Data Pubblicazione:

MILANO PRIMA IN ITALIA A INTRODURRE L’OBBLIGO DI COLLAUDO STATICO PER GLI EDIFICI PIÙ VETUSTI

Tutti gli edifici ultimati da più di 50 anni (o che raggiungeranno i 50 anni nei prossimi tre anni) non in possesso di certificato di collaudo dovranno essere sottoposti a verifica e rilascio del CIS entro il 2019.

Definite insieme all’Ordine degli Ingegneri di Milano le linee guida per la compilazione dei certificati di idoneità statica, resi obbligatori dal Regolamento Edilizio.  Assessore Maran: “Preserviamo il patrimonio edilizio e la sicurezza dei fabbricati”

Milano, 29 novembre 2016 - Linee guida chiare, corrette e univoche per verificare l'idoneità statica degli edifici costruiti da più di 50 anni. Le ha definite l’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Milano al fine di cristallizzare indicazioni operative puntuali per la compilazione della dichiarazione del Certificato di Idoneità Statica (CIS) dei fabbricati più datati, resa obbligatoria dal nuovo Regolamento Edilizio.

Con l'articolo 11.6 del Documento entrato in vigore il 26.11.2014, infatti, il Comune di Milano, primo in Italia, ha introdotto elementi innovativi riguardo l’obbligo di manutenzione  degli edifici. In particolare, stabilisce che tutti quelli ultimati da più di 50 anni (o che raggiungeranno i 50 anni nei prossimi tre anni) non in possesso di certificato di collaudo dovranno essere sottoposti a verifica e rilascio del CIS entro il 2019. La stessa cosa dovranno fare, entro il 2024, i fabbricati collaudati da più di 50 anni (o che avranno raggiunto i 50 anni entro tale scadenza).


"Milano è la prima città d’Italia ad introdurre, con queste linee guida,  l’obbligo di Certificazione di Idoneità Statica per gli edifici più vecchi,  un provvedimento cha la pone all’avanguardia sulla strada della riqualificazione urbana e della sicurezza - commenta l'Onorevole e Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati Ermete Realacci -. Su questo tema la possibilità di detrarre fiscalmente  le spese della certificazione statica per gli edifici  sarebbe uno strumento che andrebbe a rafforzare  l’impatto e i risultati dell’ecobonus e del sismabonus. Un’ulteriore leva  anche per una nuova edilizia che, abbandonando il consumo di suolo, punta sulla qualità, l’innovazione e la rigenerazione urbana, a partire dall’efficienza energetica e dalla messa in sicurezza. Si darebbe anche  maggiore forza  al progetto di Casa Italia che è strategico per il Paese e per il rilancio della nostra economia. Già oggi con le norme in vigore secondo i dati del Cresme e del Servizio Studi della Camera, il credito d’imposta e l’ecobonus rappresentano infatti la più importante misura anticiclica. Nel  2016 sono previsti investimenti per 29,2 miliardi di euro e 436mila occupati tra diretti e indotto. Una risposta alla crisi, alla domanda di sicurezza e una spinta per ridare valore agli immobili".

“Si tratta di una misura molto importante, volta a preservare il patrimonio edilizio esistente e quindi a garantire l’agibilità e la sicurezza degli stessi – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran -. Grazie alla preziosa collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Milano abbiamo ora stabilito con maggior precisione le modalità con cui i Certificati di Idoneità Statica dovranno essere compilati, quali controlli sulle strutture sono richiesti e in quali situazioni occorre procedere con misure correttive. In questo modo agevoliamo il lavoro operativo dei tecnici abilitati alle verifiche e stabiliamo criteri univoci per tutti i certificati “.

"L’Ordine degli Ingegneri di Milano oggi è orgoglioso di rivendicare la paternità del lavoro svolto che ha portato, per conto del Comune di Milano, all’approvazione delle Linee Guida dell’art. 11.6 del nuovo Regolamento Edilizio - aggiunge Alessandro Aronica, membro della Commissione Strutture dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano -. Questo lavoro, patrocinato gratuitamente dai tecnici dell’Ordine, è durato circa due anni ed è stato svolto dalla Commissione Strutture in stretta collaborazione con i dirigenti dello Sportello Unico dell’Edilizia; tale attività si prefigura come un valido risultato sinergico tra l’Ordine degli Ingegneri, il quale è un ente pubblico senza scopo di lucro, e le istituzione che ne richiedono la collaborazione. Le Linee Guida così elaborate, prime nel loro genere in Italia, costituiscono uno strumento innovativo di diagnostica che potrà permettere la valorizzazione del costruito esistente e la sicurezza della collettività"

"Casa Italia sta lavorando per introdurre in Italia una cultura della prevenzione, perché il Paese investa sulla sicurezza del suo patrimonio costruito - conclude il professore ordinario in Pianificazione e Politiche Urbane al Politecnico di Milano Alessandro Balducci -. Come segnalato nel suo intervento in Senato dall’architetto Renzo Piano, il Paese non può più continuare a passare di emergenza in emergenza, ma deve mettere in conto un investimento pluridecennale per salvaguardare il proprio prezioso patrimonio storico e paesaggistico. E’ una sfida complessa che viene affrontata con diversi strumenti ed anche con la necessaria sensibilizzazione delle popolazioni e delle amministrazioni in materia di sicurezza degli edifici. L’Iniziativa del Comune di Milano va in questa direzione ed è quindi un esempio che speriamo possa essere imitato da molti  altri comuni".

Le linee guida definiscono due livelli di indagine. Il primo si basa su un’analisi qualitativa del fabbricato e in caso risulti esaustiva e non evidenzi aspetti critici per la sicurezza può dare luogo all’emissione del CIS. Il secondo livello, da effettuare solo nel caso in cui il primo non sia risultato esauriente, si basa su indagini sperimentali e o analitiche che consentano, ove necessario, di definire opportune opere di rinforzo.

In particolare, le verifiche di primo livello sono volte a rilevare eventuali segnali di sofferenza, pericolo esterno o rischio del fabbricato e prevedono: l’analisi storico critica del fabbricato (ovvero la ricerca della documentazione esistente necessaria ad inquadrare la situazione dell’immobile dal punto di vista del progetto originario e delle eventuali modifiche occorso nel tempo); la definizione dell’organismo strutturale primario  (dimensioni, eventuale presenza di dehors, pensiline, tipologia della struttura portante…); l’interazione con fattori esterni (eventuale presenza di situazioni di pericolo dovute derivanti da altri fabbricati o da problemi del terreno); sopralluoghi interni ed esterni;  analisi visiva dello stato generale (eventuale presenza di fessurazioni, cedimenti, degrado strutturale, infiltrazioni…).

A seguito degli accertamenti di primo livello il tecnico abilitato dovrà compilare una "check list" , la cui rilettura può dare luogo a diversi possibili esiti:

  • non si evidenziano criticità. In questo caso viene rilasciato il CIS con validità massima di 15 anni;
  • esistono situazioni di rischio legate agli elementi non strutturali o a fattori esterni non dipendenti dal fabbricato. In questi casi il certificato viene emesso con prescrizioni e ha validità di 2 anni, durante i quali un tecnico incaricato dovrà progettare e attuare gli interventi volti a ripristinare le condizioni di totale sicurezza del fabbricato e ottenere così la proroga di ulteriori 13 anni;
  • sussistono evidenti segnali di degrado e dissesto o il fabbricato ha subito modifiche sostanziali non accompagnate da documentazione. In questi casi il tecnico non può rilasciare il CIS e segnalerà alla proprietà dell’immobile la necessità di dare corso a verifiche di secondo livello.

Queste ultime consistono nella “valutazione della sicurezza”, così come definito nelle “Norme tecniche per le costruzioni” previste nel Decreto del Ministero  delle Infrastrutture  del 14 gennaio 2008. Le valutazioni di secondo livello possono dare luogo a diversi esiti:

  • vengono  verificate le condizioni di sicurezza. In questo caso è possibile procedere con l'emissione del CIS con durata di 15 anni;
  • si evidenzia la necessità di interventi strutturali. In tal caso la Proprietà dovrà eseguirli, e poi si potrà procedere con l'emissione del CIS con durata di 15 anni;
  • si dichiari la mancanza di sicurezza dell'edificio. In questo caso decade l'agibilità.

Si stima che saranno circa 26mila gli edifici privati che dovranno essere sottoposti alle verifiche per il rilascio del Certificato di Idoneità Statica, circa mille quelli comunali. Oltre a essere allegato al fascicolo del fabbricato, come indicato all’Articolo 47 del Regolamento Edilizio e all’atto di vendita in caso di compravendita, il CIS verrà depositato presso l’Ordine degli Ingegneri  della Città Metropolitana di Milano, ai fini dell’attività di monitoraggio e di analisi statistiche del patrimonio costruito.