.
Nell’ambito dei Beni culturali invece, il settore museale è quello più energivoro e attualmente le bollette annuali si attestano intorno ai 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80. A gravare maggiormente sul fabbisogno di energia di musei, palazzi storici e aree archeologiche, sono soprattutto illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT, servizi essenziali che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale per una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse.
L’accordo, di durata triennale, permetterà di avviare progetti per la valutazione dell’impronta energetica degli edifici storici e di individuare adeguati interventi di efficientamento che, secondo le stime ENEA, potrebbero abbattere fino al 30% i consumi per la climatizzazione e tagliare fino al 40% quelli per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e all’impiego di tecnologie di smart lighting.
È prevista anche la diffusione di tecnologie allo stato dell’arte, come il fotovoltaico “invisibile”, per l’utilizzo di fonti rinnovabili, che risultino integrabili nel complesso architettonico e paesaggistico. Sono previste inoltre attività di formazione e sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.
Nel protocollo d’intesa per i beni culturali rientrano anche attività nel campo della protezione antisismica, secondo cui l’ENEA utilizzerà sistemi non invasivi per valutare la vulnerabilità delle strutture architettoniche e delle opere d’arte, sia in esposizione che nel trasporto.
L’ENEA avrà anche il compito di supportare i ministeri competenti nell’individuazione delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano gli interventi di efficienza energetica (ESCo), assumendosi rischio e gestione dell’investimento; forme di Partenariato Pubblico-Privato (PPT); Finanziamento Tramite Terzi; Conto Termico 2.0; Ecobonus del 65%; fondi nazionali e UE.