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Progetto Concrete: l'esperienza di sei anni, le basi per un nuovo percorso - Intervista a Andrea Bolondi, Coordinatore di Progetto Concrete

Progetto Concrete è nato nel 2006 da un’idea dell’ATECAP. Proponendo una soluzione totalmente innovativa si è posto l'ambizioso obiettivo di aggiornare i capitolati in linea con le norme e adeguarli al livello tecnologico del settore. Inizialmente concepito come strumento di diffusione dei contenuti delle Norme Tecniche per le Costruzioni, allora ancora in fase transitoria, il Progetto si è notevolmente evoluto fino a diventare un supporto operativo nell'applicazione delle stesse, con particolare riguardo ai controlli.

Intervista a:
Andrea Bolondi
Coordinatore di Progetto Concrete

 

 

 


Progetto Concrete è nato nel 2006 da un’idea dell’ATECAP.
Proponendo una soluzione totalmente innovativa si è posto l'ambizioso obiettivo di aggiornare i capitolati in linea con le norme e adeguarli al livello tecnologico del settore. Inizialmente concepito come strumento di diffusione dei contenuti delle Norme Tecniche per le Costruzioni, allora ancora in fase transitoria, il Progetto si è notevolmente evoluto fino a diventare un supporto operativo nell'applicazione delle stesse, con particolare riguardo ai controlli.
Progetto Concrete è stato realizzato grazie ad una squadra di ingegneri con una formazione specifica sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato i quali, dal mese di giugno 2006 hanno effettuato 10.714 visite a 912 imprese di costruzione, 6.939 progettisti, 1.276 uffici pubblici, 916 università e ordini professionali, 671 operatori del settore, incontrando in tutto 24.517 persone e contribuendo all'aggiornamento di centinaia di capitolati. Fra le collaborazioni più importanti instaurate a livello nazionale si possono citare quelle con le Pubbliche Amministrazioni (Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Emilia Romagna, i Provveditorati Interregionali per le OO.PP., ITACA – Istituto per l'Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità ambientale), con i grandi committenti (ANAS, Italferr, ENEL, RFI, Quadrilatero, Autostrada Pedemontana Lombarda, Bre.Be.Mi.), e con le grandi imprese (Impregilo, Pizzarotti, Astaldi, Condotte, Coopsette, CMC, CMB, CDC Cooperativa di Costruzioni Modena, Unieco).
È indubbio che i risultati raggiunti confermano l'intuizione iniziale dell'ATECAP restituendo peraltro segnali di crescita culturale del settore. D’altro canto l'analisi del contesto in cui l’iniziativa si è collocata ha imposto una riflessione strategica.
Dal mese di giugno 2012 Progetto Concrete subirà una sostanziale trasformazione finalizzata ad intraprendere la seconda fase di quel percorso avviato attraverso l'azione di diffusione delle norme e della loro corretta applicazione. Di fatto Progetto Concrete, così come è stato conosciuto ed apprezzato, finisce la sua missione per iniziarne una nuova.
Le attività saranno portate avanti con soluzioni operative diverse, anche per tenere conto dell’impegnativa congiuntura in cui si trova oggi l’intero mercato delle costruzioni. Non è più sufficiente, infatti, diffondere contenuti ma occorre promuovere con più forza l'attuazione di quei controlli indispensabili a garantire la qualificazione del settore e, di conseguenza, la sicurezza delle opere.
Operativamente sarà direttamente l'ATECAP a garantire la continuità delle attività e il supporto agli interlocutori. L'ATECAP, infatti, oltre ad essere una delle Associazioni che ha finanziato Progetto Concrete fino ad oggi, è anche quella che ne ha curato il coordinamento organizzativo.


Progetto Concrete è un’iniziativa che ha portato nel settore delle costruzioni in calcestruzzo armato un nuovo modo di diffondere informazioni e cultura. Come si è evoluta l’attività nei sei anni sul territorio e quali sono state le esperienze più significative?

Progetto Concrete è nato nel 2006 da un’idea dell’ATECAP e all’iniziativa hanno aderito anche altre importanti Associazioni del settore con un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro.
Allo scopo di aggiornare i capitolati sul calcestruzzo armato era stato individuato un target specifico, i prescrittori, ed una modalità di approccio, one to one, innovativa per il settore. L'azione è stata concentrata principalmente sui professionisti ai quali è affidata non solo la progettazione strutturale ma anche la scelta dei materiali ovvero il primo passo verso la durabilità delle opere.
È stato messo a punto, per i professionisti, uno strumento tecnico-operativo in grado di fornire un utile riferimento per l'attività professionale: le "Linee Guida per la prescrizione delle opere in c.a.".
Alla fine del primo triennio, nel quale l'attività degli Area Manager ha reso possibile il contatto con oltre 12.000 persone in più di 6.000 incontri, l’analisi dei risultati raggiunti dal Progetto e la prolungata situazione di incertezza normativa (il periodo di coesistenza fra vecchie norme e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, a seguito di continue proroghe, si è protratto per quasi quattro anni con scadenze intermedie relative a particolari tipologie di opere) associata ad un non sempre rigoroso sistema di controlli iniziava ad avere effetti non proprio positivi sul mercato, ovvero uno stato di attuazione della normativa non omogeneo sul territorio nazionale.
Si è pertanto avviata una prima fase di evoluzione.
Pur proseguendo nell'azione di diffusione delle norme e di aggiornamento dei capitolati si è avviato anche un percorso di promozione della corretta applicazione delle norme e della rigorosa applicazione dei controlli. concentrando pertanto l'attenzione su Direttori dei Lavori e imprese di costruzione.
Anche a queste due categorie sono dedicati strumenti tecnico-operativi di supporto specifici: "Le forniture di c.a. – Linee Guida per le imprese di costruzione" e "I controlli sul c.a. – Linee Guida per la Direzione dei Lavori".
Sempre nel corso del 2009 Progetto Concrete ha vissuto un'esperienza del tutto nuova che ha aperto ulteriori orizzonti di sviluppo per l'iniziativa: il Progetto ForCASE. La collaborazione con il Consorzio ForCASE si è concretizzata nella messa a punto del capitolato speciale per la realizzazione delle piastre in c.a. sismicamente isolate e, nella fase successiva, nel supporto tecnico alla Direzione dei Lavori per la corretta interpretazione del capitolato stesso.
I nuovi target ed i nuovi obiettivi hanno, peraltro, permesso una progressiva modifica delle strategie di approccio con una leggera diminuzione del contatto porta a porta a favore di una maggiore attenzione alle collaborazioni strategiche per la promozione dei controlli. Nel corso del 2009 sono state formalizzate intese con l'ANAS SpA, con i Provveditorati Interregionali per le OO.PP. per la Puglia e la Basilicata e per la Calabria e la Sicilia, con la Regione Lombardia.
I risultati ottenuti nel 2009 (quasi 2.000 incontri per un totale di più di 3.000 persone) hanno confermato la correttezza della nuova strategia che nel 2010 si è affermata con maggiore intensità soprattutto nei confronti delle imprese di costruzione.
Senza tralasciare un interlocutore strategico come la Direzione dei Lavori, attore principale della fase dei controlli, si è concentrata l'attenzione sull'obiettivo di supportare le imprese di costruzione nelle fasi di scelta, ordine, utilizzo e controllo del calcestruzzo armato.
L'ingresso dell'ANCE in Progetto Concrete ha permesso per la prima volta di agire in via istituzionale nei confronti di questo target.
Per assicurare ad esso informazione, consulenza e assistenza sui temi della prescrizione, del controllo e della posa in opera del c.a. sono stati intrapresi due percorsi paralleli, quello che ha coinvolto le Associazioni del sistema ANCE e quello indirizzato alle grandi imprese.
Sulla base dell'esperienza accumulata nei rapporti con le imprese di costruzione sono stati ottimizzati anche gli strumenti operativi offerti. Il documento "Le forniture di c.a. – Linee Guida per le imprese di costruzione" è stato integrato con una sezione dedicata alla redazione dei Piani di Qualità nonché con il tema della presagomatura dell'acciaio. Quest'ultimo inserito anche all'interno de "I controlli sul c.a. – Linee Guida per la Direzione dei Lavori", a seguito dell'ingresso di ANSFER (Associazione presagomatori acciaio per cemento armato) quale Associazione promotrice del Progetto.
Negli ultimi due anni di attività si è verificata una ulteriore trasformazione del Progetto dovuta da una parte alle nuove esigenze del comparto produttivo di cui è espressione, dall'altra ad un graduale adattamento delle modalità operative agli interlocutori ai quali si è via via rivolto. Progetto Concrete si è configurato definitivamente come il supporto tecnico per la qualificazione del settore con l'obiettivo di promuovere l'applicazione delle norme con attenzione soprattutto ai controlli.

Nella pratica operativa come ha agito Progetto Concrete sul territorio? In che modo è stato possibile raggiungere un target così ampio?

Progetto Concrete è stato realizzato grazie ad una squadra di ingegneri con una formazione specifica sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato ed in particolare sugli aspetti propri della prescrizione, dell’utilizzo e del controllo del materiale.
Nella prima fase, nella quale l’attenzione si è rivolta soprattutto alla categoria dei prescrittori, la strategia di approccio è stata quella del “porta a porta” finalizzata ad instaurare un rapporto diretto con gli interlocutori e che ha permesso a Progetto Concrete di diventare un punto di riferimento fisso per molti di essi.
Maturando esperienza sul campo e individuando obiettivi sempre più ambiziosi si è progressivamente ridotto il contatto diretto a favore di una maggiore attenzione alle collaborazioni strategiche per la promozione dei controlli, la necessità di copertura territoriale ha così lasciato sempre più spazio alle strategie di tipo trasversale.
Ciò, unitamente alla crescita professionale della squadra, all'esperienza maturata, alla fiducia guadagnata fino a diventare un punto di riferimento per il settore, ha reso necessario all'inizio del 2011 ripensare non solo gli obiettivi ma anche le modalità operative.
È stata abbandonatala logica territoriale e sono state adottate soluzioni in grado di sfruttare al meglio le esperienze maturate nell'ambito delle diverse attività (formazione, supporto tecnico, etc.) e dei vari interlocutori (imprese di costruzione, professionisti, enti pubblici, etc.).
Pertanto i singoli componenti della squadra hanno lasciato la gestione verticale della propria area di competenza per occuparsi di tematiche di tipo più trasversale (Macro Aree) e funzionali l'una all'altra, ma soprattutto alle politiche messe in atto dalle Associazioni promotrici in tema di qualificazione. Queste, infatti, si sono concretizzate in molti casi proprio attraverso il supporto di Progetto Concrete.
L'efficacia delle azioni è dipesa fortemente dal coordinamento sia all'interno della squadra che fra la squadra di Progetto e le Associazioni promotrici.

È possibile sintetizzare in poche battute i risultati ottenuti dal Progetto in sei anni?

Per avere una misura di quanto sia stato ampio il raggio d'azione è sufficiente osservare i numeri relativi alle visite. Da giugno 2006 gli ingegneri di Progetto Concrete hanno effettuato 10.714 visite a 912 imprese di costruzione, 6.939 progettisti, 1.276 uffici pubblici, 916 università e ordini professionali, 671 operatori del settore, incontrando in tutto 24.517 persone e contribuendo all'aggiornamento di centinaia di capitolati.
Da un punto di vista qualitativo il successo dell'iniziativa può essere, invece, "misurato" citando gli interlocutori più importanti come le Pubbliche Amministrazioni (Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Emilia Romagna, i Provveditorati Interregionali per le OO.PP., ITACA – Istituto per l'Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità ambientale), i grandi committenti (ANAS, Italferr, ENEL, RFI, Quadrilatero, Autostrada Pedemontana Lombarda, Bre.Be.Mi.), e le grandi imprese (Impregilo, Pizzarotti, Astaldi, Condotte, Coopsette, CMC, CMB, CDC Cooperativa di Costruzioni Modena, Unieco).
È indubbio che i risultati raggiunti confermano l'intuizione iniziale dell'ATECAP restituendo peraltro segnali di crescita culturale del settore.

Dal mese di giugno 2012 Progetto Concrete così come è stato conosciuto fino ad oggi cesserà la sua attività. Quali considerazioni hanno determinato questa scelta? Si tratta di una conclusione o piuttosto di una nuova fase evolutiva?

L'analisi dei risultati ottenuti dall’iniziativa e del contesto in cui la stessa si è collocata hanno imposto una riflessione strategica. La soluzione organizzativa che ha dato attuazione al percorso di qualificazione, attraverso l’azione di diffusione delle norme e della loro corretta applicazione, può considerarsi conclusa. Nell’impegnativa congiuntura in cui si trova oggi l’intero mercato delle costruzioni, non è più sufficiente diffondere contenuti, ma occorre attuare quei controlli indispensabili a garantire la qualificazione del settore e, di conseguenza, la sicurezza delle opere.
In questo senso ad operare non può essere più un soggetto privato, bensì le istituzioni competenti ovvero il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Guardia di Finanza, la Direzione Nazionale Antimafia e tutte le organizzazioni che hanno interesse a qualificare il settore delle costruzioni.
Come ATECAP abbiamo già dato un primo impulso a questo nuovo percorso, promuovendo l'istituzione dell'Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato, che rappresenta il punto d'incontro delle esperienze di qualificazione maturate nel settore e il punto di partenza per iniziative di carattere strategico in tema di controlli sul mercato e sul territorio: un esempio concreto di tale ruolo è la collaborazione fra il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e la Guardia di Finanza che si sta realizzando grazie anche al supporto tecnico di ATECAP.
Dalla seconda metà dell’anno poi, Progetto Concrete, così come lo abbiamo conosciuto ed apprezzato, confluirà nelle attività istituzionali di ATECAP, che, forte dei rapporti di collaborazione e di fiducia instaurati negli anni con le istituzioni nonché del suo ruolo di Segreteria tecnica dell'Osservatorio, potrà essere il motore di una nuova fase del percorso di qualificazione del settore avviato da tempo.
Indubbiamente le risorse impegnate e i risultati ottenuti con Progetto Concrete sono stati molti ma nel panorama attuale delle costruzioni in calcestruzzo armato, dove la crisi economica ha reso più evidente la necessità di qualificare persone e processi, costituiscono solo il primo passo di un percorso che l’Associazione è pronta ad affrontare e che vedrà, ci auguriamo, la collaborazione di tutte le componenti coinvolte, prime fra tutti le istituzioni.